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Politica | 05 dicembre 2019, 12:44

Plenaria a Bruxelles del Comitato delle Regioni. Piana: “Armonizzare lavoro e famiglia è possibile”

Il presidente del Consiglio regionale è intervenuto nel dibattito sui diritti sociali sottolineando il ruolo della famiglia: "E’ importante lo scambio delle migliori pratiche, ma sempre nel rispetto dell’autonomia di ogni singola realtà nazionale". Il presidente si schiera contro la modifica del Regolamento sulla composizione dei gruppi che avrebbe ridotto la rappresentatività nella Plenaria

Plenaria a Bruxelles del Comitato delle Regioni. Piana: “Armonizzare lavoro e famiglia è possibile”

Il presidente del Consiglio regionale della Liguria Alessandro Piana ha partecipato oggi alla 137esima Sessione plenaria del Comitato delle Regioni, che si è svolta a Bruxelles.

Il presidente, membro effettivo del Comitato, è intervenuto nel dibattito sul tema il “Pilastro europeo dei diritti sociali” sottolineando l’importanza di un bilanciamento fra vita lavorativa e famiglia cogliendo anche le opportunità offerte dalla tecnologia: «L’Unione Europea - ha dichiarato Piana  - deve promuovere tutte le misure che, in questo settore,  permettano di migliorare il rapporto fra vita privata e professione e, contemporaneamente,  deve avviare iniziative legislative per riconoscere e consolidare il ruolo fondamentale della famiglia, che rappresenta il pilastro della società. Il nostro modello sociale non deve, dunque, imporre una scelta, per molti di noi lacerante, fra affetti e  lavoro». Il presidente ha poi illustrato ai colleghi del Comitato le iniziative assunte in Italia e, in particolare, proprio in Liguria per armonizzare i tempi dedicati alla professione e quelli dedicati ai figli, come il “buono asilo nido” e il “congedo di paternità”. «Per raggiungere questo importante obbiettivo – ha aggiunto – occorre una stretta cooperazione fra tutti gli Stati membri attraverso lo scambio delle migliori pratiche, ma sempre nel rispetto dell’autonomia di ogni singola realtà nazionale perché un unico modello di welfare europeo non sarebbe sicuramente in grado di interpretare e soddisfare le diverse esigenze territoriali».

Ieri pomeriggio il presidente è anche intervenuto nel dibattito sulla proposta, avanzata da PPE e PSE, di portare da 9 a 18 il numero minimo dei componenti necessari per costituire un gruppo. «Questa modifica del Regolamento interno limiterebbe fortemente - ha spiegato - la rappresentatività delle realtà politiche minori che, in tal modo, non avrebbero più voce all’interno di questa Assemblea. Sarebbe un precedente molto pericoloso perché ispirato ad un principio antidemocratico». La proposta, messa successivamente al voto,  è stata respinta.

C.S.

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