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Politica | 09 novembre 2018, 19:14

Imperia: nel pomeriggio vertice in Comune Toti-Scajola "Mettiamo da parte le divergenze politiche, lavoriamo per l'emergenza" (foto e video)

Scajola "Siamo due rappresentanti di due importanti istituzioni: la Regione e il Comune. Il rapporto istituzionale, per chi crede nelle istituzioni, come il presidente della Regione, come il sindaco di Imperia, deve essere un rapporto di correttezza e di chiarezza"

Imperia: nel pomeriggio vertice in Comune Toti-Scajola "Mettiamo da parte le divergenze politiche, lavoriamo per l'emergenza" (foto e video)

La giornata imperiese del presidente della Liguria Giovanni Toti si è conclusa con un incontro in Comune con il Sindaco Claudio Scajola che si è tenuto nel tardo pomeriggio. Dopo un colloquio nell’ufficio del primo cittadino, Toti, accompagnato da Marco Scajola, assessore all’urbanistica e nipote di Claudio, ha incontrato anche gli assessori comunali.

Un vertice per discutere a quattrocchi dell’emergenza legata ai danni del maltempo che ha provocato nella sola Imperia, danni per oltre 20 milioni di euro, il più evidente la spaccatura del molo lungo di Oneglia, con il rischio crollo che incombe sulla città. Proprio il molo era stato oggetto di un sopralluogo nel pomeriggio insieme a tutta la giunta regionale e alla sottosegretaria Alessandra Pesce, dopo l’incontro di questa mattina in Provincia.

Ma quello tra Toti e Scajola è stato considerato anche un passo per mettere da parte le divergenze, dopo le frecciate che tra i due leader del centrodestra ligure e non solo non sono mancate.


In politica non si fa né pace né guerra. – smorza la polemica Toti - In politica a volte si fanno scelte diverse, a volte si fanno scelte uguali nella convinzione di fare il bene delle istituzioni, quando si fa bene e quando si sbaglia. Su quello credo che sia una visione comune anche con l’On. Ministro Scajola. Dopodiché abbiamo parlato invece di tante cose utili ai cittadini di questa città, un piano di investimenti sul fondo strategico regionale di cui avevamo già parlato a Genova su cui abbiamo fatto un ulteriore approfondimento, abbiamo parlato di tutti gli investimenti che è possibile cantierare nel più breve tempo possibile perché abbiamo bisogno di comuni che mettono il più presto possibile mano ai cantieri e credo che Imperia abbia la possibilità di farlo dopo qualche anno forse di troppo di inerzia, e abbiamo parlato ovviamente dei danni legati a quest’ultima ondata di maltempo, tra cui quelli del molo del porto storico di questa città, che certamente deve essere una delle prime somme urgenze da finanziare e da recuperare per la sicurezza del porto, ma anche per dare un segnale di efficienza della macchina pubblica ai cittadini”.

Abbiamo parlato di due temi, come ha detto il presidente. – ha aggiunto Scajola - Il primo sul fondo strategico della Regione, dove avevamo già concordato con una disponibilità da parte del presidente a Genova a metà ottobre. Oggi abbiamo perfezionato la nostra richiesta che è anche di diversi milioni sul fondo strategico, e ha trovato accoglienza dal presidente che dovrà fare il suo iter. Il secondo tema, quello dell’elencazione dei danni che le mareggiate soprattutto e le piogge hanno fatto nella città di Imperia, dove la prima urgenza immediata è quella di mettere in sicurezza il molo di Oneglia. Mi pare che vi sia stata, come ha detto il presidente, una accoglienza positiva delle nostre richieste che sembrano giuste e sostenute da documentazione”.

Si può parlare di un’atmosfera più distesa e di un asse Comune di Imperia e Regione?

Noi – ha risposto Scajola – siamo due rappresentanti di due importanti istituzioni: la Regione e il Comune. Il rapporto istituzionale, per chi crede nelle istituzioni, come il presidente della Regione, come il sindaco di Imperia, deve essere un rapporto di correttezza e di chiarezza. Questo rapporto da quando sono sindaco, cioè da quattro mesi e mezzo, non è mai mancato. Il piano politico, come è stato anche ribadito, ha talvolta delle divergenze, ma nel clima di cambiamento e di complicazione dello scenario politico italiano mi pare sia comprensibile”.

Tornando alla questione dei risarcimenti, i 6,5 milioni per la Liguria stanziati dal governo è una cifra insufficiente?

E’ ovvio che 6,5 milioni per la Liguria sono pochi, come sono pochi 15 per il Veneto, sono pochi 4 per le altre regioni. – ha risposto Toti - Sono 53 milioni su 11 regioni che hanno avuto uno stato d’emergenza comprese le province autonome di Trento e Bolzano. Sul fondo grandi emergenze della Presidenza del Consiglio normalmente le cifre che si stanziano sono queste e servono per le prime emergenze. Ci sono, dicono 200 milioni di euro pronti a essere suddivisi sulle regioni sulla base di una prima stima dei danni, e certamente sarà già un gradino aggiunto, e poi, l’ho detto dall’inizio di questa emergenza, la proporzione dei danni fatti dal maltempo in Italia in quest’ultimo mese non è tale che si affronta con un unico provvedimento di legge. Occorre ragionare col fondo grandi emergenze e la legge di Protezione Civile, occorre ragionare sul gettito e sull’utilizzo degli avanzi primari delle regioni e dei comuni, occorre ragionare sulle spese non procrastinabili e urgenti della Presidenza del Consiglio, credo che occorra anche rimodulare e specificare meglio tutti i fondi di investimento, i vari FSE, tutti i vari fondi di sviluppo e coesione, FSC, tutto quello che possiamo rimodulare nei prossimi anni, perché stiamo parlando di due o tre miliardi di danni. O ragioniamo in prospettiva, e ragioniamo in prospettiva anche a un grande piano di ammodernamento e ristrutturazione di questo Paese che non ci consenta poi di spendere come abbiamo fatto dieci miliardi di euro negli ultimi sette anni di calamità, oppure noi rincorreremo sempre danni che diventano più onerosi man mano che invecchiano le nostre infrastrutture e che invecchia questo Paese”.

Toti infine ha risposto alla richiesta fatta da Scajola durante l’incontro in Prefettura, di assegnare la gestione dell’emergenza ai presidenti di Regione nel ruolo commissari.

Si è sempre fatto, è una prassi. Ora i commissari di colpo sono diventati una cosa che va di moda, ma voi non sapete quanti commissari abbiamo in Liguria nominati nel corso del tempo. Solo io penso di essere commissario a quattro, cinque cose differenti. Molti sindaci sono commissari per lavori nella loro città, alcuni dirigenti della Regione sono commissari per emergenze di carattere minore. Il commissario in Italia è una figura che talvolta va di moda, talvolta meno, ma c’è sempre stata”.

Devono farlo velocemente, sono troppo lenti in questa fase, non vogliamo correre il rischio di fare come per il ponte di Genova. L’importante è mettere i poteri ai commissari che possano operare velocemente, quindi come si scrive il decreto”, ha concluso Scajola.

Francesco Li Noce

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