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Economia | 24 giugno 2019, 18:00

Serie A: la Juve cambia faccia, ma parte sempre in pole

Dopo giorni di tira e molla è finalmente arrivata l’ufficialità sul nuovo allenatore della Juventus. Sarà Maurizio Sarri il futuro tecnico dei bianconeri

Serie A: la Juve cambia faccia, ma parte sempre in pole

Dopo giorni di tira e molla è finalmente arrivata l’ufficialità sul nuovo allenatore della Juventus. Sarà Maurizio Sarri il futuro tecnico dei bianconeri, che dopo essersi separato da Massimiliano Allegri hanno deciso di affidarsi alle mani di un allenatore molto diverso dai predecessori sulla panchina della Juve. Un cambio molto drastico, volto a offrire un gioco più piacevole che Andrea Allegri e soci sperano possa combaciare con i risultati desiderati. A vedere dalla quote di Betway si direbbe che i bianconeri anche per il prossimo campionato non dovrebbero avere problemi a sbarazzarsi della concorrenza, visto che il loro nono scudetto di fila è quotato a 1.55, mentre le più dirette inseguitrici (Inter e Napoli) a ben 6.00 e 6.50 (quote al 19 giugno 2019).


Ora c’è tanta curiosità per vedere come Sarri si calerà nell’ambiente della Vecchia Signora. La scelta del club torinese ha stupito soprattutto dal punto ambientale, più che tecnico. L’ex allenatore del Chelsea è sempre stato additato come uno bravo a far giocare le proprie squadre, ma incapace di arrivare a traguardi importanti. In tanti hanno avuto da ridire anche sul suo stile, fatto di tute, caffè e, soprattutto, sigarette. Insomma, a Vinovo dovrebbe sbarcare quasi un alieno stando a quanto affermavano tanti tifosi bianconeri. Più che su questi aspetti, però, il popolo juventino dovrà badare specialmente a come Sarri riuscirà a mettere in campo la squadra. Sembra che il suo approdo abbia alla fine convinto anche Cristiano Ronaldo, uno che nel club avrà di sicuro diritto di parola. L’ex stella del Real Madrid spera che un gioco meno sparagnino possa far bene anche al suo ruolino di marcia, che nel primo anno juventino non è stato all’altezza di quelli dei tempi delle merengues. Per il momento non si parla tanto di calciomercato in casa della Vecchia Signora, ancora intenta a somatizzare l’arrivo di Sarri e solo dopo impegnata a sferrare i propri colpi importanti in fase di campagna acquisti, come sempre fatto negli ultimi anni. L’obiettivo è, come sempre, riportare la tanto agognata Champions League a Torino.

Chi sembra voler fare le cose in grande sono Inter e Napoli. I primi si sono affidati alle sapienti mani di Antonio Conte, dopo aver salutato Luciano Spalletti, reo di non aver mai offerto uno spettacolo adeguato alle aspettative, nonostante due quarti posti negli ultimi due anni. Il Biscione è voluto andare sul sicuro, ma avrà anche il suo bel da fare per accontentare le richieste di Conte, uno che di solito è molto esigente e sa come farsi ascoltare dalla propria dirigenza. In attesa di piazzare i primi colpi di mercato, il popolo nerazzurro si gode un allenatore quasi infallibile. Ci sarà bisogno di tutta la sua abilità per mettere fine alla tirannia della Juve. Lui, ex capitano e bandiera della Vecchia Signora, che per la prima volta sfiderà i suoi colori da quando lasciò Vinovo.

Nessun cambio in panchina, invece, per il Napoli, che non molla Carlo Ancelotti. Aurelio De Laurentiis, piuttosto, in questi giorni appare molto indaffarato sul fronte mercato. È da lì, infatti, che dovranno arrivare i rinforzi per ridurre le distanze dalla Juve. I nomi che circolano in città sono di primissima qualità. James Rodriguez, l’asso colombiano che non è riuscito a sfondare al Real Madrid e al Bayern Monaco, sembra a un passo dall’azzurro, e anche le piste che portano a Kostas Manolas e Hirving Lozano.

È Marco Giampaolo il prescelto del Milan per il post Gattuso. Il tecnico è reduce da una stagione positiva con la Sampdoria, costellata solo da qualche alto e basso di troppo. Dopo aver sfiorato la panchina della Juve, Giampaolo approda finalmente in una big dopo le positive esperienze di Empoli e Genova, sponda blucerchiata, che l’hanno rimesso pienamente in carreggiata dopo essere scomparso dai radar del grande calcio. Il club meneghino ora dovrà risolvere i propri problemi economici con l’UEFA per cercare di gareggiare alla prossima Europa League e pensare a rafforzare una squadra che, ad oggi, appare molto meno performante delle dirette avversarie per la Champions League. Un compito, quest’ultimo, che spetterà al due di vecchie glorie rossonere, Paolo Maldini e Zvone Boban, che dovranno industriarsi per mettere su una rosa competitiva e che non svolga un ruolo da comprimaria.

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