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Sanità | 26 gennaio 2019, 09:00

Al fuoco....sempre più infiammati!

I consigli della nostra consulente alimentare specializzata in nutrigenomica, Simona Oberto

Al fuoco....sempre più infiammati!

Che cos’è l’infiammazione? Erroneamente a volte si pensa sia una malattia ma in realtà non è altro che una risposta fisiologica e protettiva del nostro organismo a uno stimolo nocivo. E’ una sorta di protezione in caso di ferite, traumi e infezioni. Grazie ad essa il danno regredisce, i tessuti vengono riparati e il processo di guarigione viene accelerato. Il problema è che questo processo fisiologico e protettivo si sta trasformando in una sorta di “processo patologico cronico”.

Ossia il meccanismo di riparazione una volta raggiunto il suo scopo non si interrompe ma degenera e continua a logorare i tessuti e a limitare la funzionalità dell’organismo. L’infiammazione cronica è la causa non manifesta di molte patologie. Parlo di una “infiammazione silente” caratterizzata da sintomi “vaghi e aspecifici”, che cova soprattutto nel nostro intestino danneggiandone la mucosa. Questo deterioramento della mucosa favorisce la sua permeabiltà, quindi il passaggio nel flusso sanguigno di un sempre maggior numero di batteri patogeni, tossine e molecole di cibo indigerito, che favoriscono una iper attivazione del sistema immunitario e un aumento dello squilibrio intestinale, tutte condizioni che stanno diventando la base di un ampio spettro di patologie cronico degenerative, tra cui l’obesità, la sindrome metabolica e le patologie cardiovascolari.

La Nutrigenomica da anni mette in guardia da questa condizione patologica cronica e ci avverte che il responsabile è proprio il nostro stile di vita squilibrato, poco attento alla alimentazione, troppo processata, alla cura del proprio corpo e alla giusta gestione dello stress quotidiano. Come nel caso di Maria, 40 anni, mamma di due bambini, sposata da un decennio e commessa da sempre! Ultimamente il suo sonno era disturbato e irregolare e aveva preso qualche chilo, chili concentrati soprattutto a livello dei fianchi e dell’addome. Il problema era che sempre più spesso si ritrovava a mangiare più per una sorta di “fame nervosa” che per fame fisiologica. Sara era perfettamente consapevole che la sua alimentazione non era più equilibrata e corretta come un tempo: colazione un caffè e qualche biscotto, pranzo un panino o un piatto pronto al volo e la cena un “banchetto nuziale”. Ultimamente la mattina al risveglio, il dolore alla gamba era diventato ancora più intenso del solito tanto da impedirle una corretta postura…aveva l’impressione di essere infiammata ovunque, le sembrava che un fuoco lentamente stesse divorando i suoi tessuti e le sue articolazioni.

Era ancora giovane ma sentiva che il suo corpo stava invecchiando troppo velocemente e lo capiva dalla eccessiva rilassatezza dei suoi muscoli, dal gonfiore del suo addome, dalla rigidità delle sue articolazioni…eppure non soffriva di nessuna patologia in particolare e i suoi esami ematologici erano tutto sommato abbastanza a posto! Ma allora perché si sentiva 20 anni più vecchia di quello che era!? La risposta sta proprio nel suo stato infiammatorio cronico sistemico. Sì perché l’infiammazione lavora in modo subdolo e in men che non si dica ci si ritrova pieni di disturbi e di scompensi più o meno gravi. Allora cosa si può fare in concreto? La risposta è nello “Stile di vita Nutrigenomico”! Il discorso deve essere affrontato a 360°: avere una alimentazione equilibrata che porti effettivo nutrimento alle nostre cellule; svolgere una attività fisica regolare e idonea che non stressi le nostre articolazioni, evitando la sedentarietà; curare la qualità del sonno, perché un sonno ridotto e di scarsa qualità produce molecole infiammatorie e aumenta la percezione del dolore a livello muscolo scheletrico; impegnare la mente in progetti costruttivi e avere una sana vita sociale!

Un primo passo potrebbe essere informarsi su quali sostanze naturali e alimentari riescono a modulare la risposta infiammatoria, perché i cibi hanno azioni diverse sui meccanismi dell’infiammazione. Ad esempio alimenti come latte vaccino, formaggi e carni grasse contengono l’acido arachidonico, un acido grasso Omega 6 che favorisce l’infiammazione, al contrario alimenti come il pesce azzurro (sgombro, sarde, sardine) contengono acidi grassi Omega 3 che la contrastano. Anche i carboidrati raffinati, alimentano l’infiammazione, perché privi di fibra che è un potente alleato della salute del nostro Microbiota, così come gli zuccheri aggiunti che costituiscono il cibo preferito dei nostri patogeni intestinali. Sarebbe meglio evitare anche gli oli di semi vari, la margarina e i grassi idrogenati, di solito addizionati nei cibi conservati e preferire l’olio extra vergine d’oliva o quello di lino, di canapa, di chia rigorosamente spremuti a freddo. Ottime anche le noci, le mandorle dolci, e le arachidi al naturale ricche di acidi grassi essenziali e vitamina E. Potente antinfiammatore è l’acido butirrico contenuto nei formaggi di capra. Ma anche le spezie come lo zenzero e la curcuma, miscelata con il pepe nero che ne favorisce l’assorbimento enterico, sono utilissimi antinfiammatori e antidolorifici osteoarticolari.

Sostanze come la Bromelina, contenuta nell’ananas, o la Quercitina, un bioflavonoide contenuto in cipolle e frutti, sono tutti ottimi modulatori della risposta infiammatoria, o ancora il Picnogenolo estratto dalla corteccia del pino marittimo o la Chimopapaina, enzima contenuto nella papaya…Ma attenzione l’alimentazione da sola non basta…occorre coinvolgere tutto il nostro stile di vita perché “l’infiammazione cronica silente” è un nemico potente che può essere contrastato solo con determinazione e pazienza. I risultati si vedranno solo nel tempo e non bisogna arrendersi se non ci si sente rinati in una settima!

Simona Oberto cura il sito http://www.cibocuranaturale.com/ e la pagina facebook https://www.facebook.com/Simona-Oberto-Il-tuo-Coach-alimentare-in-campo-nutrigenomico-1712437402307396/

Redazione

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