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Attualità | 18 settembre 2019, 12:08

Sanità: sul tavolo oggi c'è soprattutto l'Ospedale Unico ma con la cronica carenza di anestesisti anche il rischio di chiusura dei reparti

Secondo fonti ben informate la criticità c’è ed è reale e, se dovesse continuare l’emorragia di anestesisti dall’Asl 1, c’è la possibilità che vengano limitati gli interventi chirurgici.

Sanità: sul tavolo oggi c'è soprattutto l'Ospedale Unico ma con la cronica carenza di anestesisti anche il rischio di chiusura dei reparti

Forse non è un vero e proprio allarme, ma ci siamo molto vicini. Stiamo parlando della carenza di medici, in particolare di anestesisti, negli ospedali di Sanremo ed Imperia. Una carenza cronica, che se non dovesse vedere un’inversione di tendenza, potrebbe addirittura portare alla chiusura di alcuni reparti.

Per quanto riguarda Bordighera si riesce a garantire tutte le attività, grazie alla ‘Guardia interdivisionale’ con i medici di notte, recuperando alcune risorse, senza diminuire la qualità dell’assistenza. Dall’Asl viene confermato che, pur continuando a fare concorsi per assumere medici, se dovessero continuare le uscite potrebbero verificarsi dei disagi. “Contiamo molto sulla collaborazione della Regione e del suo Assessorato alla Sanità – ha detto il Direttore Generale dell’Asl 1, Marco Damonte Prioli – per garantire l’attività”.

Secondo fonti ben informate la criticità c’è ed è reale e, se dovesse continuare l’emorragia di anestesisti dall’Asl 1, c’è la possibilità che vengano limitati gli interventi chirurgici. Il problema degli anestesisti non è presente solo nella nostra provincia ma in tutta Italia, dove sono pochissimi. Addirittura il Veneto ha approvato una Legge regionale, che consente agli specializzandi di accedere in corsia fin dal primo anno. Sembra che all’Asl 1 siano addirittura arrivate lettere da altre azienda sanitarie con la richiesta di anestesisti.

La carenza di medici riguarderebbe anche i reparti di radiologia, ginecologia e medicina d’urgenza. Per quanto riguarda gli anestesisti sembra che ne manchino almeno una decina, anche se problemi gravi non se ne registrano. Chiaramente l’Asl 1 è sul ‘chi va là’ per capire cosa succede, perché se dovessero andar via altri anestesisti, la crisi si potrebbe aprire con la conseguente riduzione delle attività.

In questo momento l’azienda sta preparando un nuovo concorso per assumere nuovi medici a tempo indeterminato e controlla gli specializzandi dell’Università per portarli a lavorare negli ospedali del nostro territorio. I problemi riguardano esclusivamente gli specializzati, come ad esempio gli anestesisti e, in Italia sui 20mila medici laureati in medicina sono stati messi a disposizione solo 8mila posti. Questo, purtroppo, quando ci sarebbe la disponibilità dell’Asl ad assumerli ma servono specializzati.

Ora cosa accadrà quindi ai nostri ospedali? Al momento la situazione non cambia e, anche grazie al lavoro svolto dalla dirigenza dell’Asl 1 ed all’abnegazione dei medici, tutti i servizi sono regolarmente garantiti. Ma, proprio mentre si tratta l’argomento ‘Ospedale Unico’ c’è il forte rischio che alcuni servizi possano essere drasticamente ridotti con alcuni reparti addirittura a rischio.

Carlo Alessi

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