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Economia | 13 marzo 2019, 19:09

In Liguria l'occupazione cresce dell'1%, nel 2018 3 mila lavoratori in più rispetto all'anno precedente

Toti: “La media nazionale segna un +0,8%, mentre quella del Nord Ovest un +0,7%”

In Liguria l'occupazione cresce dell'1%, nel 2018 3 mila lavoratori in più rispetto all'anno precedente

Cresce l’occupazione in Liguria. Secondo i dati diffusi dall’Istat, il 2018 fa registrare un +1% nel numero degli occupati, che passano da 603mila a 609mila unità.

Numeri che certificano come la Liguria stia attraversando una fase sovracongiunturale non solo rispetto alla media nazionale - commenta il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti - ma anche in paragone al Nord Ovest, la parte del paese che contribuisce maggiormente alla creazione del PIL. La media nazionale segna un +0,8%, mentre quella del Nord Ovest un +0,7%”.

Anche il tasso di occupazione ligure sale, passando dal 62,4% del 2017 al 63% del 2018. Andando a osservare nel dettaglio del dato, si può notare come cresca il lavoro dipendente (+1,8%, pari a 8mila unità), a cui fa da contraltare una flessione del lavoro autonomo (-1,3%, pari a 2mila unità).

Crescono gli occupati nei servizi (+1,9, pari a circa 9mila unità), nel manifatturiero (+3,9%, pari a 3mila unità) nonostante una complessiva flessione dell’industria (-0,8% pari a circa mille unità). Cresce dell’1,9% l’occupazione femminile (+5mila unità), meno quella maschile (+ 0,3%, circa mille unità).

Sul fronte della disoccupazione, in Liguria i disoccupati salgono dalle 63mila unità del 2017 alle 67mila del 2018 (+6,3%)

Il dato della disoccupazione - prosegue Toti - non deve trarre in inganno. Si tratta di un segnale che indica come molte persone abbiano ricominciato attivamente a cercare un lavoro, ad esempio iscrivendosi e servendosi del supporto dei Centri per l’impiego. Non si tratta quindi in sé di un dato negativo, lo sarebbe se calassero gli occupati. E in Liguria crescono, più che nel resto d’Italia”.

Sappiamo che molto resta da fare - conclude il governatore - primo tra tutti sbloccare i grandi cantieri e lavorare perché i piani urbanistici di sviluppo prendano il via rapidamente, nonostante le complicazioni normative del nostro Paese. Serve inoltre continuare ad investire nelle politiche del lavoro e della formazione. Proprio per questo abbiamo appena varato il progetto Fast, che aiuta nel ricollocamento al lavoro chi ha subito un licenziamento collettivo negli ultimi 24 mesi, senza contare il Patto del lavoro per il turismo, che ha stanziato oltre 2 milioni di euro per 700 contratti di lavoro, di cui il 20% a tempo indeterminato. E, nelle prossime settimane, verrà varata la nuova programmazione di Garanzia giovani, non appena saranno approvate le convenzioni con Roma: in arrivo 12 milioni di euro per politiche a favore dei giovani che non studiano e non lavorano”.

Redazione

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