Attualità - 10 settembre 2019, 07:31

In provincia di Imperia mancano 60 unità negli uffici postali: il sindacato Failp chiede un intervento dell'azienda

A Camporosso paese, ufficio a decisamente alta affluenza, dove il direttore si ritrova più che spesso da solo, perché l’impiegata assegnata viene spostata per sostituire in altri uffici e il direttore si ritrova a dover espletare sia le funzioni di mera sportelleria.

In provincia di Imperia mancano 60 unità negli uffici postali: il sindacato Failp chiede un intervento dell'azienda

“Il massiccio e giustificato incentivo al pre-pensionamento e pensionamento, ha portato Poste Italiane nel corso degli anni tra il 2011 ed il 2019, a confrontarsi con un numero sempre più esiguo di dipendenti addetti alla ‘sportelleria’. Nella sola provincia di Imperia, risultano operative ben 60 unità in meno rispetto all’assetto ottimale”.

Interviene in questo modo la segreteria provinciale del sindacato Failp, visto che questo comporta incremento dei tempi di attesa degli utenti e stress prolungato nei dipendenti che si ritrovano a dover gestire operazioni che vanno al di là del semplice pagamento di bollettini, con risultato di malcontento reciproco.

“Mi giungono lamentele e richieste di sopperire a questa insostenibile situazione da ogni parte della provincia - conferma il segretario provinciale del Failp Daniele Barale -. Non ultima la situazione dell’ufficio di Camporosso paese, ufficio a decisamente alta affluenza, dove il direttore si ritrova più che spesso da solo, perché l’impiegata assegnata viene spostata per sostituire in altri uffici e il direttore si ritrova a dover espletare sia le funzioni di mera sportelleria, sia quelle più complesse come pratiche di successioni e altre”.

Il sindacato chiede all’Azienda come intende intervenire per sanare l’annosa questione, tenuto conto che un buon funzionamento della sportelleria non potrebbe che incentivare ulteriori ricavi alla stessa: “Analizzando la situazione – prosegue Barale - possiamo affermare che non è continuando a tirare ‘una coperta troppo corta’ che aumenteremo la credibilità di un’azienda come poste, ma fornendo impiegati preparati e felici di svolgere il proprio lavoro, non pedine da spostare continuamente in sedi diverse, non adeguatamente retribuite, stressate, scontente... questa non è emergenza, è consuetudine”.

“Se in provincia risultano 60 unità in meno – termina il Failp - che vengano adeguatamente sostituite. Non si possono lasciare uffici sguarniti di personale e chiedere senza sosta straordinari e spostamenti. Una disorganizzazione continua quasi ad evidenziare la volontà di poste di adottare questo sistema come prassi. Auspichiamo che nel più breve tempo possibile, L’azienda mostri quella serietà gestionale, della quale sia personale che clientela hanno diritto”.

Carlo Alessi

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