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Attualità | 11 luglio 2019, 07:11

Imperia: lo studente è dislessico e la scuola non lo ammette alla maturità, interviene il Tar “Potrà fare l’esame”

Roberto (il nome è di fantasia) non è stato ammesso alla maturità a causa dei voti troppo bassi. Così avevano deciso i docenti, non valutando le difficoltà che affrontano quotidianamente le persone dislessiche

Imperia: lo studente è dislessico e la scuola non lo ammette alla maturità, interviene il Tar “Potrà fare l’esame”

Sperava di potersi diplomare, passare un’estate tranquilla, magari un viaggio, e poi chissà, iscriversi all’università, forse fuori provincia. Roberto (il nome è di fantasia), però ha rischiato di essere bocciato, non venendo ammesso all’esame di maturità. La sua unica colpa quella di essere un ragazzo affetto da dsa, ovvero dislessia. È successo in un istituto scolastico di Imperia. Roberto non è stato ammesso alla maturità a causa dei voti troppo bassi. Così avevano deciso i docenti, non valutando le difficoltà che affrontano quotidianamente le persone dislessiche, salvo poi doversi arrendere al giudizio del Tar, che ha riammesso il giovane agli esami, che sosterrà a settembre.

La sentenza del ricorso, presentato dall'avvocato Enrico Panero nei confronti del Ministero della Pubblica Istruzione, dell’Istituto e della commissione d’esame, è arrivata il 5 luglio scorso. Il legale ha chiesto (e ottenuto) al Tribunale l’oscuramento del provvedimento, per tutelare la privacy di Roberto e della sua famiglia, e per non compromettere l’esito del nuovo esame che dovrà sostenere davanti a una nuova commissione, tutta composta da membri esterni, a differenza della precedente, di cui facevano parte docenti interni all’istituto.

Roberto, tramite il proprio legale, ha dimostrato di essere in possesso di una certificazione di dislessia, e per questo sottoposto a trattamenti normati dalla legge, che tutela gli studenti affetti da dsa, per esempio dando loro più tempo per sostenere le prove scolastiche, di poterle ripetere, o di beneficiare del pdp: un piano didattico personalizzato.

Tutto questo non è stato tenuto in considerazione dai docenti della scuola, già avvisati dalla famiglia del giovane durante l’anno scolastico. La conseguenza è stata la mancata ammissione per le troppe insufficienze, “visti i risultati conseguiti”, come si legge nel verbale del collegio docenti. Un provvedimento ingiusto secondo il Tribunale Amministrativo Regionale, che non tiene conto dell’impegno di Roberto durante l’anno scolastico, né delle sue capacità logiche, di ragionamento e di analisi. Proprio per questo, il Tar ha dato a Roberto un’altra possibilità.

Francesco Li Noce

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