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Attualità | 25 gennaio 2019, 15:40

Rivieracqua: Von Hackwitz commenta il ricorso di Amat e Aiga: “Iren non vuole che la gestione vada in mano a una società pubblica”

Il consigliere comunale di Sanremo Attiva, attivista dei movimenti per l'acqua pubblica, si scusa per i termini usati nei giorni scorsi: “Non ne sono orgoglioso, ma c'è frustrazione nel vedere che dal 2012 non è stata ancora raggiunta la gestione unitaria”

Robert Von Hackwitz, consigliere comunale di Sanremo Attiva

Robert Von Hackwitz, consigliere comunale di Sanremo Attiva

Non vado orgoglioso dell’aver usato termini sgradevoli nel mio post sul social network Facebook riguardante la situazione di Rivieracqua e delle due società Amat e Aiga. Desidero quindi chiedere scusa alle persone che si sono sentite offese dalle mie parole”. Esordisce così Robert Von Hackwitz, consigliere comunale di Sanremo Attiva e attivista dei movimenti per l'acqua publica, in una mail inviata alla nostra redazione per fare chiarezza su quanto avvenuto negli ultimi giorni.

Dopo l'Assemblea dei Sindaci che si è svolta mercoledì pomeriggio in Comune a Sanremo, il consigliere comunale di Sanremo Attiva era intervenuto con parole pesanti nei confronti di Amat e Aiga, le due società che hanno presentato ricorso al Tar proprio alla vigilia della votazione del concordato. Le sue parole hanno scatenato la reazione di Amat ma, oggi, messe da parte le polemiche con le scuse per i termini usati, Von Hackwitz vuole tornare sull'argomento andando al centro della questione.

Prosegue Von Hacwitz: “Alcune di queste persone dovrebbero, però, anche comprendere che tutti noi attivisti dei movimenti per l’acqua della Provincia di Imperia abbiamo raggiunto un livello di frustrazione ormai non quantificabile nel vedere che dal 2012 ad oggi la gestione unitaria del servizio idrico integrato non è ancora stata raggiunta. Quindi un momento di rabbia, forse, può essere comprensibile”.

E poi: “Soprattutto quando dai mass media si apprende che ancora una volta le società che hanno come socio un colosso privato hanno deciso di presentare ricorso al Tar. E non è neanche così importante quali siano l’oggetto e le motivazioni del ricorso, ma il segnale che viene inviato ai cittadini della nostra provincia: il colosso IREN non vuole che la gestione del servizio sia in mano ad una società interamente pubblica, quindi o non si fa funzionare Rivieracqua oppure, in alternativa, si tenta di far continuare la gestione autonoma. Giova ripetere ai nostri concittadini che tutte le società che attualmente gestiscono ancora il servizio idrico in autonomia (Amaie, Amat, Aiga, 2I) sono cessate ex lege: cioè non hanno più il permesso di gestire il servizio, ma continuano a farlo solo per garantirne la continuità. L’unica società che ha la concessione è Rivieracqua”. 

Allora l'unica cosa sensata da fare è farla funzionare - conclude Von Hackwitz - se i politici che hanno davvero il potere decisionale (non il sottoscritto, ahimè, un modesto consigliere di minoranza) finalmente ragionassero tutti in termini di bene comune per i cittadini, se gli amministratori delle aziende vedessero il conferimento delle stesse come una vittoria e non come un pericolo da evitare, allora una gestione unitaria efficace ed efficiente del servizio idrico integrato in provincia sarebbe a portata di mano”.

Pietro Zampedroni

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