San Lorenzo e Valli - 20 agosto 2019, 18:28

Crisi di Governo: Conte attacca Salvini e si dimette, elezioni o nuovo esecutivo? Parola alla politica locale

Parlano i rappresentati ponentini dei partiti protagonisti della manovre romane delle ultime ore

Crisi di Governo: Conte attacca Salvini e si dimette, elezioni o nuovo esecutivo? Parola alla politica locale

20 agosto, ore 15: la crisi di Governo prende forma nelle parole del Premier Giuseppe Conte: “Dopo il dibattito andrò da Mattarella per dimettermi”. Le manovre romane degli ultimi giorni aprono a due scenari possibili: o il voto in autunno o un nuovo Governo di maggioranza parlamentare.
Cosa ne pensano i rappresentati politici locali dei vari partiti che stanno dibattendo a Roma?

In Senato abbiamo istituzionalizzato la crisi di governo - commenta l’On. Flavio Di Muro (Lega) - domani sarò alla Camera dove ci sarà probabilmente la replica di quanto avvenuto oggi. Il dato significativo è che Conte ha deciso di rassegnare dimissioni, non poteva fare altrimenti. La mia posizione, che è quella di tutta la Lega, è quella di tornare al voto portando avanti cose positive fatte da questo Governo, ma anche riprendendo le proposte della Lega, rimaste nel cassetto. L’obiettivo è quello di dare un Governo forte e decisionista per il paese”.

Oggi Conte, politicamente, ha detto cose condivisibili per quanto riguarda l’analisi su come si sia mosso Salvini - conclude Pietro Mannoni (PD) - condivisibili in quanto critiche ma sono stati compagni di governo e questo non si può cancellare. C’è perplessità perché noi come Partito Democratico è da un anno che sosteniamo queste posizioni critiche verso Salvini. Proprio quello che doveva essere il ‘governo del cambiamento’ in realtà ha fatto parecchie cose non condivisibili, come l’ultimo provvedimento sulla sicurezza. Quindi, siamo perplessi di fronte al fatto che Conte, pur avendo avuto molti elementi di critica, abbia dovuto aspettare la decisione di Salvini di andarsene, per fare queste polemiche. Ora sarà il Presidente della Repubblica a dover gestire questa crisi. Noi, come Partito Democratico abbiamo una posizione che rispetta in modo assoluto le prerogative costituzionali del Presidente della Repubblica. Saremo disponibili se ci saranno le condizioni per provare a fare quanto sarà necessario per mettere in sicurezza l’Italia. È chiaro, questa ipotesi è preferibile rispetto all’avventurarsi verso elezioni anticipate”.

Noi, come Fratelli d’Italia, vogliamo andare al voto ancora da prima che si aprisse la crisi - dichiara l’assessore regionale Gianni Berrino - la nostra posizione è chiara e non altalenante, è l’unica possibilità che ha l’Italia per avere un Governo forte e siamo stufi dei continui battibecchi che sono giunti a una crisi sancita da Conte che si dimette. Personalmente non vorrei che l’andare da Mattarella di trasformasse nel tentativo di fare un Governo non eletto dal popolo perché non è ciò di cui l’Italia ha bisogno”.

