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Eventi | 22 novembre 2018, 16:00

Diano Marina ricorda Angiolo Silvio Novaro con la conferenza “Il Cestello dello Stregone”

La manifestazione è stata organizzata dall’Amministrazione Comunale, in occasione degli ottant’anni dalla morte dell'autore

Diano Marina ricorda Angiolo Silvio Novaro con la conferenza “Il Cestello dello Stregone”

Si è svolta stamattina, presso la sala consiliare del Comune di Diano Marina, la conferenza “Il Cestello dello Stregone: poesia e fiaba di Angiolo Silvio Novaro” a cura del Prof. Pino Boero, professore di letteratura per l’infanzia presso l’Università di Genova.

La manifestazione è stata organizzata dall’Amministrazione Comunale, in occasione degli ottant’anni dalla morte di Angiolo Silvio Novaro, poeta e scrittore dianese, con la collaborazione dell’Ufficio Cultura e della Biblioteca Civica. Presenti in sala, oltre al Sindaco ed al Vice Sindaco, le classi quinte della primaria di Diano Marina e San Bartolomeo al Mare, il pronipote del poeta e le nipoti Plinio Nomellini, amico fraterno nell’ambito del “Cenacolo di Sturla”, pittore macchiaiolo e divisionista ed autore di notevoli opere.

Il professor Boero ha evidenziato i tratti del contesto nel quale Angelo Silvio e Mario Novaro svolgevano la loro attività di industriali attivi nell’ambito culturale. La rivista “Riviera Ligure” nata come bollettino pubblicitario della ditta Sasso, produttrice dell’o­monimo olio, grazie all’impegno innovatore del direttore Mario Novaro riuscì a trasformarsi in una raffinata e significativa antologia della letteratura italiana dei primi anni del novecento. Tra le sue pagine ospitava autori come Capuana, Deledda, Pascoli, Pirandello, valorizzava giovani scrittori, come Boine e Campana, Alvaro e Rebora, Sbarbaro e Ungaretti, pubblicava novelle di Palazzeschi, e si avvaleva del contribuito di autori liguri in grado di spaziare dalla poesia alla novella e al teatro.

Angiolo Silvio Novaro si dedica alla letteratura per l’infanzia dopo una solida esperienza di romanzi veristi che furono apprezzati da Giovanni Verga e scrisse molti libri di testo per le scuole elementari. Le sue poesie didascaliche sono state utilizzate spesso per fissare nella mente dei bambini qualche nozione (mesi dell’anno, lo scorrere delle stagioni), Il linguaggio, molto semplice, ha permesso di spiegare concetti difficoltosi e suscitare emozioni nei piccoli lettori. L’edizione del Cestello del 1951 è stata illustrata da Collette Rosselli, meglio conosciuta come Donna Letizia, moglie di Indro Montanelli.

La figura che si distingue in questa raccolta di poesie e quella di San Francesco che parla con il lupo e da esso emergono pensieri quali il rispetto per la natura e la dimensione pacifista. Fu proprio la guerra a determinare il destino del poeta. Nel 1916, per la morte del figlio Jacopo, subì uno shock profondo, il ricordo incessante del figlio lo accompagnò per tutta la vita e gli permise di realizzare la sua opera più profonda, una elaborazione lirica di uno strazio incredibile il “il fabbro armonioso” dall’omonima suite di Handel che il ragazzo soleva suonare al pianoforte.

Comunicato stampa

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