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Attualità | 10 settembre 2019, 13:59

Un 'seabin' per pulire il porto di Marina degli Aregai: è il primo della provincia di Imperia (foto e video)

Importante iniziativa per l'ambiente grazie al progetto Lifegate - Plasticless, presentato questa mattina a Marina degli Aregai a Santo Stefano al Mare.

Un 'seabin' per pulire il porto di Marina degli Aregai: è il primo della provincia di Imperia (foto e video)

La lotta all’inquinamento da plastica in mare parte anche da piccole azioni. Ne è un esempio il porto di Marina degli Aregai a Santo Stefano al Mare dove da oggi è attivo il primo ‘seabin’ della provincia di Imperia, portato qui, grazie al progetto ‘Lifegate plasticless’.

Che cos’è il ‘seabin’? Si tratta di un vero e proprio cestino con una feritoia a pelo dell’acqua che cattura tutti quei rifiuti che purtroppo, spesso, invadono i nostri mari. Questo oggetto è in grado di raccogliere 1,5 kg di rifiuti galleggianti al giorno, comprese le microplastiche da 5 a 2 mm di diametro e le microfibre da 0,3 mm. 

Il progetto Lifegate - Plasticless è ambizioso. Il Seabin è stato selezionato dopo uno scouting internazionale ed è attualmente l’unico dispositivo nel suo genere a raccogliere anche le microplastiche. Oggi, a distanza di un anno dall’avvio del progetto, sono oltre 60 questi sistemi posizionati. In Liguria ce ne sono quasi una decina.

LE INTERVISTE



Alla conferenza di presentazione avvenuta presso l’approdo turistico di Marina degli Aregai, sono intervenuti: Beatrice Cozzi Parodi della società omonima del porto; Enea Roveda, Amministratore Delegato del progetto Lifegate; Filippo Gallizia General Manager della Geomag, la nota azienda di giocattoli, sponsor del progetto; per Regione Liguria, gli assessori Gianni Berrino (Turismo) e Marco Scajola (Demanio); l’ammiraglio Nicola Carlone, direttore marittimo della Liguria per la Capitaneria di Porto di Genova; la biologa Sabina Airoldi, direttore di progetto e coordinatrice scientifica per l’Istituto Tethys. In mezzo al pubblico erano presenti anche il sindaco di Santo Stefano al Mare, Elio Di Placido e l’assessore di Taggia, Espedito Longobardi.



 “L’obiettivo è di sensibilizzare le persone al tema della plastica in mare, un problema importantissimo per il Mediterraneo. - ha spiegato RovedaSe noi pensiamo che ogni giorno 90 tonnellate di plastica finiscono in mare solamente dalle coste italiane, immaginiamo quale possa essere l'entità del problema se andiamo avanti così”.  

“Da tanti anni abbiamo avuto il riconoscimento Emas e siamo certificati ISO 14001. - sottolinea la dott.ssa Cozzi Parodi - Questo è un ulteriore passo avanti che comunque è utile per i nostri mari, i nostri porti e l’acqua in genere e anche per noi operatori ed i dipartisti per un’attenzione sempre maggiore all’utilizzo della plastica ed all’ambiente”.

“Regione Liguria è molto sensibile ai temi dell’ambiente. - rimarca l’assessore Scajola - Tutti i nostri settori si occupano direttamente o indirettamente di ambiente. Come Demanio Marittimo ogni anno diamo diverse migliaia di risorse ai comuni per ripascimenti e pulizia delle spiagge. Le spiagge possono essere pulite, accoglienti  e sicure. Allo stesso tempo, nelle nostre pianificazioni urbanistiche, mettiamo al centro la qualità e non la quantità. Zone verdi, zone di aggregazione, quindi meno cementificazione ma più qualità. Questo si lega alla cultura del mare che per noi liguri è una risorsa di vita. In passato non ci sono state politiche attente all’ambiente che purtroppo è stato un po’ troppo sottovalutato. Adesso dobbiamo recuperare molto tempo perso”.

Questo è un esempio  ed un richiamo di quello che è obbligatorio fare da qua agli anni futuri per migliorare le condizioni del nostro mare e preservare il pianeta. - commenta l’assessore Berrino - Dal punto di vista turistico  il mare pulito e senza plastica ha un richiamo particolare. Proprio qua nel ponente ligure dove c’è  la più alta concentrazione di bandiere blu nella nostra Regione, premiato come uno dei mari  più belli e puliti del nostro Mediterraneo. Quindi questo sforzo è necessario farlo”.

“Purtroppo il Mediterraneo è il mare più inquinato al mondo per quanto riguarda la plastica. Sui suoi fondali sono state accumulate tonnellate di plastiche ed a  causa del fatto che sia un bacino semichiuso questa plastica non riesce ad uscire quindi vi rimane causando un impatto enorme.  - conclude la dott.ssa Airoldi - Le macro, micro e nano plastiche sono ormai entrate nella catena alimentare ed alla fine oltre a  danneggiare tutti gli organismi marini, finiscono nel nostro stomaco. Quindi non è più possibile aspettare. Dobbiamo pensare di fare qualcosa  per noi stessi perché se distruggiamo il mare ci distruggiamo. L’uomo dipende dal mare tanto quanto i pesci e tutti gli altri organismi che lo abitano”.

Stefano Michero

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