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Economia | 19 agosto 2019, 06:44

Facebook confessa: Libra potrebbe non vedere mai la luce

Fin da quando è stata annunciata il 18 giugno scorso, Libra ha letteralmente scosso il mondo delle criptovalute e non solo

Facebook confessa: Libra potrebbe non vedere mai la luce

Fin da quando è stata annunciata il 18 giugno scorso, Libra ha letteralmente scosso il mondo delle criptovalute e non solo. Gli analisti, le autorità regolatorie, ma anche gli investitori ed i semplici appassionati di valute digitali si sono subito interrogati su quali sarebbero potute essere le caratteristiche del progetto finale, la cui prima versione è attesa nel corso del 2020. Una cosa è sicura: il nuovo progetto ha attirato giudizi opposti e pareri contrastanti praticamente da ogni parte, al punto da mettere in dubbio la nascita della nuova criptovaluta. Ma andiamo con ordine.

Critiche dai puristi delle criptovalute…

Da una parte, i più fedeli alla filosofia che sta alla base delle criptovalute hanno criticato il fatto che il livello di decentralizzazione della moneta Libra sarà molto inferiore rispetto a valute come Bitcoin o Etherum. D’altronde il progetto non nasce per essere decentralizzato, ma per fornire una valuta basata su blockchain che sia meno volatile rispetto alle normali criptovalute: per raggiungere questo scopo Libra avrà a garanzia un paniere di valute legali (come Euro, Dollaro, Sterlina inglese e Yen) e titoli di stato americani. Una caratteristica che di certo farà storcere il naso ai puristi, che credono nelle criptovalute proprio perché libere dal controllo delle banche centrali e delle autorità governative.

Inoltre, l’associazione creata per gestire la criptovaluta – la Libra Association – presenta dei requisiti di accesso molto stringenti (ad esempio un investimento di 10 milioni di dollari) che possono essere soddisfatti soltanto da grandi organizzazioni. Un aspetto che va in contrasto con il carattere indipendente e no profit con cui l’associazione viene presentata. Di conseguenza, tra i 28 membri fondatori (l’obiettivo di Facebook è arrivare presto a 100 membri) sono presenti solo importanti compagnie come Visa, MasterCard, eBay, Uber e Vodafone, solo per citarne alcune, oltre ad alcuni grandi fondi di investimento internazionali. In altre parole, non è un progetto alla portata di tutti e “distribuito” come una vera criptovaluta dovrebbe essere.

e critiche da parte delle autorità

Dall’altra parte, a criticare la nuova critpovaluta di Facebook sono stati i governi e le autorità di regolamentazione in tutto il mondo, soprattutto negli Stati Uniti e in Europa. In America, sono state diverse le reazioni da parte di senatori, al punto da costringere il responsabile del progetto a discutere direttamente con i politici a stelle e strisce il ruolo e le garanzie della nuova criptovaluta.

Lo scorso luglio, David Marcus, il manager responsabile del progetto e della sussidiaria Calibra (che rappresenta il wallet digitale di Facebook) è stato convocato in audizione al Senato. In questa occasione ha chiarito che l’intento di Libra è quello di favorire il commercio online attraverso uno strumento basato su blockchain ed ha assicurato che Facebook non intende monetizzare sui dati degli utenti. Inoltre, ha esortato gli Stati Uniti a diventare il Paese guida nell’implementazione di norme internazionali sulle criptovalute prima che lo facciano altre nazioni. Il problema è che non ha fornito risposte esaurienti su temi fondamentali come la tipologia di dati raccolti da Facebook attraverso le transazioni, la tecnologia sottostante al wallet, l’integrazione con le normative dei vari stati e la politica nei confronti di fondi sospetti. Non è stato spiegato nemmeno perché la Libra Association sia registrata come una associazione senza fini di lucro sebbene ai suoi membri vengano pagati i dividendi.

Un altro problema che le neo-criptovaluta deve affrontare, soprattutto in Europa, è il tema della privacy. Molte autorità appartenenti a diverse nazioni europee si sono interrogate su quale potrà essere la policy di Libra in relazione alla protezione dei dati. In Europa, dopo l’entrata in vigore del GDPR, questo è un tema molto sentito e se la criptovaluta non riuscirà ad ottemperare ai requisiti prescritti dal regolamento comunitario, rischierà pesantissime sanzioni.

In forse il destino di Libra?

Le polemiche generate nelle settimane successive alla presentazione del progetto non hanno lasciato indenne il colosso di Mark Zuckerberg, al punto che le scelte strategiche del prossimo futuro potrebbero esserne condizionate. Infatti, a margine della presentazione dei risultati finanziari del secondo trimestre 2019, l’azienda ha fatto un preciso riferimento al suo progetto di criptovaluta. In particolare, Facebook ha ammesso che i requisiti imposti dai regolatori potrebbero essere un serio ostacolo al lancio di Libra.

A queste condizioni, gli importanti investimenti che Facebook ha effettuato, legati alla partecipazione nella Libra Association, potrebbero non avere successo e causare invece pesanti ripercussioni sul business dell’azienda, ma anche sui suoi risultati finanziari e sulla sua reputazione. La compagnia segnala, senza troppi giri di parole, la concreta possibilità che Libra non venga proprio rilasciata, contrariamente a quanto annunciato in precedenza.

Criptovalute: un settore in espansione



Indipendentemente da quello che sarà il destino di Libra, oggi la popolarità delle criptovalute sembra essere inarrestabile, soprattutto nelle stesse fasce di popolazione che sono più sensibili ai temi dello sviluppo tecnologico ed economico. Il profilo medio di ha acquistato criptovalute è di solito di età inferiore ai 35 anni, con uno stipendio medio-alto e un elevato livello di istruzione soprattutto nei settori della tecnologia, della finanza e dell’ingegneria. Da notare che una persona su cinque è rappresentato da donne.

Si tratta di un profilo del tutto in linea con l’utenza di Facebook e dei social in generale. Davvero Facebook deciderà di abbandonare un settore così promettente e dalla così elevata crescita? Oppure cercherà in tutti i modi di negoziare delle migliori condizioni con le autorità? Le risposte a queste domande arriveranno nei prossimi mesi.



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