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Attualità | 16 novembre 2018, 14:21

Guida Michelin 2019: ecco come se la sono cavata i ristoranti della provincia di Imperia, tra conferme e stelle perse

La riviera dei fiori è lontana dai livelli d’eccellenza raggiunti soltanto pochi anni fa, nel 2016 quando i ristoranti che ottennero l’ambito riconoscimento furono ben cinque, la metà del bottino ligure dell’epoca che toccò quota 10.

Guida Michelin 2019: ecco come se la sono cavata i ristoranti della provincia di Imperia, tra conferme e stelle perse

Puntuale come ogni anno è stata presentata quest'oggi la Guida Michelin 2019 dove trovano spazio i migliori ristoranti. La nuova edizione, la 120a, premia con una conferma due ristoranti della provincia di Imperia, Paolo e Barbara di Sanremo e Sarri ad Imperia Porto Maurizio.

Tuttavia la riviera dei fiori è lontana dai livelli d’eccellenza raggiunti soltanto pochi anni fa, nel 2016 quando i ristoranti che ottennero l’ambito riconoscimento furono ben cinque, la metà del bottino ligure dell’epoca che toccò quota 10. Nella guida 2019 la Liguria si difende con 6 stelle e stiamo parlando di ristoranti che ricevono 1 stella ciascuno. Oltre ai già citati locali della provincia di Imperia quest’anno tra i locali liguri troviamo anche: The Cook a Genova, Claudio a Bergeggi, Mauro Ricciardi alla Locanda dell’Angelo di Ameglia e Il Vescovado di Noli.

Invece, sono ben tre i ristoranti della riviera dei fiori (e gli unici in Liguria) che hanno perso la stella: La Conchiglia ad Arma di Taggia, il San Giorgio di Cervo e l’Agrodolce di Imperia Oneglia.

Nella guida per la Liguria troviamo anche 9 Bib Gourmand, la categoria che identifica i locali con un'ottima cucina e menù sotto i 32 euro. Per la provincia di Imperia vengono confermati: Didù di Imperia Oneglia e Terme di Pigna.

La 64a edizione della Guida Michelin Italia sarà disponibile a partire da lunedì 19 novembre in libreria e dalle ore 14:00 di oggi la app Michelin Ristoranti sarà scaricabile gratuitamente per iOS e Android. I rigorosi criteri di selezione, applicati in modo omogeneo in 30 Paesi, rendono la Guida Michelin un riferimento nel campo della ristorazione dal 1900.

Gli ispettori Michelin operano in modo anonimo seguendo una consolidata metodologia in tutto il mondo e pagano il conto al ristorante, valutando esclusivamente la qualità della cucina in base a cinque criteri definiti da Michelin: qualità dei prodotti, gusto e abilità nella preparazione dei piatti e nella combinazione dei sapori, cucina rivelatrice della personalità dello chef, rapporto qualità/prezzo e continuità nel tempo e nel menu. 

“Anche quest’anno, le stelle che i nostri team di ispettori hanno attribuito a 367 ristoranti sono un indubbio riconoscimento della ricchezza e diversità regionale della gastronomia italiana, fatta di prodotti, territorio e genuinità. Ed è sempre appassionante vedere come gli chef e tutte le persone alla guida di questi ristoranti diano vita e linfa alla scena culinaria italiana, armonizzando rispetto delle tradizioni e innovazione” - ha commentato Gwendal Poullennec, Direttore Internazionale Guide Michelin . 

Stefano Michero

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