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Economia | 10 giugno 2019, 06:00

La situazione della cannabis light in Italia

Disposizioni e chiarimenti riguardo lo stato della marijuana light nel nostro Paese

La situazione della cannabis light in Italia

A partire dal mese di maggio 2019 alcuni esponenti del vecchio governo (tra cui, in primis, Salvini) hanno mosso i loro dubbi sulla validità del commercio di cannabis legale in Italia.


Nonostante la Legge 242/2016 sembri autorizzare non solo la produzione ma anche la vendita di questo prodotto, il testo non è in realtà molto chiaro. Lascia dunque una certa arbitrarietà di interpretazione per quanto riguarda il commercio della marijuana depotenziata.


Ci sono state sentenze della Corte di Cassazione a favore di questo prodotto ma anche assolutamente contrarie. Inoltre molti esponenti del governo attuale sembrano invece andare a contrasto con il desiderio dell’ex Ministro dell’Interno, il quale voleva bandire tutti i negozi di marijuana light.


Dunque qual è la situazione dell’erba light in Italia al 2020?


La legge 242/2016 sulla Canapa legale è ancora in vigore, senza alcun cambiamento


Nonostante contenga dei punti poco chiari riguardo il commercio di erba light, il testo della Legge 242/2016 non è cambiato.


Per esempio la norma afferma che chiunque può coltivare Canapa Sativa L. con quantità di THC inferiori allo 0,2% (tollerate fino allo 0,6%) senza particolari autorizzazioni. È importante però che i semi appartengano alle specie legali in Italia e che gli agricoltori conservino la prova d’acquisto per almeno 12 mesi.


Dalle piante di canapa legale i coltivatori possono ottenere i seguenti prodotti:


  • Cosmetici e alimenti che rispettano le norme del settore cosmetico e di quello alimentare.

  • Coltivazioni destinate ad attività di ricerca, dimostrative e/o didattiche da parte di istituti sia privati che pubblici.

  • Materiali per la fitodepurazione di siti inquinati.

  • Canapulo, polveri, fibre, oli e carburanti per le industrie e le attività artigianali di diversi settori, tra cui il settore energetico.

  • Materiale destinato al sovescio.

  • Prodotti e materiali organici per la bioedilizia e la bioingegneria.

  • Colture destinate al florovivaismo.


I termini generici come “prodotti”, e “materiali” lasciano largo spazio all’interpretazione. Per non parlare della frase “Coltivazioni destinate al florovivaismo”, in quanto il florovivaismo è l’attività di produzione e vendita di fiori recisi. E i bud di marijuana light sono effettivamente dei fiori recisi (seppur essiccati).


C’è un’altra considerazione da fare (usata, tra l’altro in una sentenza della Corte di Cassazione, che decretava la restituzione delle piantine di erba legale a un commerciante a cui erano state sequestrate). La Legge non proibisce altri utilizzi oltre quelli elencati.


Si tratta effettivamente di un vuoto normativo a cui diversi senatori e altri esponenti del governo vorrebbero ovviare.


La proposta e l’approvazione del sub-emendamento sulla cannabis legale in Italia


Già da diverso tempo il senatore Matteo Mantero dichiarava di voler ufficializzare la legalità dell’erba light. Aveva preannunciato la presentazione di due emendamenti in Commissione di Bilancio in data 30 novembre 2019.


Tali proposte furono però ritirate ancor prima che divenissero oggetto di discussione, tanto da suscitare la delusione di numerosi commercianti. Mantero, dopo essersi scusato pubblicamente, ha promesso poi a commercianti e agricoltori che avrebbe reso ufficialmente legale la cannabis light.


Il 4 dicembre 2019 ha proposto in Commissione di Bilancio un emendamento che autorizzava, a tutti gli effetti, la produzione e la vendita di tutte le parti della canapa con THC <0,5%:


  • Fiori

  • Resina

  • Radici

  • Foglie


L’emendamento rendeva legale anche la produzione e il commercio di derivati della pianta, come l’olio di cannabidiolo (olio CBD).


Inizialmente approvato, questo emendamento non è stato poi confermato dalla Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, la quale aveva precedentemente subìto pressioni dagli esponenti della Lega, contrari alla proposta.


La situazione della marijuana in Italia è questa: ancora in bilico per via del vuoto normativo.

Come scritto dal senatore Mantero: “Mentre il resto del mondo veleggia sulla rotta della legalizzazione della marijuana, noi abbiamo paura di affrontar il tema della canapa industriale, di regolamentare la vendita di un fiore senza alcun effetto stupefacente ma che permetterebbe a migliaia di persone, agricoltori e commercianti, di continuare a lavorare e pagare le tasse.”




Richy Garino

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