Al Direttore - 19 maggio 2019, 17:13

La tutela del territorio delle Alpi Marittime, un impegno comune

Cesira Ansaldo e Anna-Cristina Meinardi raccontano il percorso del territorio che potrà diventare patrimonio dell'Unesco

La tutela del territorio delle Alpi Marittime, un impegno comune

"Le sezioni del CAI, soprattutto a partire dal 1960, si sono impegnate nella tutela dell'ambiente: in particolare, le sezioni della provincia di Imperia sono intervenute in diverse occasioni per la tutela del territorio delle Alpi Marittime per quanto attiene sia il patrimonio naturale, sia quello ambientale.

Occorre ricordare che nel 1979/1980, la CO.GE.MA. (Compagnia generale del materiale nucleare) aveva deciso di procedere al carotaggio nella Valle delle Meraviglie per la ricerca dell'uranio; in quella occasione le Associazioni ambientaliste italiane e francesi e le sezioni del Cai della provincia di Imperia intervennero per impedire l'inizio dei lavori che avrebbero gravemente deturpato tutto il territorio dell'alta val Roja, del Monte Bego, compresa la zona archeologica, per un'estensione di 110 km e la regione del monte Giraud (70 kmq) per 'ricerche di miniere di uranio, altri materiali radioattivi e sostanze connesse'. Si sarebbe dovuto attuare dei lavori di rilievo geologico 'mediante scosse sismiche artificiali provocate da esplosioni artificiali' e in sondaggi 'attraverso aperture di trincee artificiali e perforazioni fino alla profondità di 400/500 metri, praticate ogni 1.000 metri e ogni cento metri nelle aree ritenute interessanti'.

Tali interventi avrebbero provocato la distruzione delle incisioni ricoperte da detriti e la 'dispersione degli eventuali reperti dai piani di giacitura'; successivamente, con l'apertura delle miniere, i danni, in un'area di una bellezza unica, ricca di una flora alpina si circa 3.000 specie, di cui circa 50 endemiche, di una numerosa fauna di selvatici, di circa 40.000 incisioni rupestri preistoriche e di numerosi fenomeni delle glaciazioni, sarebbero stati irreversibili.

In quella occasione, vennero condotte numerose riunioni, furono pubblicati documenti che analizzavano i danni ambientali ed i rischi per la popolazione, tenuto conto che l'apertura di miniere di uranio a 'cielo aperto', la presenza di polveri radioattive avrebbero potuto provocare l'inquinamento delle acque del fiume Roya alimentate dai torrenti che discendono dalla zona del Monte Bego. Allo scopo di evitare tali danni, fu deciso anche di organizzare una grande manifestazione di protesta: il 24 giugno 1979, circa diecimila persone, duecento associazioni italiane e francesi, partendo dal Col de Turini, dalla Gordolasque e da Neige e Merveilles salirono a Col de Raus; Il fondatore dell'associazione Neige e Merveilles, Raymond Hirzel, diede un significativo contributo alla realizzazione di tale raduno. La Co.Ge.Ma dovette rinunziare al suo progetto.

Negli anni successivi, sono state attuate molteplici iniziative per la tutela dell'ampia area delle Alpi Marittime, considerata l'unicità di tale territorio sotto il profilo geologico e culturale: dal 1979/1980, la Valle Meraviglie e tutta l' area del Monte Bego fanno parte del Parco del Mercantour; nel 1987 è stato attuato il gemellaggio del Parco del Mercantour e quello delle Alpi Marittime; nel 2009 le quattro sezioni CAI dell' Imperiese (Imperia, Sanremo, Bordighera, Ventimiglia) le tre sezioni dell'Alta val Tanaro (Ormea, Garessio e Ceva), le Amministrazioni comunali di Triora e Briga Alta e quella francese di La Brigue hanno inaugurato sul monte Saccarello una stele di granito per celebrare i loro rapporti di amicizia; sulla stele è stata apposta la seguente incisione 'Le montagne dividono le acque ed uniscono gli uomini'.

Infine, nel gennaio del 2018, è stato ufficialmente depositato a Parigi il dossier della candidatura a 'Patrimonio dell'Umanità dell'intera area delle Alpi Marittime' e dell'area di protezione Pelagos tra Villefranche-sur-mer e Ventimiglia. Le zone prescelte costituiscono 'una testimonianza straordinaria dei caratteri geologici delle Alpi Marittime' poiché sono un esempio unico di 'sovrapposizione di due catene collisionali'. Lo sviluppo geodinamico ha creato una 'geografia fisica singolare', che si snoda dalle vette del Mercantour e dell'Argentera ai fondali del bacino oceanico ligure-provenzale; inoltre, l'area si configura come importante documento storico della civiltà dell'età del bronzo nell'area dell'Europa meridionale.

Tutta l'area costituisce un insieme unico di rara bellezza che deve essere tutelato e consegnato intatto alle future generazioni: l’impegno portato avanti nei decenni passati ha garantito la salvaguardia di quello che oggi potrà diventare patrimonio dell’Unesco, un bene comune che brilla nel suo splendore perché si sono posti come prioritari - rispetto all’immediato beneficio economico - i valori universali di difesa dell’Ambiente, della Natura, della Civiltà umana come parte dell’ecosistema.

Le notizie relative agli eventi del 1979/1980 sono state desunte dai documenti prodotti in quell'epoca da diverse associazioni, quelle relative alla candidatura al riconoscimento di 'Patrimonio dell'Umanità sono state desunte dal materiale predisposto per la conferenza tenutasi nei giorni scorsi in merito a tale argomento.

Ansaldo Cesira
Meinardi Anna-Cristina".

Redazione

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