Eventi - 06 ottobre 2018, 11:40

Imperia: 'Rianimare l’inanimato', mostra d'arte contemporanea alla nuova Galleria 'Barattolo'

L'esposizione, inaugurata nei giorni scorsi, ospiterà fino al 31 ottobre, le opere degli artisti Angelo Maisto e Massimo Sirelli

Imperia: 'Rianimare l’inanimato', mostra d'arte contemporanea alla nuova Galleria 'Barattolo'

Arriva a Imperia un nuovo spazio dedicato all’arte contemporanea ‘Barattolo’, inaugurato dai co- fondatori e co-direttori artistici Vincenzo Bordoni e Maria Nella Ponte.
Si tratta di un progetto che intende rivolgere grande attenzione agli artisti già affermati e agli emergenti, sviluppando un programma espositivo veicolato sulla rete, tra social e video, con una strategia di marketing e comunicazione innovativa che si avvarrà dell’esperienza pluriennale in questo ambito dello stesso Vincenzo Bordoni.

Ad inaugurare questo nuovo spazio espositivo due artisti emergenti del panorama italiano, Angelo Maisto (Napoli, 1977) e Massimo Sirelli (Catanzaro, 1981), con la mostra “Rianimare l’inanimato” a cura di Cesare Biasini Selvaggi. I due artisti, che si incontrano per la prima volta in questa occasione, sono accomunati dal medesimo bagaglio di ossessioni, sogni e visioni, di bizzarrie inventive in cui si rintracciano forme espressive che cavalcano i decenni e i secoli, da Hieronymus Bosch a Giorgio de Chirico, da René Magritte a Ettore Colla, ma anche da Pier Paolo Pasolini a Federico Fellini. Compresi riferimenti più recenti, da Gustavo Foppiani ad Armodio.

Entrambi gli artisti, sono dei “rianimatori dell’inanimato”, dei defibrillatori di oggetti dimenticati, abbandonati o, ancor di più, rifiutati dalla società consumistica, a cui è donata una seconda vita da Sirelli che li riassembla realizzando i suoi personalissimi “Robot”, nei raffinati acquerelli di Maisto invece i personaggi creati vengono ritratti e contestualizzati nel loro ambiente naturale e immaginario.

A spiegarci meglio di cosa si tratta la co-direttrice Maria Nella Ponte:

"È una mostra dedicata all’arte contemporanea. Ospitiamo due artisti emergenti e molto apprezzati sia sul mercato che sul web: Angelo Maisto e  Massimo Sirelli. Il filo conduttore di questa mostra, che appunto di chiama Rianimare l’inanimato, sono i personaggi che questi due artisti realizzano applicando a materiali di riciclo o di uso comune una creatività particolare che li rende pieni di personalità e carattere. Maisto li ritrae poi nei suoi acquerelli e li inserisce all’interno di mondi fantasiosi dove la botanica la fa da padrone. Un’esecuzione magistrale che porta a una riproduzione quasi iper realistica delle piante e dei fiori che realizzano il contesto nel quale vengono appunto inseriti questi personaggi. Massimo Sirelli invece mette in mostra quattro sculture, personaggi robot, che sono stati realizzati assemblando dei pezzi senza saldature. Si tratta di materiali che hanno già una propria storia come una scatola della Turkish Airlines, o un’antica latta di pomata per lucidare le scarpe che apparteneva a sua nonna"

"La mostra sarà visitabile fino al 31 di ottobre, al pomeriggio dalle 16 alle 20. Oppure su appuntamento. Abbiamo il piacere di aver avuto a curare questo progetto espositivo Cesare Biasini Selvaggi che ha collaborato anche con la Biennale di Venezia. Siamo felici di aver portato qui una professionalità di questo livello. Infine vorrei fare un ringraziamento a Bob Liuzzo, docente dello Ied di Milano, che ha curato la parte grafica e di design di Barattolo".

BARATTOLO presenta in mostra otto acquerelli di Angelo Maisto, realizzati tra il 2017 e il 2018, dal tipico tripudio di giganteschi quanto coloratissimi fiori e piante lussureggianti. Che sembrano usciti da un erbario figurato del Cinquecento. Dove, all’improvviso, appaiono strani personaggi, come quelli della serie degli Uccellatori, partoriti con il corpo di una stufetta, una penna d’uccello e un gancio come braccia. Queste sue modernissime Wunderkammern dipinte, con prestiti dichiarati da Bosch e Brueghel, così come dalle Macchine anatomiche conservate nella cavea sotterranea della Cappella Sansevero di Napoli, rispondono soprattutto a criteri estetici, essendo più ornamentali di qualsiasi paesaggio o rappresentazione umana, e non avendo mai un fine scientifico. Bensì rivestendo, soprattutto, un significato simbolico e allegorico. Non senza rinunciare a quell’ironia, tra atmosfere dissacranti e dolci follie, che sembra fuoriuscita direttamente dal teatro di Eduardo De Filippo.

Massimo Sirelli, da alcuni anni il nome di riferimento in Italia per l’arte applicata al concetto di upcycling (quella speciale forma di creatività attraverso cui materiali di scarto vengono trasformati in oggetti il cui valore si moltiplica), partecipa invece alla mostra “Rianimare l’inanimato” con una preziosa selezione di quattro suoi Robot: Surya (2014), Beth (2015), Nerone Gattobianco (2016), Bub Gum (2017). Il 30 agosto scorso ha chiuso i battenti la sua personale Teneri Bulloni al museo MARCA di Catanzaro, che ha illustrato in chiave antologica il percorso artistico dell’artista calabrese e dei suoi automi assemblati con oggetti recuperati dai luoghi più disparati del globo, da cui derivano una personalissima identità e una storia da raccontare. «Negli ultimi anni – racconta Sirelli – ho camminato nelle fitte vie di Khan el Khalili a Il Cairo, ho contrattato con i venditori di Monastiraki ad Atene, nei vicoli del Barrio Gotico, tra i banchi polverosi del mercato de Los Encantes a Barcellona, fino al Carreau du Temple nel Marais di Parigi. Costruire questi Robot per me è un atto d’amore, cerco di raccontare la vita delle persone che ho incontrato e degli amici che mi stanno intorno».

SCHEDA TECNICA

TITOLO MOSTRA: Angelo Maisto / Massimo Sirelli. Rianimare l’inanimato
DATE: 1-31 ottobre 2018
TIPOLOGIA: evento dedicato al contemporaneo
SEDE: Barattolo galleria d’arte contemporanea, piazza San Francesco 10, Imperia
ORARI: lunedì-venerdì dalle ore 16.00-19.30 - sabato dalle 9 alle 11 (altri orari appuntamento)

CONTATTI: infoline + 39 3913262500
INGRESSO: libero
HASHTAG: #galleriabarattolo

Lorenzo Bonsigniorio

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