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Politica | 16 maggio 2018, 21:55

Elezioni comunali a Imperia: folla all'Auditorium per la presentazione delle cinque liste a sostegno di Luca Lanteri. "Faremo un'Olioliva 365 giorni all'anno"

"Un evento permanente che chi venga a Imperia possa sempre trovare una meta dove si conosce l’olio extravergine d’oliva, dove si possano conoscere le proprietà dell’oliva taggiasca"

Elezioni comunali a Imperia: folla all'Auditorium per la presentazione delle cinque liste a sostegno di Luca Lanteri. "Faremo un'Olioliva 365 giorni all'anno"

Una folla all’Auditorium della Camera di Commercio dove questa sera si è svolta la presentazione delle liste a sostegno del candidato del centrodestra Luca Lanteri. “La Forza della Squadra”, lo slogan coniato dal candidato e dalle cinque liste che lo supportano, i cui candidati sono stati presentati uno a uno sul palco, cominciando da Forza Italia, con il simbolo “Forza Imperia”, capitanata dal capolista Antonello Ranise, proseguendo per Fratelli d’Italia, che vede capolista la segretaria cittadina Lorenza Bellini, “Progetto Imperia”, di cui è capolista Alessandro Savioli, Lega, capolista Monica Gatti e “Vince Imperia”, che ha scelto come capolista l’atleta Ornella Ferrara.

Presenti, tra il pubblico, il Presidente della Regione Giovanni Toti, la sua vice Sonia Viale, gli assessori regionali Marco Scajola e Stefano Mai, l’onorevole Flavio di Muro, il presidente del consiglio regionale Alessandro Piana, i senatori Sara Foscolo, Francesco Bruzzone e Paolo Ripamonti  l’imprenditore Ivo De Michelis e il direttore generale dell’Asl Marco Damonte Prioli.



Dopo la presentazione delle liste, Lanteri, sul palco ha intrattenuto il pubblico parlando della sua squadra e del programma che intende portare avanti per i prossimi cinque anni, rispondendo anche ad alcune critiche mosse nei giorni scorsi, in particolare dall’altro candidato del centrodestra, l’ex Ministro Claudio Scajola, che all’incontro di lunedì aveva accusato Lanteri di essere sostenuto dal partito del cemento.



Ci è stato detto che siamo il partito del cemento, - ha detto Lanteri - ma questa è una critica fuori dal mondo. Case ce ne sono già troppe, ma spero che arrivino le betoniere, perché significherebbe fare strade, scuole e acquedotti”.

Parlando del programma, sul turismo “Abbiamo ragionato molto di questo settore. Non vogliamo dire delle parole fine a se stesse. Vogliamo fare veramente turismo, vuol dire creare le condizioni vere per fare turismo. Per farlo sono necessarie la qualità delle strutture e l’accessibilità, non ci possono voler sette ore per tornare a Milano, chiedo l’impegno a tutti i parlamentari. Dobbiamo far uscire l’isolamento il ponente ligure. Fare turismo vuol dire muoversi su tutti i settori strategici, dall’urbanistica, bisogna programmare per riqualificare il patrimonio storico e artistico. Settore del commercio, bisogna favorire la crescita di attività commerciali nuove, nei borghi e nelle frazioni. Il settore della viabilità, la pista ciclabile per prima. Bisogna pensare a dei sistemi a pettine verso l’interno, piste per il trekking, nell’entroterra da valorizzare. Bisogna fare promozione e marketing nel modo giusto. Per avere visibilità la scala minima è quella regionale, proponendoci come Liguria. Dovremmo affidarci a questa struttura”.

Lanteri si è soffermato a parlare di un altro tipo di turismo, quello elettorale, accusa lanciata dai suoi avversari alla giunta regionale, in particolare per l’episodio che ha visto la consegna di ventiquattro alloggi di edilizia popolare di Arte, il cui presidente, Antonio Parolini, è il vice Sindaco designato in caso di vittoria di Lanteri. 

Qualcuno parla di turismo elettorale. A me fa ridere, perché invece dobbiamo ringraziare il nostro presidente della Regione che viene da noi. Abbiamo dei parlamentari che ci seguono e dovremmo mandarli via? Tornate ancora e grazie di cuore”, ha detto il candidato Sindaco.

A proposito di turismo, Lanteri ha annunciato un progetto legato all’agricoltura: “Il mercato del contadino”. “Pensavamo a un Olioliva 365 giorni all’anno. A un evento permanente che chi venga a Imperia possa sempre trovare una meta dove si conosce l’olio extravergine d’oliva, dove si possano conoscere le proprietà dell’oliva taggiasca, quindi dove tutti i turisti che arrivino a Imperia trovino sempre la possibilità di capire meglio questo nostro prodotto, di poterlo assaggiare, di poter capire come viene abbinato in cucina con i diversi piatti. Ci impegneremo per fare in modo che Olioliva non sia soltanto una bellissima manifestazione che copra tre giorni all’anno in autunno, ma che diventi un evento permanente dove tutti i turisti che vengono a Imperia possano sempre affrontare questo tema”.

