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Attualità | 27 dicembre 2019, 18:22

Progetto di rinascita per Monesi: il tavolo di lavoro punta su un'offerta ricettiva rivolta agli sportivi del mondo outdoor

L'obiettivo finale è far tornare il turismo in questa località, riuscendo a promuoverla come meta per l'outdoor a 365 giorni l'anno, andando quindi a destagionalizzare e garantendo un'offerta che guardi agli sport invernali ma che sia rivolta anche al mondo dell'escursionismo ed al biking.

La seggiovia di Monesi nel 2008

La seggiovia di Monesi nel 2008

Il 2019 si chiude anche con un pensiero concreto al rilancio del Comprensorio di Monesi. In questi giorni di fine anno, il Comune di Triora, uno degli enti partner del progetto, ha proposto al tavolo di lavoro una porzione del suo territorio da utilizzare come area sciabile, in virtù della possibile riattivazione dello skilift detto dell’Ubaghetto, del possibile utilizzo del versante da parte di scialpinisti.

Questo anno termina con alcuni importanti risultati sulla pianificazione per la rinascita di Monesi intesa come località che ambisce a tornare ad essere turistica. Il progetto si compone di più fasi e vede seduti allo stesso tavolo, oltre al Comune di Triora anche quello di Mendatica, Briga Alta, la provincia di Imperia e soprattutto l'ente Parco Alpi Liguri candidato ad essere il possibile futuro gestore delle aree sciabili di Monesi.

Tante amministrazioni che collaborano per dare nuova vita al comprensorio dopo gli eventi alluvionali del 2016. L'obiettivo finale è far tornare il turismo in questa località, riuscendo a promuoverla come meta per l'outdoor a 365 giorni l'anno, andando quindi a destagionalizzare e garantendo un'offerta che guardi agli sport invernali ma che sia rivolta anche al mondo dell'escursionismo ed al biking. Oggi questa visione deve fare i conti con una realtà che deve prendere forma da zero ma le premesse dal lato istituzionale sembrano essere positive, sia per via delle strade di collegamento e la loro messa in sicurezza ma anche attraverso una chiara unità di intenti che ha portato alla nascita di questo tavolo di lavoro.

La rinascita del comprensorio passa da un progetto a più step. La fase 'zero' ed 'uno' terminano quest'anno e rispettivamente hanno portato a: la delimitazione geografica del territorio su cui presentare la proposta di studio/valorizzazione/rilancio e individuazione dei principali ambiti urbani in condizione di degrado urbanistico ed edilizio; alla elaborazione di una “fotografia” dello stato attuale del Comprensorio, attraverso la produzione di cartografie, la ricerca di studi pregressi e di idee/ipotesi progettuali già esistenti, degli aspetti relativi alla pianificazione dei territori coinvolti, della caratterizzazione ambientale, dei vincoli ambientali, le restrizioni e ogni altra informazione utile a garantire una corretta progettazione di attività/azioni da intraprendere nelle varie zone del Comprensorio, della problematica della frana attiva nel Comprensorio, dell’individuazione di ulteriori ambiti urbani in condizione di degrado urbanistico ed edilizio.

Un po' come testimonia l'azione intrapresa dall'amministrazione comunale di Triora, retta dal vicesindaco Giovanni Nicosia, nel proporre questa porzione di terreno comunale finalizzato appunto agli sport, si sottolinea anche l'importanza del rispetto delle specie faunistiche presenti e quindi, in via del tutto precauzionale e sulla scorta dell'Ente Parco, è stata esclusa l’area sommitale del versante in quanto interessato dalla presenza del Gallo Forcello e delle sue arene di canto.

Le aree sciabili si trovano a monte di Monesi, prevalentemente sul lato piemontese del Plateau, mentre per quanto concerne lo sci di fondo è stata individuata la percorrenza tra Valcona Superiore e Upega nel comune di Mendatica e Briga Alta. Le aree sciabili nel territorio del comune di Triora sono corrispondenti a quelle servita dalla seggiovia Monesi-Tre Pini o potenzialmente servite da impianti progettati, circa 130 ettari. In più sono in fase di valutazione aree dedicate al free ride per circa 60 ettari.

I passaggi successivi del progetto di rinascita di Monesi saranno mirati nelle prossime 'tre fasi' a definire: la strategia di rilancio, valorizzazione e promozione dell'area; l'analisi di costi-benefici; la ricerca di risorse economiche. 
Il tavolo ha ragionato a lungo su come andare ad intervenire. E' emerso così che i cambiamenti climatici e l’innalzamento della quota neve, richiedono una necessaria diversificazione dell’offerta sportiva che non potrà guardare in modo esclusivo ai soli sport invernali. Così come la vicinanza di impianti sciistici più attrezzati e rinomati nel cuneese renderebbero lo scontro impari, tanto da far pensare invece ad una necessaria focalizzazione su alcuni sport sciistici di nicchia ma altrettanto in voga: come free ride, sci alpinismo, sci di fondo, camminate con le ciaspole.

L’altro grande scoglio da affrontare riguarda la gestione dell’area. Nel progetto si parla di un’apertura improbabile degli impianti per il prossimo inverno ed un futuro non roseo. La provincia di Imperia ha attualmente le risorse per la manutenzione programmata della seggiovia ma le stesse derivano da un accordo con gli enti locali del comprensorio che si sono ripartiti gli oneri per tale attività e molti dei quali hanno dichiarato l’intenzione di recedere a fine di quest’anno.

Da queste considerazioni è nata l’idea di puntare su trekking e sul ciclismo di montagna. Una possibilità più concreta è quella di attrezzare l’impianto Monesi-Tre Pini con portabiciclette e sistemare i tre edifici oggi esistenti per renderli operativi come strutture ricettive durante tutto l’anno, ovvero: l’ex rifugio Tre Pini, la seconda stazione della vecchia seggiovia e la margheria Sottana Tanarello. Questo, congiuntamente con la realizzazione di una rete escursionistica sulla dorsale del Monte Frontè - Passo Tanarello, una delle zone più suggestive di tutta la Liguria.

 

Dal progetto si evince che oltre all’interesse istituzionale ci sia anche l’interesse degli operatori turistici ed economici, attirati dallo sviluppo del potenziale di un’area che per troppo tempo è rimasta silente. Il tavolo di lavoro è convinto che l’estate 2020 segnerà il punto di svolta per la rinascita del comprensorio di Monesi che potrebbe quindi passare dall’essere il ricordo di una piccola stazione invernale ad ambire a diventare area di sviluppo per gli sport outdoor.

Stefano Michero

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