Lavanda: corsa di emozioni
Raggiungere la cima della collina, brulla, terreno quasi bianco, avaro di ogni elemento, anche di colore. Attorno un silenzio movimentato, il cielo limpido di un azzurro che vorresti intingere con un pennello per portarlo gioiosamente dove manca la luce.
L’aria tiepida, presto nel mattino di un giorno qualunque, diverso da ieri. In lontananza vicina un antico casolare, di pietre secolari che hanno visto l’alternanza delle stagioni con fermezza distinta. I polmoni si riempiono cercando ogni piccola molecola di ossigeno. Uno sguardo un po’ più in là, dove le colline armonizzate si alternano dolcemente. Aspettare. Un attimo ancora. Tutto fermo. Guardare in basso e iniziare a correre, tra i filari di lavanda magnificamente fiorita. Sfumature blu, viola, rosa intenso.
Le gambe si alternano nel tenere il corpo in equilibrio, mentre le spighe fiorite rumoreggiano agitate dal movimento e si spostano richiudendo le file dopo il passaggio. Allargare le braccia sfiorando le api raccolte nell’instancabile lavoro. Un profumo intenso miscelato all’aria rende il movimento vivace, come un’orchestra che muove e risuona di freschezza. Le foglie argentee esaltano i colori vivaci, e l’emozione circola inarrestabile, senza fatica, solo per la sua presenza. Gli occhi luccicanti guidano la corsa frenetica, investiti dalla gioia incontenibile del profumo, dalla morbidezza, dallo sfiorare delicato.
Le stelle furono poste nel cielo buio, perché fossero protagoniste del silenzio notturno.
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