Dobbiamo parlare anche di patto generazionale, - continua Lanteri - bisogna lasciare spazio ai giovani, non con un candidato sindacodi più di 70 anni. Io ho 53 anni, non sono un bambino, non credo di dover andare ancora a scuola. Sono a disposizione. Invece vedo che c’è solo invidia per quello che stiamo facendo. Io farò il regista. Grazie a tutti i 5 gruppi che ci sostengono. Noi un passaggio lo abbiamo fatto, mentre qualcun altro sta promettendo decine di assessori, ma il problema non ci sarà perché perderanno. 

Io invece ho le idee chiare su come amministrare. Non ho promesso assessorati a nessuno. Ho scelto come braccio destro una persona eccezionale e preparata, anche se è stato criticato, Antonio Parolini. Si è messo a disposizione. È stato vergognoso accusare Parolini, perché è un amministratore di Arte e in passato un assessore bravissimo.

Ci sono 8 candidati sindaci, si rischia di creare confusione nella gente. Bisogna spiegare bene il nostro messaggio, deve vincere tutta la squadra. Non è una partita di singole preferenze, ma spiegate bene il programma. Mai più avrei pensato di avere 7 concorrenti e 18 liste. Pensavo di vedere anche il partito dei pensionati, saremo noi a rappresentare i loro problemi”.

Un ultimo pensiero, Lanteri lo ha dedicato ai candidati del Popolo della Famiglia, che sostiene l’avversario Claudio Scajola. “Pensavo che ci chiamasse, poi ho letto i nomi della lista, molte che conosco, brave persone. Sono rimasto esterrefatto, non è che hanno sbagliato sindaco?”.

Sul finale, sul palco anche il presidente della Regione Giovanni Toti.

È stata una lunga e bella serata – ha detto - e non era scontato essere cosi in tanti questa sera. C’è grande entusiasmo, un entusiasmo che nasce dalla voglia di fare le cose. Non era scontata questa serata. Hanno provato a dividerci in tutti i modi possibili, a dividere i partiti. Le persone che sono con me sul palco questa sera hanno fatto uno sforzo per stare tutti insieme. Tutti ci hanno rimesso qualcosa, chi negli affetti personali, chi nella propria vita professionale, ma nella convinzione che lo slogan è la forza di una squadra a cui tutti quanti devono alla fine votarsi, perché è quello che alla fine ci ha fatto vincere e ci ha fatto governare bene nelle altre città.

Un futuro migliore per la Liguria è possibile. È possibile anche un futuro migliore per Imperia, lo dico perché oggi è come il calcio d’inizio della partita che ci porterà alle elezioni. Oggi noi diciamo quei no e quei si che ci tengono insieme. Diciamo no a chi preferisce la corsa da solo alla squadra compatta, no a chi si rassegna al declino del ponente pensando che sia inevitabile, rifugiandosi nel passato invece che guardare il futuro, diciamo no a chi crede che Imperia sia un capoluogo di provincia di seconda categoria, perché lontano dai centri principali”.

Anche Toti torna sulla critica del partito del cemento. “Chi critica mi indichi un metro quadrato lasciato libero dalle vecchie amministrazioni. Negli ultimi dieci anni hanno riempito questa regione di sale slot e poi dicono che siamo noi che vogliamo il gioco d’azzardo. Noi non vogliamo niente di tutto questo, ma vogliamo fare politica per il bene di questa regione con percorsi che crediamo possano portare a un reale benessere.

Si arrabbiano tutti quando veniamo a Imperia per fare una giunta. L’abbiamo fatto ovunque, perché andare in un posto per affrontare i problemi con i Sindaci arrichisce. Chi critica è abituato a una politica chiusa nel palazzo e in trasferta non ci va volentieri. Sono critiche strumentali per difendere rendite di posizioni, per difendere il passato, di qualunque colore. Chi amministra deve prendersi dei rischi, costruire politiche che non attirino consensi oggi, ma portino benessere domani.

Oggi la critica maggiore rivolta a questa avventura politica è che siamo genovesi, arriviamo da Genova, decidiamo da Genova. Io credo, e non voglio farla troppo grossa, che tutto si possa riassumere con una frase pronunciata nel giugno del 1963 dal presidente Kennedy in visita a Berlino. Erano gli anni del muro, e parlando in una strada strapiena di berlinesi, Kennedy disse ‘ogni uomo libero, ovunque egli viva, oggi deve sentirsi un berlinese’.

Da dovunque si venga, oggi, chi crede che la politica non debba fare un passo indietro ma deve fare un passo avanti, deve consolidare il futuro, inventando ricette nuove e non lasciandosi trascinare, è imperiese. Siamo tutti imperiesi. Politica è interesse di tutti e non di qualcuno”.

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Francesco Li Noce e Andrea Gavi

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