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Attualità | 24 marzo 2019, 10:30

Verso 'Sanremo 2020', persino la Tunisia non si sottrae al fascino del Festival. Il racconto di Pierluigi Casalino

Sono proprio Tunisi e la Tunisia a fare da trampolino di lancio verso un giro mondiale di Sanremo Giovani World Tour 2019, che toccherà in aprile alcune delle più importanti città del pianeta.

Verso 'Sanremo 2020', persino la Tunisia non si sottrae al fascino del Festival. Il racconto di Pierluigi Casalino

Che Sanremo sia un mito nell'immaginario collettivo in molte parti del mondo è cosa nota. Anche in un'epoca di tensioni e più ancora di oscurantismi segnati prevalentemente dal riemergere dei fantasmi di un passato che si credeva sepolto. E persino la Tunisia non si sottrae al fascino di Sanremo e del suo Festival.

A Tunisi, Sanremo e in genere il Bel Paese con le sue arie rappresentano, infatti, un qualcosa di desiderabile. Non è qui il caso di soffermarci sul richiamo che esercitano i nostri lidi su chi prende avventurosamente il mare da spiagge più o meno conosciute del Paese nordafricano. Eppure sono proprio Tunisi e la Tunisia, approdi ricchi di memorie italiane (passate e recenti) e, in molti casi liguri (vedi Tabarka e altre località, legate alle tradizioni del corallo, della pesca, oltre che alle gesta della Repubblica di San Giorgio), a fare da trampolino di lancio verso un giro mondiale di Sanremo Giovani World Tour 2019, che toccherà in aprile alcune delle più importanti città del pianeta.

Del resto grazie a Mina e Modugno, con motivi lanciati da Sanremo, l'Italia ha messo le ali, regalando il modello del Boom e della sua Dolce Vita. Le nostre istituzioni ufficiali operanti in Tunisia hanno rinnovato laggiù, anche grazie alla presenza del vincitore dell'ultima edizione del Festival della canzone, il mito di Sanremo con tutti i significati che esso continua a racchiudere, compresi quelli che fanno di Sanremo una vetrina sportiva delle due e delle quattro ruote, che attirano in Riviera schiere di appassionati. In Tunisia le manifestazioni si concluderanno in un concerto programmato per il 31 marzo.

In altri termini, un'occasione d'eccezione per rinsaldare lo storico legame tra l'Italia e il Nord Africa nel nome della Città dei Fiori e di quanto rappresenta nella cultura, nel costume e nella musica. Un messaggio che andrà diffondendosi ai quattro venti, per fare di Sanremo uno degli ambasciatori del made in Italy. E tutto ciò verso Sanremo 2020 con i suoi avvenimenti collaterali. E con le prevedibili novità, già in corso d'opera al fine di garantire una maggiore visibilità alla kermesse canora del dopo Baglioni.

E certamente alla sua nuova veste, avendo sempre riguardo al rapporto costi-spettacolo, circostanza che rende  l'evento qualcosa di unico. Un evento capace di rinnovarsi come una favola che ricomincia dalla sua fine. Anche per questo Sanremo non è forse Sanremo?


Redazione

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