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Attualità | 23 febbraio 2020, 09:54

'Viaggio nelle frazioni di Imperia': visita a Castelvecchio sede del ‘Castrum Vetus Uneliae’

Fu il luogo dove nacque la Communitas di Oneglia

'Viaggio nelle frazioni di Imperia': visita a Castelvecchio sede del ‘Castrum Vetus Uneliae’

Per la rubrica di Imperia News "viaggio nelle frazioni di Imperia, questa settimana abbiamo fatto visita all'antico borgo di Castelvecchio, sede dei ruderi del ‘Castrum Vetus Uneliae’. La collina di Castelvecchio, per la sua posizione strategica, all'ingresso della Valle Impero e a protezione della pianura costiera di Oneglia, costituiva un baluardo difensivo inespugnabile. Oggi rimangono pochi ma significativi resti del Castrum Uneliae, che sono adiacenti al sagrato della Chiesa di Santa Maria Maggiore. Durante il medioevo il Castello era una imponente costruzione lunga 130 metri e larga 60, con diverse torri di avvistamento e una grossa cisterna per l'acqua, che ancora oggi si trova sotto la canonica della chiesa. A partire dal  XV secolo il castello perse la sua importanza strategica, finendo per essere inglobato nella Chiesa di Santa Maria Maggiore. Secondo i più recenti studi, è ipotizzabile presupporre che il Castrum Uneliae non fosse solamente una fortezza difensiva, ma anche una vera e propria cittadella militare, al pari di Campo Marzio in Valle Argentina. Sicuramente fu il luogo dove nacque la Communitas di Oneglia e, per questo motivo, riveste una notevole importanza per la città di Imperia. La Chiesa di Santa Maria Maggiore venne eretta in epoca bizantina e dedicata alla Vergine Assunta, ma di quella struttura originaria rimangono solamente alcune tracce murarie. La Chiesa venne riedificata più volte e rifatta intorno all'anno 1680, a croce greca, con ampio presbiterio, dall’architetto Gio Batta Marvaldi di Candeasco. Vicino al sagrato della Chiesa si trovano due interessanti lapidi medioevali: la prima raffigura l'aquila dello stemma della famiglia Doria e testimonia l'importanza della potente famiglia genovese nei territori imperiesi. La famiglia Doria, infatti, prima del dominio della casata Savoia, acquistò Oneglia nel 1298. La seconda lapide rappresenta una scena realmente accaduta, in cui un giovane viene assalito da un branco di lupi.

Christian Flammia

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