Reggio Calabria: processo Breakfast, Scajola risponde al procuratore "Non sono un massone e non ho fiancheggiato la criminalità organizzata"

"Non sono un massone e non ho fiancheggiato la criminalità organizzata", lo ha detto questa mattina Claudio Scajola durante l'udienza del processo Breakfast a Reggio Calabria. Il sindaco di Imperia ha risposto alle domande d'esame del procuratore aggiunto Giuseppe Lombardo, dei suoi difensori, dei legali degli altri imputati e del presidente del collegio giudicante Natina Pratticò.

"Il dottor Lombardo, che oggi conosce me meglio di me stesso perché mi ha seguito con attenzione, avrà sicuramente verificato che nella mia attività sia da Ministro dell'Interno, sia da presidente del Comitato di Controllo dei Servizi, sia da membro del Comitato della sicurezza nazionale che è composta da pochissimi membri, i miei interventi contro la criminalità organizzata sono stati sempre molto, molto concreti. Non capisco per quale motivo dovrei avere avuto una conversione e mettermi a fiancheggiare la criminalità organizzata. Credo che ogni cosa debba essere documentata e che al di là dei documenti ci sia anche la logica e la coerenza per poter valutare un'indagine. Quindi non solo lo escludo, ma mi meraviglio anche che possa essere pensato da qualcuno che ha seguito, guardato le carte e la storia personale di ciascuno".

"Chiunque conosca la mia storia, e credo che quando si fa un'indagine si debba avere anche un quadro complessivo delle persone, sa che non mi appartiene caratterialmente l'adesione a una loggia massonica né voglio giudicare. Per carità conosco diversi massoni che sono nel territorio, mi pare ce ne siano tanti in giro in tutti i settori e direi che nessuna istituzione si fa mancare nulla da questo punto di vista, ma io non sono mai stato massone, né ho mai partecipato ad alcun rito massonico anche solo per curiosità".