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Sanità | 22 febbraio 2020, 08:00

Il sovrappeso si contrasta dormendo un buon sonno ristoratore

I consigli di nutrigenomica di Simona Oberto

Il sovrappeso si contrasta dormendo un buon sonno ristoratore

Non riuscite a dimagrire? Tutta colpa del vostro vecchio materasso di bassa qualità! Ma cosa centra il grasso con il materasso? Facciamo un passo indietro e, come piace fare a me, andiamo alla ricerca della causa, così da risolvere l’enigma! Iniziamo con il descrivere la giornata tipo dell’italiano medio: ci alziamo al mattino inveendo contro la sveglia che, con un suono tutt’altro che melodico, ci ricorda che dobbiamo affrontare una giornata piena di impegni frenetici. Il primo, inderogabile, è depositare, come un pacco postale, il figlio a scuola, naturalmente inveendo contro la solita mamma maleducata, che puntualmente posteggia in seconda fila, bloccando l’entrata principale. Poi ce la prendiamo con il primo sventurato che per strada ci rallenta la corsa, facendoci prendere il semaforo rosso! Finalmente arriviamo al lavoro.

Non vorremmo arrabbiarci, ma girare quindici minuti per trovare posteggio proprio non ci aiuta. E non parliamo del ben venuto che ci viene riservato dai nostri colleghi, una volta entrati nell’ufficio. Le loro facce non promettono niente di buono! Poi dipende se abbiamo a che fare con il pubblico o solo con il nostro vicino di scrivania o con decine di estranei nascosti dietro a una linea telefonica, sta di fatto che arrivare sereni, senza neanche un solo piccolo “vaff” fino alla pausa pranzo, diventa veramente difficile. La ripresa lavorativa pomeridiana ci trova già al limite della nostra sopportazione e quando finalmente ci catapultiamo fuori dall’ambiente di lavoro, il nemico numero uno diventa il tempo! In poco più di due ore riusciamo a fare quello che i nostri nonni e non parliamo dei bisnonni, facevano in quattro giorni: di corsa a ritirare il pacco postale, (Ops! Sarebbe il figlio), che deve essere depositato in piscina, nel percorso ci facciamo raccontare come è andata la scuola ma in verità, stiamo già pensando a quello che faremo dopo. Poi di corsa a fare la spesa, ma prima al volo fino da Mario, l’elettrauto, a fare controllare quella spia fastidiosa che per settimane ci ha infastidito, con la sua lucina rossa sul cruscotto della nostra macchina. Naturalmente mentre parliamo con il povero Mario, anche lui super indaffarato, riusciamo ad infilarci tre o quattro telefonate, tra cui una al nonno, per ricordargli di non dimenticare il bambino in piscina. Posteggiamo la macchina in terza fila, davanti alla lavanderia (se ci vedesse la mamma maleducata del mattino a cui abbiamo regalato fior di complimenti, si farebbe una grande risata). Inveiamo contro il vigile senza cuore che ci ha fatto la multa e con il cortisolo alle stelle finalmente ci buttiamo nell’immenso supermercato dove a raffica, buttiamo qualsiasi cosa dentro il carrello. Ma la giornata non finisce qui! Perché c’è ancora tutta la serata! Arriviamo a casa e, dato che pochi di noi possono permettersi un cuoco, dobbiamo preparare la cena, a volte fare finire i compiti al bambino, accendere la lavatrice e stendere il bucato del mattino che abbiamo dimenticato.

