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Economia | 14 febbraio 2019, 20:00

I parlamentari europei usano ripple per effettuare pagamenti

La blockchain non ha confini geografici e non si può fermare perché non risiede in un server centrale, ma è distribuita sui computer di quanti la usano

I parlamentari europei usano ripple per effettuare pagamenti

Eva Evdoxia Kaili è una politica greca eletta al parlamento europeo nel luglio 2014, aperta sostenitrice della tecnologia blockchain e che non ha fatto mistero di essere pienamente a favore dei pagamenti in criptovaluta per spostare denaro tra persone geograficamente lontane tra loro.

Il Ripple Regional event di Londra, svoltosi presso l’hotel Andaz l’11 febbraio, è stata l’occasione perfetta per parlare della blockchain e dei potenziali vantaggi per i cittadini europei.

La parlamentare ha affermato che la blockchain ha bisogno di un atteggiamento positivo, altrimenti le resistenze degli attori tradizionali non potranno che aumentare fino a “uccidere una tecnologia che ha così tanto potenziale”.

 

Inviare 2.000 euro in Grecia sulla RippleNet

La parlamentare greca ha rivelato che di recente ha dovuto inviare 2.000 euro alla madre in Grecia, dal suo conto a Bruxelles. “Mia madre – dice Kaili – aveva bisogno di quei fondi in giornata, ma un bonifico bancario richiede fino a tre giorni lavorativi” per giungere a destinazione.

“Se avessi potuto inviare il denaro usando la RippleNet, mia madre avrebbe ricevuto il pagamento immediatamente” conclude la parlamentare ellenica.

Un pieno appoggio alla rete blockchain Ripple e alla criptovaluta XRP da parte di un membro del parlamento UE che forse in pochi si aspettavano.

Ma non è tutto, perché Kaili riflette anche sull’alto costo delle commissioni legate ai pagamenti transfrontalieri, e sul fatto che gli asset digitali possono ridurre tali commissioni.

Il suo pensiero a riguardo è chiaro: “Se ci sono benefici per i cittadini europei, non c’è banca che possa impedirci di usare la tecnologia” blockchain.

Un invito a comprendere il potenziale della blockchain

Come noto, la blockchain non ha confini geografici e non si può fermare perché non risiede in un server centrale, ma è distribuita sui computer di quanti la usano.

Da questo punto di vista “è inarrestabile” afferma Kaili, che invita a “vedere il potenziale”, piuttosto che lasciarsi sopraffare dal sentimento di resistenza.

Una risoluzione per promuovere la blockchain

Nel mese di settembre 2018, la deputata del parlamento UE ha depositato una Risoluzione al Parlamento Europeo sulla tecnologia dei ledger distribuiti e la blockchain, per costruire un sistema di fiducia basato sulla disintermediazione.

L’intento è lavorare sulla standardizzazione della tecnologia blockchain, sulla definizione di uno status degli asset digitali riconosciuto da tutti, offrire strumenti normativi trasparenti per le offerte iniziali di criptovalute (initial coin offering, ovvero le famose ICO) e linee guida per gli smart contract.

La regolamentazione non va interpretata come un tentativo di imbrigliare lo sviluppo della tecnologia o come un tentativo di mettere le mani sulla ricerca per condizionarne il percorso. L’intento, spiega Kaili, è di favorire l’adozione nei paesi UE e liberare il potenziale.

Appello agli imprenditori del settore

La parlamentare greca ha concluso il suo intervento invitando gli imprenditori del settore e le istituzioni pubbliche presenti all’evento Ripple Regional ad avvalersi dell’Unione Europea per presentare nuovi progetti ed idee.

Va ricordato, infatti, che la UE ha già messo a disposizione un fondo da 300 milioni di euro per progetti legati alla blockchain, parte del Programma Europa digitale che ha una dotazione complessiva di 9,2 miliardi di euro.

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