Il dibattito al Senato ha evidenziato la forte crisi di Governo in atto - è la posizione di Marco Scajola - credo che non ci siano altre soluzioni se non lo scioglimento immediato del Parlamento ridando agli italiani la possibilità democraticamente legittima di indicarne uno nuovo con un nuova maggioranza politica. È ovvio che questa decisione spetti al Presidente Mattarella che è persona sicuramente saggia e che dovrà fare tutte le considerazioni del caso. Quello che spero, e che credono sperino tanti italiani, è che non nasca l’ennesimo Governo non voluto dal popolo. Sono per il massimo rispetto delle regole democratiche e credo che in un Paese normale chi vince le elezioni ha il diritto di governare, se le condizioni per farlo non ci sono più l’unica cosa da fare è ridare immediatamente voce agli italiani per fare in modo che venga indicato un nuovo Parlamento con una maggioranza che possa governare. C’è un Paese in grande difficoltà, dove i giovani scappano perché non trovano lavoro, dove gli anziani non ricevono dallo stato le attenzioni che dovrebbero ricevere, dove ci sono tante infrastrutture bloccate in una logica del ‘no’ a tutto, del non fare nulla per non rischiare. Il M5S sta bloccando il Paese e credo che ormai gli italiani se ne siano abbondantemente resi conto, spero quindi che questo dibattito politico finisca presto e che si arrivi alle elezioni. Sono assessore regionale anche all’Edilizia Scolastica, da mesi aspettiamo dal Governo che ci dica qualcosa sui fondi necessari per questo ramo. Dobbiamo intervenire, abbiamo scuole vecchie e obsolete e servono necessariamente nuove risorse. Come Regione le stiamo mettendo, ma non bastano. Quindi se il Governo può andare avanti, vada avanti. Se però, come vedo, non ci sono le condizioni per farlo si chiuda questa pagina e si cambi con un nuovo Governo”.

Anche Leda Volpi, portavoce del Movimento 5 Stelle alla camera dei deputati è intervenuta sull'argomento: "La scelta di Salvini di aprire una crisi di governo è stata completamente irresponsabile, per non parlare delle continue giravolte che ci ha fatto sentire nelle sue dichiarazioni tra un comizio e un mojito in spiaggia: siamo passati da “questo governo durerà 5 anni” a “voto subito! pieni poteri!”, per il ritorno dall'impresentabile Berlusconi; dal “però votiamo prima il taglio dei parlamentari” a “Conte è ancora il mio presidente del consiglio” e “il mio telefono è sempre acceso”; per non parlare di “ministri della Lega pronti a dimettersi”, quando in realtà sono tutti ancora attaccati alla loro poltrona! Aldilà delle dichiarazioni contraddittorie, la cosa grave è che aprire una crisi di governo in questo momento, tra l’altro motivata dalla brama di potere alimentata da sondaggi e “like”, è una slealtà nei confronti degli italiani, che rischiano di pagarne care le conseguenze. Il rischio infatti è che in autunno non ci sia un governo stabile che possa redigere la legge di Bilancio e contrattare con l’Europa e quindi che siano vanificati gli sforzi fatti finora e che conseguentemente venga aumentata l’IVA con grave danno ai consumi e alle famiglie".

"Tra l’altro quest’anno la stesura della Manovra era iniziata con largo anticipo, peccato che la Lega abbia tardato più di due mesi per indicare i propri delegati ai tavoli di competenza e che ora con questa crisi abbia interrotto il prezioso lavoro del presidente Conte. Non solo, ma questa slealtà istituzionale nei confronti della controparte di governo del M5S interrompe il contratto di governo dopo i tanti provvedimenti importanti che sono stati fatti in questi 14 mesi (legge anticorruzione, rilancio del lavoro a tempo indeterminato col decreto dignità, decreto Genova, lo sblocco dei cantieri fermi da decenni, le misure di welfare come quota100, reddito e pensione di cittadinanza, la flat tax per le partite IVA, per citarne solo alcuni).
- prosegue Leda Volpi - Inoltre rischiano di non vedere la luce i provvedimenti fondamentali che erano in programma da Settembre: la riforma della Giustizia, l’abbassamento del cuneo fiscale, la revoca delle concessioni autostradali ad Autostrade per l’Italia, la legge sull’acqua pubblica (il referendum fu votato da milioni di italiani e messo nel cassetto per anni dalla politica “degli affari”), il salario minimo orario e la prosecuzione del taglio degli sprechi della politica (riduzione del numero del parlamentari e dello stipendio dei parlamentari). Davvero gli italiani si meritavano questo?" 

Zampedroni-Michero-Della Croce-Bonsignorio

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