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Politica | 25 gennaio 2020, 19:58

Elezioni regionali, la candidata alla presidenza M5S Alice Salvatore a Sanremo "Non saremo alleati con il Pd" (video)

A poche ore dall’ufficialità della sua candidatura alla presidenza della regione, Alice Salvatore questa sera è arrivata a Sanremo nella sede della Federazione Operaia, dove ha incontrato i suoi elettori

Elezioni regionali, la candidata alla presidenza M5S Alice Salvatore a Sanremo "Non saremo alleati con il Pd" (video)

A poche ore dall’ufficialità della sua candidatura alla presidenza della regione, Alice Salvatore questa sera è arrivata a Sanremo nella sede della Federazione Operaia, dove ha incontrato i suoi elettori.

L’attuale capogruppo in Regione ha concesso un’intervista al nostro giornale.

Lei è la seconda candidata ufficiale.

La prima donna, ricordiamolo. Rispetto al centrosinistra ci poniamo come proposta alternativa a tutta la politica. Noi non ci alleiamo con i partiti tradizionali in chiave elettorale, sarebbe sbagliato. Io credo che i cittadini siano stanchi di vedere partiti e forze politiche che si alleano con l’obiettivo del potere. L’alleanza ha senso se ci sono temi, battaglie e contenuti condivisi. Il Partito Democratico  un partito liberista che sposa politiche molto aggressive a livello di Unione Europea, la privatizzazione dei servizi pubblici. Temi che con il M5S hanno poco o niente da vedere. Ben diversa è la situazione al governo centrale dove ci si è trovati costretti, anche a causa di una legge elettorale incostituzionale e assurda che non consente di governare da sola.



Le situazioni della Liguria le conosciamo, purtroppo la giunta Toti ha creato una serie di danni alla sicurezza, alla sanità, all’ambiente della nostra regione, quindi io dico che è il momento di salvare la Liguria. La parola salvare non è casuale, perché la situazione della sanità in regione è andata peggiorando rispetto a quelli che erano già degli standard bassi durante la giunta Burlando. Si sono amplificati i problemi, pensiamo al tema della mobilità passiva, cioè le fughe dei pazienti dalla Liguria per andarsi a far curare in altre regioni. Questo è un problema gravissimo perché alla Liguria costa due volte, il costo vivo della prestazione e il costo che ha sostenuto la struttura sociosanitaria dell’altra regione. Noi paghiamo molto di più e questo ci costa 30 milioni di euro all’anno con l’attuale giunta. Sicuramente, anziché far proliferare tutte le cariche, quindi direttori, mega direttori galattici di cui nessuno sente assolutamente il bisogno e che non hanno in nessun modo migliorato rispetto a prima la situazione sociosanitaria regionale, noi possiamo impiegare queste risorse per assumere personale medico, infermieri, operatori sociosanitari, invertire la tendenza, dare incentivi economici al personale, in modo tale che chi è bravo si senta gratificato, venga a lavorare in Liguria e non ci siano più le fughe verso fuori, ma semmai da fuori verranno dentro, e quindi miglioriamo il nostro servizio sociosanitario, utilizziamo le nostre risorse in modo che porti un beneficio alla cittadinanza e questo semplicemente si traduce nel principio del buon governo, dare ai cittadini i servizi carissimi che pagano cari con le loro tasse. Questo è uno dei temi di cui dobbiamo occuparci
”.

Domani ci sono due regioni che vanno al voto, le sorti del governo centrale potrebbero cambiare una candidatura di M5S e degli alleati a livello nazionale per la regione?

Questo non lo credo, perché da Roma non penso ci sia una volontà di ingerire sulle volontà degli iscritti al M5S. Sicuramente ci sarà una situazione difficile dopo le elezioni in Emilia Romagna e in Calabria, il M5S purtroppo è partito troppo tardi con queste campagne elettorali, a un mese dal voto, e questo non ha facilitato la situazione. Ne subiremo delle conseguenze, ma noi siamo pronti a rialzarci, e soprattutto siamo consapevoli che le situazioni sono diverse territorio per territorio. Abbiamo la nostra storia, le nostre problematiche e le nostre risorse ed energia. Il M5S è l’alternativa che consente in una regione come la Liguria, pervasa dalla criminalità organizzata, cosa di cui non parla nessuno a livello di ruoli istituzionali, ha bisogno di persone che dell’integrità e della risposta ai cittadini fanno la loro bandiera. Noi siamo qui pronti a metterci al servizio della cittadinanza”.

Come cambia secondo lei il M5S dopo le dimissioni di Di Maio?

Adesso non c’è nessun cambiamento in realtà, Luigi Di Maio si è fatto da parte, ma c’è una continuità rispetto ai nostri progetti e ai nostri programmi. Andremo a marzo a fare gli stati generali, dove sicuramente ci saranno vari elementi di riorganizzazione. In questo momento c’è Vito Crimi reggente, noi continuiamo a lavorare, c’è una nuova organizzazione di ruoli di facilitatori a livello regionale e nazionale con i temi. Questo significa avere un interfaccia più immediato con il territorio rispetto al governo e agli organi parlamentari, in modo tale che ci sia un’immediatezza di comunicazione, quindi l’organizzazione sta crescendo, e sicuramente saremo sempre più capillari sul territorio”.

E’ indiscutibile però che il M5S sia cambiato.

Cambiare per noi è un valore positivo, il Movimento è in evoluzione continua, abbiamo già superato diverse fasi di evoluzione, abbiamo un laboratorio civico per attuare una vera e propria rivoluzione culturale, ne abbiamo un bisogno terribile, in Italia abbiamo portato già grandi risultati in tutte le situazioni e in tutte le istituzioni in cui abbiamo operato. Il nostro obiettivo è quello di far nascere e crescere il senso civico nei cittadini italiani laddove è purtroppo carente, e quindi valorizzare e realizzare i valori e i principi della nostra carta costituzionale”.

Avete timore dei vostri avversari?

Noi stiamo parlando del possibile candidato alla presidenza, che è il governatore uscente, la sua forza politica a livello nazionale è allo 0,5% se non sbaglio. Poi c’è una forza Italia Viva che è allo zero virgola nulla percento, Fratelli d’Italia col 9%, Fratelli d’Italia col 4%, insomma stiamo parlando di realtà molto fragili. Non so se la Lega vorrà sottostare a una forza politica in caduta libera, quando potrebbe mettere un suo candidato presidente. Ricordiamo un episodio abbastanza increscioso in regione, durante le regionali del 2015, dove il centrodestra aveva già scelto il suo candidato presidente che era un leghista, Rixi, e poi è stato cambiato in corsa con un forzista, cioè l’attuale presidente Toti che ha combinato i disastri di cui sopra. Io credo che in Liguria ci sia una situazione un po’ delicata all’interno del centrodestra, vediamo cosa succede, ma noi siamo fiduciosi che con le nostre proposte e col nostro lavoro e impegno sul territorio potremo cambiare i pronostici elettorali”.

Carlo Alessi

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