Ma la cosa incredibile è che il nostro partner, più o meno, ha avuto la stessa giornata. Questo vuol dire che entrambi siamo con l’asticella dello stress al massimo e con una capacità di sopportazione minima. Binomio molto pericoloso. Se poi ci aggiungiamo il bambino che piange o non ci ascolta, allora l’esplosione è assicurata. La tensione si percepisce e il telegiornale, carico di cattive notizie, proprio non aiuta. Ma non saturi di negatività, ci regaliamo un dopo cena con una trasmissione televisiva, dove chi si scanna meno, è quello che urla di più! Insomma a leggerlo sembra un girone dell’inferno! Abbiamo passato almeno 15 ore a inveire, arrabbiarci, corre a perdifiato, o al contrario a trattenere rabbia e delusione, con il morale sotto i piedi e l’insoddisfazione alle stelle, andando ad alimentare la nostra condizione di iposoddisfatti e iperstressati. A questo punto, come pensate possa essere il nostro sonno? Ristoratore? Ma concentriamoci su un altro aspetto importante: l’ alimentazione. Secondo voi quanti di coloro che ho descritto in questo breve quadro fanno una spesa intelligente? Quanti hanno dedicato del tempo ad andare a scegliere una materia prima di qualità? Magari la carne da Luigi, il bravo macellaio del quartiere, non proprio vicino al nostro, che però garantisce una carne non di allevamenti intensivi, o ha avuto tempo di passare dal fornaio Paolo, in periferia della città, quello che fa il pane con farine alternative e un’ottima focaccia alla canapa, o si è ricordato che Maria la pescivendola è sotto casa nostra tutti i venerdì, ma mannaggia oggi è sabato. Chi è riuscito a passare da Luisa, la tipa che vende solo frutta e verdura di stagione? Quanta qualità pensate ci possa essere sulla tavola di chi non trova il tempo per fare la spesa intelligente? Poca. Vi rispondo io. Ma non siamo ancora arrivati a risolvere l’enigma iniziale: cosa centra il grasso con il materasso. Ed ora ci arriviamo.

Diamo un nome all’ipotetico italiano medio: Lucia. Immaginiamo Lucia alle 22 sul divano, dopo aver passato la giornata che vi ho descritto. La sua cena è stata pesante e troppo abbondante. Lucia mangia veloce, quasi senza piacere, butta giù e quasi non mastica. La sua è una fame nervosa. Alle 22 è senza forze, e tra la stanchezza e la digestione pesante (vista anche la scarsa qualità del cibo che ha mangiato e sicuramente l’eccessiva quantità) in pochi minuti si addormenta sul divano. Si sveglia di soprassalto alle 23,45. Accidenti! Il giorno dopo la sveglia è sempre alle 6,30. Si catapulta nel letto ma il sonno fatica ad arrivare. Passa la maggior parte della notte a rigirarsi da una parte all’altra, tra un reflusso e un pensiero fisso che la preoccupa e la fa stare in ansia. Lei non dorme, non stacca la spina ma soprattutto non permette al suo corpo di rigenerarsi. E qui arriva il bello! Lo sapevate che il corpo si disintossica solo durante il sonno? A patto che sia un sonno ristoratore ed adeguato. Mentre dormiamo l’espulsione di sostanze tossiche dal tessuto nervoso è molto più attiva che durante la veglia. Pensate che comodità, lui lavora mentre noi ci riposiamo. Che fortuna! Ma purtroppo questa fortuna sta diventando sempre più una rarità. Perché sempre più persone hanno una pessima qualità del sonno. E’ importante sapere che il nostro corpo è predisposto a seguire dei precisi cicli naturali di alternanza giorno-notte, chiamati ritmi circadiani. Il nostro sistema nervoso e ormonale lavorano in sincronia con la luce, questo vuol dire che si spengono quando il sole tramonta e si accendono all'alba. E qui arriva l’inghippo, perché purtroppo, per come sono impostati i ritmi della nostra società, la maggior parte delle volte il nostro stile di vita va proprio a cozzare con questo importantissimo concetto di salute che vuole rispettato questo ritmo naturale di alternanza notte e giorno.

