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Attualità | 11 luglio 2019, 07:25

Cucinare in barca: consigli, trucchi e ricette per cucinare in mare aperto. Tutti i giovedì in esclusiva per i lettori del gruppo Morenews

La nuova rubrica gastronomica di Roberto Pisani inizia con i consigli per la Cambusa

Cucinare in barca: consigli, trucchi e ricette per cucinare in mare aperto. Tutti i giovedì in esclusiva per i lettori del gruppo Morenews

Spesso navigazione e cucina non vanno d’accordo, ma, seguendo piccoli suggerimenti e unendo praticità e fantasia, si possono preparare cibi deliziosi e sani. La nuova rubrica di Roberto Pisani aiuta i gourmet, che amano il mare, a scoprire la “cucina dei naviganti” senza rinunciare alle gioie del palato.

Da come organizzare la cambusa a quali pentole usare, dalla selezione degli alimenti più sani all’abbinamento con i vini più adatti alla navigazione, dalla scelta dei metodi di cottura ai condimenti più leggeri e con un piccolo ricettario finale.

Roberto Pisani è autore del libro “Cucinare in barca”, in cui spiega le regole base della cucina in barca simpaticamente illustrate dal cartoonist Tiziano Riverso. Cucinare in barca non è facile, è diverso dalla cucina di casa, ma, con pochi accorgimenti ed anche senza essere chef, è possibile non rinunciare ai piaceri della tavola nel pozzetto della vostra barca, abbinando al fascino della vela quello della cucina,

La Cambusa di Roberto Pisani

Chi ha mai detto che andar per mare debba per forza comportare di arrangiarsi a “buttar giù qualcosa tanto per nutrire il corpo”?  E chi ha detto che il navigatore deve pensare di più a nutrire lo spirito con un bel tramonto al largo o una bella veleggiata a 20 nodi di vento?  Non c'è mai limite al piacere, e se a un bel tramonto visto dalla parte del mare si abbina un cartoccio di filetti di branzino con carciofi... Fate un atto di fede, gente... è più bello ancora!

Per scansare il campo da equivoci, diciamo subito che non ci rivolgiamo ai navigatori che intendono affrontare la traversata oceanica, ma a quella miriade di comune “gente di mare” che può permettersi solo di scappare appena possibile alla Marina più vicina, dove con un gruppetto di amici, la propria barca o con una presa a noleggio, si vive qualche settimana sognando di emulare Moitessier.

Alzi la mano chi non si è mai trovato nella classica situazione: appuntamento al porto alle 10:00 (che poi diventano regolarmente le 11:00), imbarco dei bagagli (sempre troppi), distribuzione dei posti a bordo (noo!, con Enzo non ci dormo, russa come un trattore!!) e vedrete che quanto prima qualcuno dirà: “Chi va a fare cambusa"?  Sguardi di sottecchi, colpi di tosse di indifferenza e poi il solito secchione di turno, abbinato alle due ragazze più disponibili, parte per il supermercato più vicino, naturalmente dopo aver “fatto la cassa comune”!

Di solito l'operazione si esaurisce in una mega-spesa caricata in un carrello strabordante alla fine di una serie di: “…Che ne dite di prendere dello yogurt, sapete io non so farne a meno”,  oppure “Quanto pane compriamo?”- “Prendine pure tanto; male che vada lo scaldiamo domani” (ho visto buttar via dalle barche, la domenica sera, alla fine di un weekend, tanto di quel pane da far indignare chi raccoglie fondi per bambini del terzo mondo!).  L'arrivo in barca dei membri della spedizione “Cambusa” poi è una scena classica.  Tutto il resto dell'equipaggio pronto (qualcuno ha già indossato i guanti da vela) e in 2 minuti vengono stipate a bordo quantità industriali di rifornimenti senza alcuna regola, riempiendo a dismisura il frigo di bordo dove spesso e volentieri sono in seguito ritrovati giornali, pile di ricambio e pacchi di assorbenti… Veloce uscita dal porto “che-non-si-vede-l'ora-di-togliersi-dalle-balle” e dopo neanche mezz'ora comincia la serie di: “Chi ha messo via il prosciutto?”-“Sapete dove sono i pomodori?” (regolarmente sotto tutto il resto), che sarà il motivo ricorrente per i giorni seguenti.

