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Attualità | 13 marzo 2019, 09:00

L’0pera d’arte aiuta a stare meglio? Il binomio 'Arte-Cura' arriva a Sanremo

La mostra si pone all’interno di un ampio progetto di arte-terapia che coniuga il linguaggio psicologico con quello artistico e crea connessioni tra arte e benessere

L’0pera d’arte aiuta a stare meglio? Il binomio 'Arte-Cura' arriva a Sanremo

La dottoressa Lorena Viale, psicologa-psicoterapeuta, offre l’esperienza di uno spazio di cura creativo e stimolante ospitando, nel proprio studio, la mostra “SEA” dell’artista Alessio de Girolamo. Tredici opere realizzate con smalti industriali su carta fotografica esposte per la prima volta in Liguria. La mostra si pone all’interno di un ampio progetto di arte-terapia che coniuga il linguaggio psicologico con quello artistico e crea connessioni tra arte e benessere: “il contatto con l’arte ha un effetto positivo sulla salute delle persone”.

L’opera d’arte è come uno schermo su cui si proietta una narrazione tra chi l’ha concepita e chi la osserva. L’opera d’arte è un dialogo, un mezzo di connessione e di crescita. Le terapie curative già da tempo vanno verso l’espressione artistica dei pazienti permettendo loro di esternare emozioni difficili da far comprendere a chi non vive la malattia. L’arteterapia è stata una rivoluzione nel campo del trattamento di pazienti affetti da disturbi psicologici fin dagli anni 40. Quello che sta cambiando è che adesso l’arteterapia può essere considerata una cura anche nel senso della fruizione dell’opera.

"In Canada, dal primo Novembre 2018, i medici possono prescrivere visite gratuite ai musei come forma di terapia usando il termine “farmaco emozionale”. Questa nuova iniziativa si chiama fine art prescription, punta a fornire ai pazienti affetti da sindromi da stress, sindromi depressive, stati d’ansia, disturbi alimentare e cancro al seno, un’esperienza artistico-terapeutica da affiancare ai trattamenti tradizionali. La sperimentazione avrà la durata di un anno.

Per la prima volta una visita d’arte è considerata come un valido supporto al farmaco tradizionale. Da molti anni seguo con grande interesse l’evoluzione di questo percorso che ha coinvolto studiosi di fama mondiale.

Il neuroscienziato Semir Zeiki ha condotto diversi esperimenti sui processi cerebrali interessati nell’osservazione di un’opera d’arte al termine dei quali ha dichiarato 'Abbiamo recentemente scoperto che quando guardiamo le opere d’arte, vi è una maggiore attività nei centri di ricompensa del piacere del cervello. L’arte ricompensa, l’arte fa stare bene liberando sensazioni di piacere'.

Il prof. Enzo Grossi studia il legame tra salute e arte e, dopo l’esposizione dei volontari agli affreschi della cupola del Duomo, ha misurato una drastica caduta del livello di cortisolo: l’ormone dello stress era sceso mediamente del 60%. Nel 2007 il neuroscienziato Vittorio Gallese e lo storico d’arte David Freedberg, della Columbia University di New York, hanno dimostrato che la risposta empatica corporale è valida anche davanti all’opera d’arte rappresentativa.

Il neurobiologo Luca Francesco Ticini dice che 'il piacere estetico, il desiderio ed il benessere, dal punto di vista neurobiologico, sono legati a doppio filo'. Sempre più prove scientifiche dimostrano i benefici apportati dall’arte e possiamo affermare che l’esposizione alla bellezza concorre a custodire e favorire un buon stato di salute. Questa nuova visione in cui anche ammirare le opere d’arte diventa un metodo di lenimento del dolore, è una novità appartenente al nuovo millennio. Rappresenta un approccio pioneristico alle terapie per l’alleviamento delle sofferenze dei pazienti. Nei centri medici molto avanzati come il Chelsea Westmister Hospital di Londra, che considerano l’arte come essenza stessa della cura della persona, è stata introdotta l’arte contemporanea nelle sale d’attesa, nelle stanze e nelle sale parto".

L’ospedale Sant’Anna di Torino, in collaborazione con il Museo arte contemporanea del Castello di Rivoli col progetto Prendersi cura dei luoghi di cura sta trasformando progressivamente gli spazi dell’ospedale.

"Il mio progetto di connessione arte-cura è flessibile e dinamico e la mostra di Alessio de Girolamo sarà in movimento, pensata per muoversi “verso” raggiungerà i luoghi di cura" conclude la dottoressa Viale. 

La mostra “SEA” è aperta giovedì 14, venerdì 15, sabato 16 Marzo dalle h15.00 alle h.18.00 via XXsettembre n°19. Sarà presente la dott.ssa Viale per eventuali approfondimenti sulle nuove frontiere del binomio arte-cura.

Per maggiori informazioni è possibile segure la dottoressa Vial su Instagram @vialelorena - contattare il numero 349.2693911 o scrivere alla mail lorena.viale1@gmail.com

Redazione

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