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Attualità | 27 marzo 2020, 07:14

Case di riposo e Coronavirus: Faraldi e Volpe "Nessun ospite e dipendente delle nostre strutture ha contratto il Covid-19" (Video)

"Noi ovviamente abbiamo chiuso l’ingresso ai parenti ma ora l’attenzione va ai dipendenti che possono ammalarsi anche se, per fortuna al momento non ne stiamo registrando molte”.

Case di riposo e Coronavirus: Faraldi e Volpe "Nessun ospite e dipendente delle nostre strutture ha contratto il Covid-19" (Video)

Abbiamo nuovamente approfondito il problema delle case riposo, in relazione all’emergenza Coronavirus. Lo abbiamo fatto con due direttori di residenze per anziani, ovvero Stefano Faraldi (Anni Azzurri) e Luca Volpe (Borgomaro).

Ai due direttori abbiamo innanzi tutto chiesto come stanno andando le cose all’interno delle case di riposo che stanno reggendo: “Al momento, incrociando le dita – ha detto Faraldi stiamo tenendo fuori dal cancello il virus anche se stiamo lavorando con grande, grandissima attenzione”. Per Luca Volpe: “Il nostro è un sistema fragile e va salvaguardato. Noi ovviamente abbiamo chiuso l’ingresso ai parenti ma ora l’attenzione va ai dipendenti che possono ammalarsi anche se, per fortuna al momento non ne stiamo registrando molte”.

In relazione ad eventuali dipendenti colpiti da Coronavirus, Stefano Faraldi ha così risposto: “E’ semplice parlare da casa e fare i sapientoni ma, solo chi si trova dentro le strutture come tutti gli operatori del settore sa cosa si sta vivendo. In questo stare a casa è troppo semplice mentre oggi bisogna mettersi in gioco. Abbiamo qualche dipendente con malanni di stagione ma speriamo di poterli riavere al più presto”.

Situazione analoga a Borgomaro, con la conferma di Volpe: “Da noi non c’è nessun caso conclamato tra i dipendenti anche se il nostro sistema è fragile in tutti i sensi. Anche loro ovviamente sono impauriti mentre noi dobbiamo essere bravi a dare loro supporto ed appoggio per garantire che il loro lavoro sia fatto in modo corretto e sicuro. Nelle case di riposo c’è lo stesso lavoro e lo stesso rischio degli operatori sanitari degli ospedali. Siamo noi a dove infondere il coraggio e chi lavora per noi e che deve combattere un nemico che non deve entrare”.

Uno dei problemi più importanti è sicuramente quello dei sistemi di protezione. Per Faraldi: “Noi li abbiamo consegnati dal primo momento e, per fortuna, la nostra azienda che nasce a Milano dove le difficoltà sono ovviamente enormi si comunque fatta trovare pronta. Quello che ha fatto la differenza sono stati gli amici, ma quando sarà finito tutto avrò molte persone che dovrò ringraziare. Alcuni anche solo con una semplice scatola di mascherine o qualche guanto, ma altri aiuti non ne abbiamo avuto. Un grazie a chi ci ha dato una mano, anche se voglio sottolinearlo, da noi i dispositivi di protezione sono esclusivamente mascherine e guanti, null’altro”.

Sul tema Luca Volpe: “Il nostro settore non usa normalmente quei dispositivi e le scorte erano ovviamente limitate. E a maggior ragione quelli più performanti. Si è innescata fortunatamente una catena di solidarietà che sta evitando i problemi. Ci sono anche alcune mascherine fatte in casa ma molto performanti che ci danno una grossa mano. E’ chiaro che il sistema regionale deve supportare le strutture, anche se pure Alisa e l’ente Regione ha i suoi problemi in una catena che non funziona alla fonte. Noi stiamo cercando di resistere, tenendo fuori il virus anche se i presidi sono fondamentali perché, senza quelli, in futuro i problemi saranno sempre più gravi”.  

Carlo Alessi

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