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Attualità | 23 settembre 2019, 11:13

Andrea Eremita di 'Archeonervia' attacca i motociclisti "Ecco come erano e come sono ora le mulattiere" (Foto)

Eremita sostiene che le strade di montagna costruite centinaia di anni fa sono state distrutte e ci invia alcune foto a corredo.

Mulattiera di Monte Bignone prima e dopo

Mulattiera di Monte Bignone prima e dopo

“Premetto che dopo trent'anni di ricerche archeologiche nell'entroterra, posso vantarmi di conoscere il territorio dell'estremo Ponente Ligure come le mie tasche. Pertanto, profondamente colpito dal grido di dolore che si ripete da alcuni giorni dalle associazioni di motociclisti che praticano l'enduro, vorrei dire la mia”.

Interviene in questo modo Andrea Eremita, componente del gruppo ‘Archenervia’ che spesso interviene sulle pagine del nostro giornale, con le scoperte che vengono fatte. “Provate ad immaginare – prosegue - quale pensiero può invadere la mente dei turisti, sopratutto se stranieri, che volendo trascorrere una giornata ospiti della natura, decidono di compiere una escursione tra i boschi del nostro entroterra quando, nel  mentre, si trovano a percorrere un sentiero o una mulattiera, seguiti da un frastuono assordante di motori, all'improvviso, tra il folto degli alberi, vedono comparire un'orda di motociclisti che, incuranti della loro presenza, invece di rallentare e nella più totale indifferenza, proseguono nella loro corsa mettendo a serio pericolo la loro incolumità. Sembrerà impossibile che ciò avvenga in una nazione che si ritiene civile ma questa è una sconcertante  situazione che continua ripetersi dagli anni ottanta nell'entroterra ligure. Un fatto che si traduce nel massimo grado di violenza che si può perpetrare nei confronti dell'ambiente, della natura e del mondo degli animali e la perdita di un patrimonio archeologico di centinaia di chilometri di mulattiere e sentieri, in totale violazione della Costituzione che al contrario ci impone di tutelare”.

“Un patrimonio archeologico che trova le sue radici lontano nei secoli che come un libro di storia ci racconta la tenacia, le fatiche e i sacrifici di generazioni e generazioni di contadini ingegneri che ci hanno consegnato un territorio in piena armonia con la natura   privo di segni di violenza e degrado oggi martoriato da orde di vandali”.

“La cosa più sconcertante – termina Eremita - e che, navigando su internet, sono molti a consigliare di scorrazzare impunemente tra i boschi della Liguria, considerata ‘terra di nessuno’ e dove le sanzioni sono ridicole e non si corre il rischio di vedersi sequestrare la moto come avviene in negli altri paesi più civili d'Europa”.

Carlo Alessi

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