Attualità - 13 agosto 2019, 12:26

Goletta Verde conferma la qualità del mare nella nostra provincia: entro i limiti le zone controllate da Legambiente

Sei i punti monitorati in provincia di Imperia

Goletta Verde conferma la qualità del mare nella nostra provincia: entro i limiti le zone controllate da Legambiente

Il mare è pulito nella nostra provincia. Lo dice l’esito del monitoraggio svolto lungo le coste della Liguria dai tecnici di Goletta Verde, la storica campagna di Legambiente dedicata al monitoraggio ed all’informazione sullo stato di salute delle coste e delle acque italiane che si concluderà domani con l’ultimo appuntamento in programma a La Spezia.

Sei i punti monitorati in provincia di Imperia, tutti risultati ‘entro i limiti’: a Ventimiglia, alla foce del fiume Roja, e sulla spiaggia presso la foce del torrente Nervia; a Ospedaletti, sulla spiaggia presso la foce del Rio Crosio; a Sanremo, nel centro della città e sulla spiaggia di fronte al torrente San Romolo; a Taggia, in località Arma di Taggia, alla foce del torrente Argentina; e a Diano Marina, Borgo Paradiso, sulla spiaggia presso via delle Magnolie.

Quattro punti su ventitré campionati dai tecnici di Goletta Verde lungo le coste liguri risultano ‘fortemente inquinati’ ma sono nel Levante ed uno in provincia di Savona (alle foci dei torrenti Maremola, a Pietra Ligure, Nervi, a Genova Nervi, Entella, a Chiavari-Lavagna, e del Rio Corniglia, a Vernazza, in località Corniglia).

Un viaggio realizzato anche grazie al sostegno dei partner principali CONOU, Consorzio nazionale per la gestione, raccolta e trattamento degli oli minerali usati e Novamont; dei partner sostenitori Assovetro – Endless Ocean, Ricrea, Consorzio nazionale per il riciclo e il recupero degli imballaggi in acciaio e con il contributo di Pramerica SGR (Pramerica Sicav Social 4 Future). Media partner del tour è La Nuova Ecologia.

“Premesso che il nostro monitoraggio non vuole sostituirsi ai controlli ufficiali ma punta a scovare le criticità ancora presenti nei sistemi depurativi - dichiara Davide Sabbadin, portavoce di Goletta Verde - l’obiettivo di Goletta Verde è quello di restituire un’istantanea utile a evidenziare la presenza di casi cronici nei confronti dei quali urge prendere provvedimenti per non incorrere in ripetute e ulteriori sanzioni da parte dell’Unione Europea. Basti pensare che, solo per la prima, la Commissione Europea ha già condannato il nostro Paese a pagare una multa di 25 milioni di euro più 30 milioni per ogni semestre di ritardo nella messa a norma. Quella della scarsa o assente depurazione è diventata ormai un’emergenza che qualche mese fa è costata all’Italia un nuovo deferimento alla Corte di Giustizia. Senza contare che con i soldi impiegati per pagare le multe comminate dalla UE nei confronti del nostro Paese potremmo fare investimenti per potenziare il nostro sistema depurativo attraverso progetti innovativi a difesa della salute del mare e dei cittadini”.

Il monitoraggio di Legambiente (i prelievi sono stati eseguiti dalla squadra di tecnici tra il 2 e il 4 agosto) prende prevalentemente in considerazione i punti scelti in base al ‘maggior rischio’ presunto di inquinamento, individuato sia dalle segnalazioni dei circoli di Legambiente sia dagli stessi cittadini attraverso il servizio SOS Goletta. Foci di fiumi e torrenti, scarichi e piccoli canali che spesso troviamo sulle nostre spiagge che rappresentano i veicoli principali di contaminazione batterica dovuta alla insufficiente depurazione dei reflui urbani o agli scarichi illegali che, attraverso i corsi d’acqua, arrivano in mare.

I parametri indagati sono microbiologici (Enterococchi intestinali, Escherichia coli) e vengono considerati come “inquinati” i campioni in cui almeno uno dei due parametri supera il valore limite previsto dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010) e “fortemente inquinati” quelli in cui i limiti vengono superati per più del doppio del valore normativo.

Tra i fattori inquinanti, troppo spesso sottovalutati, c’è anche l’improprio smaltimento degli oli esausti. Ecco perché anche quest’anno il CONOU, il Consorzio Nazionale per la Gestione, Raccolta e Trattamento degli Oli Minerali Usati, affianca, in qualità di partner principale, le campagne estive di Goletta Verde e di Goletta dei Laghi di Legambiente. Da oltre 35 anni il Consorzio è il punto di riferimento italiano per la raccolta e l’avvio a riciclo degli oli lubrificanti usati su tutto il territorio nazionale. Nel 2018, in Liguria, il Consorzio ha proceduto alla raccolta di 7.435 tonnellate di olio minerale usato. L’olio - che si recupera alla fine del ciclo di vita dei lubrificanti nei macchinari industriali, ma anche nelle automobili, nelle barche e nei mezzi agricoli - è un rifiuto pericoloso per la salute e per l’ambiente che, se smaltito indiscriminatamente, può determinare gravi effetti inquinanti. Altresì, se gestito e rigenerato secondo la prassi corretta, diviene una risorsa preziosa che torna a nuova vita sotto forma di basi lubrificanti; un esempio corretto di economia circolare. Negli anni di attività il CONOU ha raccolto 6 milioni di tonnellate di olio usato, avviandone a rigenerazione 5,3 milioni e consentendo la produzione di 3 milioni di tonnellate di olio rigenerato e un risparmio sulle importazioni di petrolio di circa 3 miliardi di euro, ponendo così l’Italia in vetta al settore a livello europeo. “La nostra è una missione precisa: salvaguardare l’ambiente da un inquinante pericoloso, ottimizzandone la gestione e i costi relativi in una ottica di massimo riutilizzo” – ha spiegato il presidente del CONOU, Paolo Tomasi. “Il nostro operato in difesa dell’ambiente, del mare e dei laghi in particolare, oltre ad evitare una potenziale dispersione di un rifiuto pericoloso, lo trasforma in una preziosa risorsa per l’economia del Paese”.

I prelievi e le analisi di Goletta Verde vengono eseguiti dai tecnici di Legambiente che anticipano il viaggio dell’imbarcazione a bordo di un laboratorio mobile attrezzato. I campioni per le analisi microbiologiche sono prelevati in barattoli sterili e conservati in frigorifero, fino al momento dell’analisi, che avviene nel laboratorio mobile lo stesso giorno di campionamento o comunque entro le 24 ore dal prelievo. I parametri indagati sono microbiologici (enterococchi intestinali, escherichia coli) e chimico-fisici (temperatura dell’acqua, PH, conducibilità / salinità). Le analisi chimico-fisiche vengono effettuate direttamente in situ con l’ausilio di strumentazione da campo. Il numero dei campionamenti effettuati viene definito in proporzione ai Km di costa di ogni regione.

Redazione

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