Gli spasmodici ritmi lavorativi, gli eccessivi impegni quotidiani, la cattiva alimentazione, le squilibrate relazioni sociali, gli orari troppo prolungati ma anche la luce artificiale, ci impediscono di dormire bene, limitando così le nostre capacità di recupero, di rigenerazione e di detossificazione, provocando un accumulo di tossine, sia esogene che endogene, all’interno dei nostri organismi. Lo sapevate che è importantissimo non mangiare nelle 2 -3 ore precedenti il sonno? E questo perché sia nella tarda serata che di notte il metabolismo rallenta e la digestione diventa più difficile. Questo fa sì che i cibi, solo parzialmente demoliti, non riescono ad essere assorbiti e vengono immancabilmente trasformati in grassi, mentre le tossine contenute nel cibo spazzatura andranno ad alimentare l’infiammazione dei nostri tessuti, delle nostre mucose e dei nostri organi emuntori. Se poi il nostro metabolismo basale è lento, allora la trasformazione in grassi sarà ancora più immediata. Dovete sapere che il nostro DNA si ripara solo di notte e per fare questo i suoi livelli di attività devono essere ridotti al minimo. Anche la digestione deve essere ridotta al minimo. Riparare e digerire, contemporaneamente non è possibile, uno dei due processi deve dare la precedenza all’altro e naturalmente la precedenza viene data alla digestione e così ci perdiamo per strada la possibilità di utilizzare la notte come importante momento di riparazione e di pulizia generale. Capite perchè una cena abbondante, mangiata di fretta, sotto stress e magari da arrabbiati, non aiuta? Non è una questione di calorie! Qui parliamo di salute cellulare, organica, metabolica! Ritorniamo a Lucia. Lei si stressa di giorno, mangia male, non si regala delle “pause rigeneranti”…come pensate che possa dormire di notte? Male. Il suo non è sicuramente un buon sonno ristoratore. Questo vuol dire mantenere il suo corpo in un costante stato di infiammazione. Sì perché gli ormoni dello stress infiammano, il cibo scadente e troppo ricco di zucchero infiamma, l’eccesso di sostanze nervine infiammano, gli additivi chimici infiammano, le emozioni mal gestite infiammano.

Ma che cosa è l’infiammazione? L'infiammazione è una risposta fisiologica e protettiva dei nostri tessuti a uno stimolo nocivo. Senza una sua adeguata risposta, anche una piccola ferita potrebbe non guarire, infettarsi e metterci a rischio addirittura di morte. Ma l’infiammazione non deve diventare cronica, non può essere sempre accesa, ma deve mantenersi una risposta di emergenza, perchè se reiterata, nel tempo “distrugge” i nostri tessuti, li indebolisce, li predispone a trattenere tossine. Un terreno infiammato è il terreno preferito dal grasso! Il grasso ha bisogno di infiammazione. Tutte le persone in sovrappeso sono tutte con tessuti e mucose intestinali infiammate. Ma non solo perché è sempre più evidente che l’infiammazione cronica è il comune denominatore di moltissime delle patologie cronico-degenerative di cui soffrono milioni di persone. In questi casi si instaura una sorta di disregolazione di alcuni fattori di trascrizione, come l' NF-KAPPA B, che comporta una produzione eccessiva e cronica di sostanze infiammatorie che danneggiano le cellule, tessuti, organi e apparati. Alcune ricerche hanno dimostrato che un sonno di scarsa qualità, può aumentare la produzione di molecole infiammatorie e accentuare notevolmente gli scompensi organici e metabolici, compreso l’eccessivo aumento di peso. Avrete capito allora che per ridurre i chili sulla bilancia, occorre abbassare il grado dell’infiammazione, e per abbassare l’infiammazione è fondamentale curare la qualità del sonno. Ecco il nesso grasso-materasso!! Quindi per concludere, provate a ridurre i carichi di stress durante la giornata, riducete gli impegni, date priorità alle cose importanti, selezionate ed eliminate dove potente le fonti che alimentano il vostro stato di tensione, soprattutto a fine giornata: film violenti, trasmissioni angoscianti, notizie che vi turbano. Evitate discussioni animate. Imparate a mangiare cena con la televisione spenta e dedicatevi ad ascoltare i vostri familiari. Concedetevi una cena leggera e un dopo cena rilassante.

La maggior parte di noi necessità di 6-8 ore di sonno continuo e di qualità. Il nostro ritmo biologico sonno/veglia ha bisogno di regolarità. Diamo al nostro corpo la possibilità di fare quello che sa fare bene, regalarci le energie per vivere di giorno in attività e pulirsi e ripararsi di notte mentre dormiamo. Vedrete che dimagrirete!

Simona Oberto cura il sito web www.cibocuranaturale.com e la pagina facebook "Il tuo coach alimentare".


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