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Politica | 13 gennaio 2019, 11:59

Elezione di un rappresentante di minoranza nell’Unione, 'Pieve Bene Comune': "A noi questo è impedito!"

Brunengo, Roggero e Molinari: "Un comportamento che ha dell’inverosimile, di cui è ostaggio la stessa Unione dal 2014"

Elezione di un rappresentante di minoranza nell’Unione, 'Pieve Bene Comune': "A noi questo è impedito!"

“Per la seconda volta il Sindaco Alessandri impedisce alla minoranza di eleggere il proprio rappresentante nell’Unione”. Ad affermarlo sono i consiglieri di ‘Pieve Bene Comune’ Renzo Brunengo, Franco Roggero e Camilla Molinari.

“Ai singoli Consigli comunali spetta eleggere i propri rappresentanti nel Consiglio dell’Unione dei Comuni - spiegano Brunengo, Roggero e Molinari -. A Pieve questo è impedito. Nell’ultimo consiglio, appositamente convocato, addirittura, il Sindaco con il consigliere Water Ferrari hanno fatto votare di non votare. Si, proprio così, ‘votiamo di non votare’, impedendo, con l’arroganza, alla minoranza di eleggere il proprio rappresentante, come invece prescrive chiaramente la Legge. (art. 32 del TUEL comma 3). Che cosa c’è da nascondere e difendere?

I consiglieri di maggioranza hanno una grossa responsabilità per quanto accaduto, perchè hanno sancito che non intendono rispettare la Legge. Questo grave fatto lo denunciamo pubblicamente. Il segretario comunale dott. Angeloni, peraltro segretario anche dell’Unione, pensiamo che non possa tacere ma crediamo debba espressamente evidenziare la non conformità di quanto avvenuto in Consiglio comunale ed ancor più lo debba fare nel Consiglio dell’Unione.

Un comportamento che ha dell’inverosimile, di cui è ostaggio la stessa Unione dal 2014. Proprio per questo dovrebbe essere interesse di tutti uscire da questo vicolo cieco. Basta leggere gli atti dei Comuni, con le molte censure di molti consiglieri di maggioranza e di minoranza, per rendersi conto che è stata strutturata male. Con uno Statuto che non rende giustizia e dignità a coloro che vi partecipano e che di certo non invoglia a cooperare. Una Unione che va riformata alla radice. Vogliamo essere presenti, come parte attiva e pungolo, in questo processo. Non si è ancora fatto nulla nell’interesse dei cittadini e paghiamo delle vere penali per le inadempienze, come avviene per la raccolta della spazzatura.

La responsabilità di tutto questo – concludono i tre consiglieri di ‘Pieve Bene Comune - ricade principalmente sul Comune più grande della Valle, il cui Sindaco è anche presidente dell’Unione. Noi ci batteremo per cambiare questo stato di cose, speriamo con l’aiuto ed il sostegno degli altri Sindaci e Comuni della Valle”.

C.S.

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