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Politica | 22 marzo 2019, 07:11

Imperia: dirigente di Forza Italia querela 102 persone dopo un post su 'Dj Fabo', a Dulbecco non basta la lettera di scuse, chiesto un risarcimento

La vicenda si sarebbe dovuta concludere il prossimo 5 aprile, ma nei giorni scorsi il colpo di scena. Dulbecco, dopo aver letto la lettera insieme al suo avvocato Giuseppe Fossati, si sarebbe rifiutato di chiudere la questione chiedendo ai querelati il pagamento di una somma risarcitoria

Imperia: dirigente di Forza Italia querela 102 persone dopo un post su 'Dj Fabo', a Dulbecco non basta la lettera di scuse, chiesto un risarcimento

Non sarebbe stato raggiunto un accordo tra il dirigente nazionale di Forza Italia Giovani Angelo Dulbecco e le 102 persone da lui querelate per i commenti al post su Facebook fatto dopo la morte di Dj Fabo.

Dulbecco, finito ieri nella cronaca dei giornali locali e nazionali per le sue parole che auspicavano la pena di morte per Ousseynou Sy, aveva querelato chi lo aveva attaccato su Facebook dopo un post sulla morte di Fabio Antoniani, noto come 'Dj Fabo' avvenuta in una clinica in Svizzera, dove era stato accompagnato dall’esponente radicale Marco Cappato. “Hitler almeno lo faceva gratis”, aveva scritto Dulbecco sul suo profilo Facebook, rifacendosi a un post di Mario Adinolfi, scatenando l’ira dei 102 utenti.

Come avevamo raccontato al termine di una delle ultime udienze, Dulbecco e le persone querelate avrebbero raggiunto un accordo secondo cui i 102 accusati (di cui solo una cinquantina sarebbero stati effettivamente individuati ndr), avrebbero dovuto scrivere una lettera al politico, riconoscendo di aver esagerato con le offese.

La vicenda si sarebbe dovuta concludere il prossimo 5 aprile, ma nei giorni scorsi il colpo di scena. Dulbecco, dopo aver letto la lettera insieme al suo avvocato Giuseppe Fossati, si sarebbe rifiutato di chiudere la questione chiedendo ai querelati il pagamento di una somma risarcitoria. Contattato da Imperia News, Dulbecco conferma il mancato raggiungimento dell'accordo. “Credo sia giusto che mi venga riconosciuto un risarcimento per le spese processuali sostenute”, ha spiegato.

Dall'altra parte la risposta di rifiuto è stata unanime.

Francesco Li Noce

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