“L’uso ‘istintuale’ dei social media dilaga, originando al livello dei vertici politici e arrivando ai giovani. Che purtroppo non si rendono conto dell’impatto che i loro posts avranno in momenti importanti della loro vita che sono dietro l’angolo. Quando cercheranno lavoro o cercheranno casa, scopriranno che le pagine dei social networks sono sorgenti favorite di informazione per chi offre lavoro o affitta case e desidera approfondire la conoscenza ‘personale’ dei richiedenti”.
A ragionare sulle conseguenze che i profili pubblicati sui social possono generare è Mara Lorenzi per Civicamente Bordighera che spiega: “Già è difficile per i giovani trovare lavoro, e su questo discorso si dovrà tornare presto in modo più ampio. Ma intanto desideriamo trasmettere quanto abbiamo sentito ripetere da imprenditori qualche giorno fa a Genova. Al tempo di valutare candidati per nuove assunzioni, tengono a destra il Curriculum scritto dal candidato e mirato ad enfatizzare tutte le qualità e credenziali che gli meriterebbero il posto di lavoro, e a sinistra il profilo Facebook dello stesso candidato. I profili infarciti di tuttologia, attacchi, parolacce, e fotografie disinvolte che forse sono stati intesi per attrarre il consenso degli amici, nel mondo professionale diventano un boomerang. Potrebbe non esserci l’offerta di lavoro. Questo non sorprende, perché ogni rapporto di lavoro (o di locazione) nasce con un contratto ma sopravvive con la fiducia. Perciò chi guarda lontano non può dare fiducia a chi si è mostrato pubblicamente incapace di argomentare, o anche criticare, con rispetto”.
“Facebook e gli altri social networks hanno avuto ruoli rivoluzionari nell’informazione, comunicazione, e connessione. Questi sono i ruoli da riscoprire e sfruttare. Sarà un segno di grande responsabilità da parte degli adulti, e in particolare degli insegnanti e di chi riveste ruoli pubblici, offrire guida ed esempio perché i social media siano palestre per interazioni ragionate, critiche coraggiose, condivisioni appassionate, umorismo, ironia, ma non per insulti e offese. A quel punto – conclude Lorenzi - nessun effetto boomerang, il profilo social sarà un potente e meritato alleato".