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Politica | 21 luglio 2019, 14:41

Armo-Cantarana, giorno dopo. Nel racconto di Gabriella Tricco Manfredi, il ricordo della battaglia iniziata 30 anni fa dal padre insieme a Ilvo Calzia a Mirio Papone

La figlia dell'on. Manfredo Manfredi ricorda cosa accadde in quei giorni di 30 anni fa.

il foro pilota della Armo-Cantarana

il foro pilota della Armo-Cantarana

Oggi nella zona di Pontedassio sono in molti a pensare alla Armo-Cantarana. Tra di loro c'è anche Gabriella Tricco Manfredi, figlia dell’Onorevole Manfredo Manfredi.

Ieri è stato presentato il progetto che a distanza di 30 anni dovrebbe dare una speranza alla realizzazione della Armo-Cantarana per collegare Piemonte e Liguria con questa nuova via di collegamento. Una battaglia che nasce da lontano portata avanti da Manfredi e che vide coinvolto anche Ilvo Calzia, allora sindaco di Pontedassio e rieletto quest'anno, con Mirio Papone, all'epoca consigliere comunale e padre di Benedetta, candidata con Calzia, nel 2019. 

"Negli anni ‘70/‘80 costruire strade non era così difficile, non mancavano né le idee né gli uomini in grado di averle, né gli uomini e i denari per realizzarle. Non dimentico quale entusiasmo si respirava a casa mia negli anni ‘60 quando venne costruita la Autostrada dei Fiori. - racconta Gabriella Tricco Manfredi - Entusiasmo collettivo all’epoca... Mio padre il pallino delle strade lo ha sempre avuto, ha sempre compreso l’importanza delle vie di comunicazione e il loro vero significato. Sono un po’ come le arterie che portano in giro l’ossigeno nel nostro corpo. Si rendeva conto che la situazione geofisica della nostra Provincia non era proprio delle più facili, stretta stretta tra monti  e mare con una costa frastagliata e a tratti instabile.

"La prima variante della SS28 da Chiusavecchia a Calderara venne realizzata velocemente e senza intoppi, pian piano poi si pensò alle varianti successive. La prima che si sarebbe dovuta realizzare era la famosa Armo Cantarana si fece anche il cosiddetto “foro pilota” ma poi per tutta una serie di motivi che vi risparmio ma vi giuro non dipesero da mio padre, il traforo non si fece più. - prosegue - Nel mentre i tempi erano peggiorati la prima Repubblica stava entrando in crisi e le grandi opere iniziavano ad annaspare. Ma il pallino della 28 a mio padre, che nel frattempo era diventato presidente della Commissione Finanze della Camera, era rimasto. Riunioni incontri si può fare ma come lo facciamo adesso trovo i finanziamenti, no mannaggia non ci sono... insomma era, perdonatemi il termine, un gran casino". 

"Il progetto non era un gran problema, ma trovare i soldi si! Fino a che un bel giorno gli abitanti di Pontedassio, consapevoli che una variante avrebbe migliorato di gran lunga la loro qualità di vita, sentendosi un po’ inascoltati dalla politica, decisero di fare una manifestazione con tanto di corteo in strada. Almeno che sto problema uscisse sui giornali... la prima manifestazione organizzata cadde in un dimenticatoio oscuro e così i bravi cittadini decisero di organizzarne un’altra". 

"Tutto in ordine tutto regolare, Prefettura e Questura avvisate, i bravi cittadini, Sindaco Calzia in testa con tanto di fascia tricolore, scesero a piedi verso Imperia, mentre la Polizia faceva servizio d’ordine e sulla SS28 il traffico andava a senso unico alternato. - ricorda - Ma ad un certo punto il bravo (nel senso inglese di coraggioso) Sindaco si tolse la fascia, la passò al suo vice e sbadabam diede ai suoi concittadini il rompete le righe e bloccò completamente la strada. Si era nei pressi di un lungo ponte festivo, e nel giro di poco la coda giunse a Diano Marina, Pieve di Teco e SanLorenzo al Mare! In quel momento a Roma un commesso entrava trafelato nella sala della Commissione Finanze: Presidente presto la cerca il Prefetto di Imperia per una emergenza!"

"Le parole che corsero tra Ilvo e mio padre sono secretate dalla Storia, sepolte nell’asfalto della variante di Pontedassio... ai posteri rispondere alla domanda. Ma Ilvo e Manfredo, sotto sotto, non lo avranno studiato insieme questo modo per fare arrivare i finanziamenti?" - conclude Gabriella Tricco Manfredi.

Francesco Li Noce

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