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Attualità | 25 febbraio 2019, 07:11

Fondi e progetti 2014-2020: come se la cava la provincia di Imperia? Ecco dove vanno i soldi

Vi raccontiamo come se la cava la Riviera dei Fiori e quali saranno le prossime sfide alla scadenza del ciclo 2014-2020.

L'accesso ai fondi europei è una sfida per tutti. Nel ciclo di programmazione 2014-2020, la Liguria ha ottenuto oltre 522milioni di euro, che arrivano principalmente dall'Unione Europea ed in parte minore da Stato e Regioni.

Qual è la situazione della provincia di Imperia? Siamo in fanalino di coda regionale, con 437 progetti per poco più di 25milioni e 500mila euro. La fetta più grossa dei finanziamenti rimane sul territorio genovese, per quasi 365milioni di euro, seguita dalla provincia di Savona, 44milioni e 469mila euro e La Spezia, 33milioni e 174mila euro.

Nel ciclo 2014-2020 i Fondi Strutturali e di Investimento Europeo (SIE) comprendono, oltre al Fondo europeo per lo sviluppo regionale (FESR) e al Fondo sociale europeo (FSE), anche il Fondo Europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) e il Fondo Europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP).

Facendo un salto indietro al precedente ciclo di programmazione, quello 2007-2013, possiamo scoprire che sulla Liguria sono stati monitorati 17.333 progetti, per 1.6 miliardi di euro. Soltanto il 70% risulta ad oggi concluso. In questo lasso di tempo, il territorio della riviera dei fiori ha sfornato 3541 progetti per 138milioni di euro. Anche in questo caso era l'ultima delle quattro province liguri. In questo caso i fondi sono andati in tutti i comuni ma il primato lo detiene Sanremo, con 78 progetti e 38.673.289 euro.

Torniamo ai giorni nostri con il ciclo odierno, 2014-2020. La fotografia scattata sull'imperiese parla chiaro: 17% di progetti conclusi, 4% quelli liquidati, 75% progetti in corso e 5% non avviati. In quali ambiti vengono spesi questi soldi? Sopratutto in ricerca ed innovazione ma anche istruzione, occupazione, inclusione sociale ed infine energia. Spicca lo 0% di risorse allocate in progetti di cultura e turismo, o per anziani e l'infanzia, o nei trasporti. Le voci di spesa nei singoli progetti ci dicono che i soldi sono andati per l'acquisto di beni e servizi, infrastrutture ed incentivi alle imprese.

Chi sono i soggetti attuatori che operano con queste risorse sulla riviera dei fiori? Al primo posto troviamo la FI.L.S.E. Spa, ovvero la Finanziaria Ligure per lo Sviluppo Economico, il soggetto tecnico che supporta e assiste la Regione Liguria e gli altri enti territoriali liguri nella progettazione, definizione e attuazione delle politiche e degli interventi a sostegno del sistema economico ligure. Si parla di ben 5.288.673 euro.

Subito dopo però abbiamo:
- Comune di Sanremo, 3.387.807 euro
- Scuola Edile Imperia S.E.I. - Comitato Paritetico Territoriale C.P.T., 2.782.233 euro
- Comune di Imperia, 2.776.245 euro
- Provincia di Imperia, 2.123.325 euro
- A.T.S. Aesseffe - Progettazione e Innovazione Srl, 1.311.988 euro
- Partenariato A.A.A. Abilità per accogliere ed assistere - Fondazione G. Borea & Z. Massa (CAPOFILA), 654.125 euro

Quali sono i progetti con il maggiore finanziamento? Sono tutti dislocati su Sanremo e portano la firma del Comune: 
- Lotto 4 - adeguamento/sostituzione apparecchi illuminanti esistenti con nuovi a led: Via Duca D'aosta, Via Valdolivi, Via Borea, Strada S. Pietro, Frazione Poggio, Frazione S. Lorenzo - 804.471 euro
- Scuola Coldirodi - efficentamento energetico – 695mila euro
- Scuola Dani Scaini - efficientamento energetico – 654.500 euro

Nonostante questo, se consideriamo la scala comunale di analisi, tra i cicli 2007-2013 e 2014-2020, scopriamo che c'è stato un cambiamento. Oggi, il grosso delle risorse non sono arrivate su Sanremo ma sono allocate su Imperia, con oltre 12milioni di euro su 188 progetti. Tuttavia analizzando l'ultima situazione provinciale emerge chiaramente anche la presenza di tanti comuni dove non sono ancora stati presentati progetti. Si tratta principalmente dei numerosi borghi dell'entroterra.

I dati sono aggiornati fino all'autunno del 2018 ed il quadro economico offerto è complesso ma ci sono ancora alcuni elementi da non tralasciare. Ampliando il nostro sguardo su scala nazionale si scopre che l'Italia prende circa 33miliardi dai fondi europei.

Un dato che è tenuto sotto osservazione alla Commissione Europea. Infatti, a Bruxelles si cerca di capire quali saranno le prossime sfide per il futuro dei fondi strutturali. Perchè è proprio da qui che arriva la maggior parte delle risorse economiche necessarie a realizzare i progetti liguri e delle altre regioni italiane.

In ballo ci sono circa 350miliardi per i Paesi dell'Europa e tutto questo grazie alla politica di coesione. Sarà la Commissione Europea a dire se questi soldi saranno spesi bene.

Contrariamente a quanto si pensa, l'Italia spende tutto rispetto a quanto prende ma ci sono problemi strutturali da risolvere. In particolare il controllo sulla destinazione coerente di queste ingenti risorse economiche. Per questo, anche Regione Liguria così come le altre amministrazioni regionali dovrà iniziare a ragionare quanto prima su quali siano necessità ed urgenze da evidenziare, per portare le istanze ai ministri di riferimento e quindi dettare l'agenda sui prossimi temi di sviluppo.

Tutto questo ovviamente dovrà incontrarsi con quelle che saranno le indicazioni di ambito, volute dalla Commissione con sede a Bruxelles oltre che sulla base anche delle diverse situazioni economiche statali. Insomma un dialogo complesso ma che partirà proprio dalle singole Regioni e così la tematica diventa sempre più di interesse perchè in Italia le risorse europee sono state sempre usate come sostitute della spesa pubblica, disattendendo invece il principio di addizionalità della spesa ed ottenendo come risultato un impatto molto più limitato sul territorio.  

Oggi l'argomento economico diventa di estrema attualità, in vista delle elezioni europee 2019 ma soprattutto delle elezioni regionali del prossimo anno. Il punto è far partire questo processo di analisi regionale quanto prima per arrivare alla scadenza del 2020 con la Commissione pronta a dare via alle nuove linee di credito.

Nota di redazione - I dati analizzati sono in fase di completamento ed aggiornamento. Nell'analisi non erano presenti: PON Inclusione, PON Sistemi di politiche attive per l'occupazione, PON Iniziativa Occupazione Giovani, PO FEASR Rete Rurale, PO FEASR Sviluppo Rurale, oltre al PO FEAMP Affari Marittimi e Pesca

Stefano Michero

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