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Attualità | 21 novembre 2019, 18:19

Convivenza uomo-lupo sulle Alpi: parte il progetto LIFE WolfAlps EU che mette insieme Italia, Francia, Austria e Slovenia

L'Ente di gestione delle Aree Protette Alpi Marittime coordinerà il progetto dal 2019 al 2024. Quasi 12 milioni di euro il budget. 19 partner e oltre 100 supporter. Obiettivo: azioni coordinate per migliorare la convivenza lupo-uomo nell'arco alpino

Convivenza uomo-lupo sulle Alpi: parte il progetto LIFE WolfAlps EU che mette insieme Italia, Francia, Austria e Slovenia

Quattro nazioni, 19 partner, oltre 100 supporter, per un budget che raggiunge quasi i 12 milioni di euro. Sono i grandi numeri del progetto LIFE WolfAlps EU, presentato questa mattina nella sala conferenze Alberto Bianco di Valdieri. L'obiettivo è quello di migliorare la convivenza lupo-uomo nell'arco alpino. Beneficiario e coordinatore del progetto l'Ente di gestione delle Aree Protette Alpi Marittime.

“È un progetto che interessa tutto l'arco Alpino, dal Mar Ligure alla città di Ljubljana – ha esordito il presidente uscente dell'Ente di gestione delle Aree Protette Alpi Marittime Paolo Salsotto -. Oltre all'Italia sono coinvolte Francia, Slovenia e Austria. Abbiamo messo insieme realtà con approcci differenti per avere un quadro conoscitivo del fenomeno lupo nelle Alpi”. Tutto nasce sull'onda del precedente progetto Life WolfAlps (2013-2018) premiato nel 2019 come miglior progetto LIFE dalla Commissione Europea, un vero e proprio premio Nobel del settore.

A spiegare gli obiettivi di LIFE WolfAlps EU è stato il coordinatore di progetto Giuseppe Canavese: “Faremo azioni coordinate per migliorare la convivenza lupo-uomo nell'arco alpino. Il progetto durerà 5 anni, dal 2019 al 2024. Non siamo pro o contro il lupo. Una squadra europea lavorerà per mitigare l’impatto del lupo sulla zootecnia di montagna, per trovare un equilibrio fra mondo della caccia e presenza dei predatori, per contrastare il bracconaggio e controllare l’ibridazione lupo-cane, per trovare e diffondere le migliori strategie di convivenza con la specie nelle zone collinari e pedemontane più vicine ai centri abitati, per diffondere un’informazione corretta al pubblico basata su dati scientifici”. Sono previste tante sezioni di lavoro, oltre ad un confronto continuo tra Regioni e con l'Europa.

Nella foto una slide sulla distribuzione dei lupi nelle Alpi nel 2015/16:

I dati più aggiornati (2017-2018) sulla popolazione alpina di lupo si trovano sul Report “La popolazione di lupo sulle Alpi italiane”.

Diciannove i partner internazionali fra istituzioni ed enti pubblici.
- 13 partner italiani: Aree Protette Alpi Marittime (beneficiario coordinatore del progetto), Regione Liguria, Regione Autonoma della Valle d’Aosta, Regione Lombardia, ERSAF - Ente Servizi Agricoltura e Foreste di Regione Lombardia, Aree Protette dell’Appennino Piemontese, Aree Protette delle Alpi Cozie, Aree Protette dell’Ossola, Città Metropolitana di Torino, Parco nazionale delle Dolomiti Bellunesi, MUSE-Museo delle Scienze di Trento, EURAC Research, Carabinieri-Forestale.
- 2 partner francesi: Office National de la Chasse et de la Faune Sauvage, Parc National du Mercantour
- 2 partner austriaci: University of Veterinary Medicine di Vienna, Höhere Bundeslehr- und Forschungsanstalt für Landwirtschaft Raumberg-Gumpenstein
- 2 partner sloveni: Università di Ljubljana, Slovenian Forest Service

A spiegare le azioni del progetto è stata Francesca Marucco, coordinatore scientifico Centro Grandi Carnivori della Regione Piemonte: “Coordinamento e coesistenza sono le due parole chiave del progetto. Oltre a monitorare la popolazione del lupo puntiamo a lavorare con gli allevatori che subiscono predazioni mettendoli al centro del programma. Obiettivo è diminuire i danni sui domestici con squadre di prevenzione e intervento. Lavoreremo su attività di ecoturismo connesse alla presenza del lupo. Vogliamo migliorare l'informazione con dati oggettivi e scientifici che saranno messi a disposizione di tutti attraverso piattaforme.
Cercheremo di contrastare il bracconaggio con il fondamentale supporto dell'Arma dei Carabinieri. Ci sarà una fase di educazione nelle scuole, con ranger giovani che viaggeranno da Francia a Slovenia. Dovrà essere gestito il problema ibridazione fra lupo e cane. Si lavorerà in modo concreto con il mondo della caccia, coinvolgendo direttamente i cacciatori. Infine l'obiettivo ultimo è creare coesistenza”.

Presente alla conferenza anche il consigliere regionale Paolo Bongioanni: “Quello del del lupo è un problema complesso. Grazie per il lavoro che avete fatto e che state facendo. Dobbiamo arrivare a vivere e convivere con il lupo”.
Ruolo di primo piano tra i cofinanziatori è quello della Fondazione Capellino che ha messo 600.000 euro. Al termine della conferenza è stato firmato il contratto di cofinanziamento e c'è stata la consegna simbolica di pacchi di crocchette 'Almo Nature' a conduttori di cani.

'Almo Nature' infatti fornirà alimenti di alta qualità ai cani da pastore e ai cani delle unità cinofile antiveleno impegnati nel contrasto al bracconaggio. Pier Giovanni Capellino, fondatore di 'Almo Nature': "Ho sempre cercato di lavorare per salvaguardare la biodiversità. Per questo tempo fa ho deciso di trasformare la holding di famiglia in Fondazione Capellini che ha come unico obiettivo proprio la salvaguardia della biodiversità".

Cristina Mazzariello

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