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In Breve

| 18 novembre 2018, 10:00

Vita da mamma: il supermercato ovvero il luna park dei bimbi e la riedizione di “giochi senza frontiere” per i genitori

Mamma, bimbi e supermercato: quando si dice, il piacere di fare la spesa.

Vita da mamma: il supermercato ovvero il luna park dei bimbi e la riedizione di “giochi senza frontiere” per i genitori

I bambini si sa, non hanno il senso dello spazio né del tempo così come lo hanno i cosiddetti “adulti”. Nel loro mondo, ancora da interpretare, tutto assume una connotazione diversa dalla realtà.

Ecco che le signore che danno da mangiare ai gatti diventano le “vendigatte”, che i negozi di giocattoli sono le case di “villeggiatura” di Babbo Natale, ma soprattutto il supermercato: quello, nella quasi totalità dei bambini diventa il luna park, mentre per i genitori si trasforma nella riedizione di “giochi senza frontiere”.

Chi non è andato con i propri figli a fare la spesa? Penso sia impossibile avere evitato questo meraviglioso allenamento atletico, a qualsiasi età.

Quando sono ancora neonati c'è il problema del passeggino. Fare la spesa, magari per tutta la settimana e portare il trolley di vostro figlio, nel caso in cui ne abbiate solo uno, per non citare i casi gemellari: è una questione di dinamica. Le mamme solitamente le provano tutte. Dapprima, inesperte, con una mano spingono l'ovetto, con l'altra cercano di far stare tutta spesa tra braccio e avambraccio. A mali estremi estremi rimedi: l'ovetto con il bimbo viene messo nel carrello, come se fosse esso stesso un acquisto. Lo spazio per la spesa è limitato, ma l'ingegno salva la vita.

Quando i bimbi crescono e il passeggino sparisce subentra, sempre come fantastica attrazione del loro parco giochi immaginario, il carrello a forma di macchina. Al di là delle liti per chi deve guidare il volante, solitamente finisce che uno pilota e l'altro viene spostato nel cesto dove dovrebbe andare la spesa, al fine di sedare le risse. E i risultati si vedono quando si torna a casa e la dispensa continua a essere vuota perché tutto quello che avete comprato è stato ben calpestato dal vostro adorabile figlio.

Accantonata la macchina carrello e i passeggini, siamo finalmente arrivati alla “libertà”. Si entra al supermercato guardando i bambini con gli occhi in modalità “Wolverine” pronunciando le seguenti parole: “Non si corre, non si tocca niente e non si scappa”. Passata la sbarra del supermercato la prima cosa che i bambini fanno è correre fra gli stand, mettere ogni genere di oggetto nel carrello senza che la mamma se ne accorga perché impegnata a recuperare l'altro bambino (in questo sono molto abili a darsi il cambio) e ovviamente scappare: per tutto il supermercato.

E loro, i bambini, lo sanno che le minacce di castighi o delle famose “pattonate” rimarranno, nella maggioranza dei casi, in un “cloud” perchè la mamma difficilmente farà piazzate in pubblico.

Questo fino a che presa da esaurimento nervoso, che solitamente arriva verso la zona del banco dei formaggi, la genitrice non riesce ad acchiappare tutti e due i bambini, tenendone un per un orecchio e l'altro per l'altro, spingendo il carrello con i piedi. Tutto questo fra gli sguardi di riprovazione dei passanti perché “cosa avranno fatto quesi due piccoli amori per meritarsi una mamma che li prende per le orecchie?”.

E via passata la cassa, passato il dolore? No, nemmeno a parlarne. Nel momento di mettere la spesa a posto e rifacendo mentalmente i conti, la mamma decide di cambiare supermercato perché i prezzi sono decisamente aumentati, fino a che...non scopre che più che viveri alimentari la spesa è stata fatta di piccoli giochi, budini improponibili, ma con personaggi dei cartoni, che costano solo per quello 10 euro al grammo e, non si sa perché, grandi forme di parmigiano reggiano che si vede oggi attrae i bambini più delle caramelle.

Mamma, bimbi e supermercato: quando si dice, il piacere di fare la spesa.

 

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