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Politica | 28 gennaio 2020, 12:03

Scuola: Di Muro (Lega) “Collaboratori scolastici licenziati e servizi scoperti: Ministro Azzolina rimedi al disastro”

“Nell’ultima legge di Bilancio è stata, infatti, introdotta l’internalizzazione dei servizi di pulizia, che ha comportato la revoca di tutti gli appalti in essere alle cooperative".

Scuola: Di Muro (Lega) “Collaboratori scolastici licenziati e servizi scoperti: Ministro Azzolina rimedi al disastro”

“Ho presentato un’interrogazione al ministro della Scuola Azzolina per sapere se intenda rimediare a quello che si profila come un autentico disastro per centinaia di istituti scolastici, con licenziamenti di bidelli e collaboratori, con inevitabili conseguenze sui servizi agli studenti”.

Interviene in questo modo il Deputato della Lega, Flavio Di Muro, che prosegue: “Nell’ultima legge di Bilancio è stata, infatti, introdotta l’internalizzazione dei servizi di pulizia, che ha comportato la revoca di tutti gli appalti in essere alle cooperative. Centinaia di collaboratori scolastici, in particolare personale femminile tra i 40 e i 50 anni, 120 in provincia di Imperia e circa 50 solo a Ventimiglia, si sono visti recapitare le lettere di licenziamento e, vista la natura dei contratti con le Coop, spesso stagionali per i mesi scolastici, non hanno i requisiti minimi di anzianità, previsti dalla nuova norma, per accedere al processo di stabilizzazione. Le collaboratrici scolastiche non svolgono solo servizi di pulizie nelle scuole, ma anche di sorveglianza dei bambini, accompagnamento allo scuola bus, coprendo le fascia oraria 15-19. Nel mutato quadro normativo, quindi gli istituti scolastici si trovano in forte difficoltà perché non possono coprire i servizi essenziali di pulizia. Infatti, numeri alla mano, le domande presentate in provincia di Imperia, ad esempio, sono solo 7 a fronte di 43 posti disponibili, mentre in altre regioni sono state presentate il doppio delle domande rispetto ai posti disponibili”.

“È evidente – conclude Di Muro - che i criteri di accesso non abbiano tenuto conto delle diverse peculiarità e richieste dei territori. Pertanto, per evitare il caos nelle scuole, è auspicabile che il ministro ponga rimedio prevedendo in primis un regime transitorio e poi arrivare a una revisione dei criteri, perché possano essere più inclusivi”. 

Redazione

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