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Politica | 24 gennaio 2020, 19:30

Imperia: Claudio Scajola condannato, le reazioni della minoranza: "Città vittima dell'ambizione del sindaco"

Per Maria Nella Ponte (M5S) dovrebbe dimettersi, per Imperia al Centro non avrebbe dovuto candidarsi. Garantisti Monica Gatti e Davide La Monica

Imperia: Claudio Scajola condannato, le reazioni della minoranza: "Città vittima dell'ambizione del sindaco"

Un duro colpo per la città, vittima dell’ambizione e dell’orgoglio del suo sindaco”. A pochi minuti dalla sentenza di condanna a due anni del sindaco Claudio Scajola per procurata inosservanza della pena, riferito alla latitanza di Amedeo Matacena, arrivano i primi commenti dell’opposizione. I consiglieri comunali di Progetto Imperia Alessandro Savioli e Luca Lanteri, commentano la sentenza del tribunale di Reggio Calabria.

Siamo garantisti e per questo fino ad ora non ci siamo pronunciati su questa vicenda. – spiegano - Abbiamo appena sentito la lettura della sentenza che come tutte le sentenze devono essere rispettate. Un duro colpo per Claudio Scajola ritenuto responsabile dal tribunale di Reggio Calabria di quanto fino ad ora contestato. È soprattutto un duro colpo per la città di Imperia vittima dell'ambizione e dell'orgoglio del suo Sindaco che sebbene sotto processo ha voluto comunque candidarsi. Abbiamo sempre sostenuto che il suo desiderio di rimettersi in gioco fosse non in funzione del bene della città ma di riaffermare un forte potere politico personale. Non appena eletto infatti non si è limitato all'amministrazione ma ha subito costituito ‘Polis’ soggetto politico con il quale estendere la sua influenza su altri comuni vicini e poi sulla Regione. Auspichiamo che prenda le più opportune decisioni non in funzione della sua persona ma nell'interesse della città”.

Anche il consigliere di ‘Vince Imperia’ Davide La Monica è intervenuto, dicendosi garantista.

Il commento politico alle sentenze giudiziarie è qualcosa che ho sempre criticato aspramente e che, a mio avviso, non dovrebbe mai essere fatto. – ha dichiarato - La strumentalizzazione delle sentenze e delle inchieste giudiziarie è da sempre peculiarità di certe forze politiche connotate da ideologie sinistrorse e giustizialiste, dalle quali ho sempre tenuto le distanze. Dal punto di vista giuridico, si tratta di una sentenza di condanna resa in primo grado. Il nostro ordinamento giuridico, come è noto, prevede tre gradi di giudizio. Per tale motivo, mi auguro vivamente che Claudio Scajola possa dimostrare la sua totale estraneità ai fatti che gli vengono addebitati nei successivi gradi di giudizio”.

"Si dimetta! se non altro per una questione di opportunità politica lo ha già fatto da ministro lo faccia un’altra volta". Questo il commento della consigliera del Movimento 5 Stelle Maria Nella Ponte.

Eravamo abituati a vedere uno Scajola assolto, questa è la prima condanna. – commenta la consigliera della Lega Monica Gatti - Noi siamo in un ordinamento giuridico che prevede la presunzione di innocenza, tutto può essere capovolto, siamo un popolo garantista. Lui è sindaco della mia città, da consigliera comunale sono coinvolta a livello amministrativo, mi sento di doverlo giudicare per l’attività amministrativa. Questa condanna si lega a fatti compiuti quando lui ricopriva un ruolo diverso e a livelli differenti. La mia posizione potrebbe cambiare per condanne per la gestione della cosa pubblica a Imperia. Sarà lui a valutare se fare o meno un passo indietro, chiedere le dimissioni mi sembrerebbe irrispettoso verso la nostra giustizia”.

Imperia al Centro – spiegano i consiglieri Guido Abbo e Edoardo Verda - ha un’alta concezione della politica: riteniamo che chi rappresenta le istituzioni debba avere un’alta statura morale, non soltanto perché amministra la cosa pubblica ma anche per esercitare una funzione di esempio e addirittura educativa sulla popolazione. In questa prospettiva riteniamo che molte delle azioni compiute dal nostro Sindaco, sia per quanto riguarda la vicenda Matacena che, ad esempio, per la vicenda della casa al Colosseo, siano da disapprovare sotto il profilo etico, a prescindere o meno dalla loro rilevanza penale.

Un privato cittadino che subisce delle accuse è innocente fino a condanna definitiva;  ma il fatto che un uomo delle istituzioni possa aver sfruttato il suo ruolo per aiutare un condannato in concorso esterno ci basta per ritenerlo inadeguato a ricoprire una carica pubblica. Per Imperia al Centro il problema non è se Scajola debba dimettersi ora, dopo la condanna in primo grado: non avrebbe dovuto neppure candidarsi, per ragioni di opportunità e di etica”.

Francesco Li Noce

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