Ovviamente una gran parte della spesa verrà di regola dimenticata e l’ultimo giorno si pranzerà allegramente con …filetti di aringa, formaggio e marmellata di pesche, …perché “dispiace buttar via la roba!”.

A questo punto, chi non si è riconosciuto neanche un po' in questo “equipaggio tipo” se vuole può anche passare ad altro.  Ma chi in qualche modo ci si è riconosciuto chiederà: “E allora”? Allora, tanto per cominciare partiamo da questa considerazione: all’interno del microcosmo barca siamo tutti legati allo stesso filo, vale a dire che se un solo membro dell'equipaggio sta male, tutto l’equipaggio ne sarà irrimediabilmente condizionato.  Quante volte è capitato che una crociera organizzata e attesa da tempo è poi finita male, o almeno non come avevamo sperato, perché il mal di mare ha colpito!  Avete mai pensato a quanto influisca l'alimentazione nel benessere in barca?  Lo sapevate che il più delle volte chi patisce il mal di mare è perché ha mangiato in modo scorretto?

E allora, così come prepariamo con cura il tragitto della nostra navigazione, studiamo con altrettanta cura il nostro programma alimentare!  Così come si riconosce il ruolo di skipper al più esperto di navigazione, si attribuisca un ruolo di responsabile dell'alimentazione.  Si organizzi un minimo di programma dei pasti e si faccia cambusa seguendo il filo logico di acquistare ciò che ci serve per preparare ciò che si è stabilito e non viceversa.  Sarà di molto aiuto il classico foglio con l'elenco della spesa, e le voglie estemporanee… lasciamole a terra (se possibile).

Stiviamo il frigo di bordo utilizzando il più possibile i contenitori di plastica con coperchio a pressione (da preferire quelli rettangolari).  La frutta patisce di meno fuori che dentro il frigo: non imbarchiamone quintali se prevediamo soste nei porti! Patate, zucchine e carote sono vegetali da privilegiare, vista la durata che hanno prima di andare a male; l'insalata fresca è ormai venduta dappertutto nelle buste è già lavata. Se il pesce lo acquistiamo, diamo la preferenza ai filetti già puliti.

Scordatevi le cozze crude (il limone non uccide i batteri!). Per la loro cottura è consigliabile la pentola a pressione (che non dovrebbe mai mancare in barca). Pochi minuti di cottura a pressione, e quindi a una temperatura decisamente più alta dei fatidici 100° della bollitura normale, eliminano infatti i batteri meglio che una lunga cottura non a pressione. Per la loro pulizia, poi, vi suggerisco un metodo semplice: si mettono dentro un contenitore di rete metallica (quello che usano i pescatori per tenere il pesce pescato ancora vivo) dopo averle separate una ad una; basterà lasciare la rete in acqua ben legata ad una scottina mentre navighiamo a un’andatura brillante (sconsigliato agli offshore…) e in un'ora avremo delle cozze perfettamente pulite!

Tornando all'alimentazione, ricordiamoci che il nostro organismo, sollecitato dalla situazione in cui si trova in navigazione, ha delle esigenze particolari e diverse dal solito.  Ebbene, assecondiamolo!  Evitiamo quei cibi che creano delle reazioni acide.  Cosa mangiavano i marinai che affrontavano lunghi mesi in mare?  Tanto per cominciare il concetto giusto è mangiare poco, mangiare spesso, privilegiare i pasti a base di pasta, patate, frutta, verdure, pesce (ricco di grassi polinsaturi), poca carne (comunque magra; evitate i salumi), bere acqua (meglio gassata), poco vino (privilegiando quello frizzante) e soprattutto birra e bevande gassate. Magari ogni tanto uscirà fuori qualche ruttino, ma il nostro stomaco verrà aiutato sia a dilatarsi (evitando la sensazione di vuoto), sia a combattere le reazioni acide che causano il “mal di mare”. Non vi ricordate quanto nei racconti ricorressero le pinte di birra?  E i mozzi sottocoperta, cosa sbucciavano in continuazione?  …Patate (appunto).  E cosa consigliano i vecchi marinai contro il mal di mare? ...Le acciughe salate.  In queste poche regole c'è il segreto del benessere: amidi, carboidrati, cibi salati e bevande gassate.  Non crediate che così facendo la tavola risulterà troppo povera o monotona; bastano un po' di fantasia e le dritte giuste e vedrete che non mancheranno le occasioni per gratificare anche i più esigenti.

Redazione

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