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Economia | 27 novembre 2019, 18:24

Ponente sempre più isolato tra danni da maltempo e infrastrutture carenti, Coldiretti e Confindustria: “Situazione logistica catastrofica nel periodo più critico dell’anno”

Tutta la preoccupazione degli imprenditori locali nelle parole di Gianluca Boeri (Coldiretti) e Paolo Dalla Pietra (Confindustria)

Ponente sempre più isolato tra danni da maltempo e infrastrutture carenti, Coldiretti e Confindustria: “Situazione logistica catastrofica nel periodo più critico dell’anno”

Sembra una maledizione. Tra ponte ‘Morandi’, viadotto sulla A6 e l’ultima mazzata della chiusura (anche se parziale da questa mattina) della A26, il Ponente è sempre più isolato al Nord e i collegamenti sono ridotti al lumicino. E se per la maggioranza dei cittadini potrebbe rappresentare un problema solo per eventuali spostamenti occasionali, per chi lavora nel mondo della logistica è un vero e proprio blocco alle attività e, come ha anche sottolineato il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, la Liguria non può resistere a lungo in queste condizioni.

La criticità della situazione attuale è stata sottolineata anche ai nostri microfoni dal presidente di Confindustria Imperia Paolo Dalla Pietra e dal presidente regionale di Coldiretti Gianluca Boeri.

La questione logistica è catastrofica, vivevamo già una normalità nella quale la logistica era difficile anche quando funzionava tutto - dichiara ai nostri microfoni, senza tanti giri di parole, il presidente regionale di Coldiretti Gianluca Boeri - con il ‘Morandi’ con il crollo sulla A26 e la parziale chiusura della A26 i problemi rimangono per un comparto floricolo dove l’esportazione rappresenta il 90% della produzione. I problemi sono molti e gravi specie per i collegamenti con Germania, Svizzera, Austria e l’Est Europa. Si salva solo il canale dell’Olanda perché si passa con la Francia. Il panorama floricolo è spezzato in due. Le difficoltà significano tempi più lunghi e costi più alti oltre alla possibilità che tutti questi mercati dirottino i loro clienti verso gli olandesi che sono abilissimi a commerciare. Se non si ripristina nel più breve tempo la situazione possono esserci anni permanenti, quando bruci canali diretti poi è difficile recuperare”.

Gravi le ripercussioni per un territorio già martoriato dalle condizioni meteo, come conferma lo stesso Boeri: “I coltivatori sono ancora alle prese con i danni del maltempo, quindi danni, allagamenti, smottamenti, caduta di muretti, danni alle strutture oltre a danni indiretti che si valuteranno nei prossimi giorni come l’asfissia delle piante”. 

Quali le prospettive per il futuro?: “La speranza per il futuro sta nella tenacia, la forza e la passione che le nostre aziende ci mettono - conclude Boeri - ma in questo caso dobbiamo anche essere supportati da qualcosa di più ampio che va al di là dei danni materiali. Serve un piano strategico per la Liguria che non deve essere mirato solo al ripristino dell’emergenza. Se guardiamo al cambiamento del clima che è sotto gli occhi di tutti con eventi estremi, l’agricoltura è la prima vittima. È possibile che da qui al prossimo futuro si debba ricorrere sempre a misure di emergenza come finanziamenti per le calamità con fondi che non sempre ci sono oppure arrivano in ritardo. Serve un piano di prevenzione, la Liguria è una regione con il 100% dei Comuni a rischio idrogeologico e non è possibile che non si possa attivare un protocollo per limitare questi fenomeni”.

Grandi le preoccupazioni anche per Confindustria Imperia, come confermano le parole del direttore provinciale Paolo Dalla Pietra: “Le imprese del territorio sono seriamente preoccupate ed allarmate per la gravissima situazione relativa alla viabilità, che ha portato la nostra regione alla paralisi e all’isolamento. Come Confindustria Imperia infatti, abbiamo, già dalla tarda serata di ieri, riscontrato i primi problemi per il trasporto delle merci. Tutto questo si va ad inserire nel periodo più critico dell’anno in ragione dell’approssimarsi delle festività che, soprattutto per il comparto agroalimentare e turistico, rappresenta uno dei maggiori momenti di lavoro. Infatti, le merci che dalle nostre aziende alimentari devono raggiungere gli hub logistici del nord Italia subiranno forti ritardi, con inevitabili ripercussioni sui reparti produttivi nonché un notevole aumento di costi di trasporto. Anche il comparto turistico è a rischio collasso nel periodo festivo in quanto tutto il flusso in arrivo del Piemonte e della Lombardia potrà subire una decisa flessione. L’eccessiva precarietà e fragilità del sistema viario alternativo a quello autostradale non garantisce l’efficienza dei trasporti e la possibilità di approvvigionamenti e di consegne  nei tempi richiesti dalle produzioni industriali. Auspichiamo che i lavori per la ricostruzione del viadotto sull’A6 possano essere attivati al più presto accelerando al massimo le procedure autorizzative in tempi certi”. 

Ora inevitabilmente il traffico risulterà più intenso sull’unica nostra arteria di collegamento con il Piemonte, che è rappresentata dalla Statale 28, sulla quale evidenziamo il permanere di un cantiere interminabile dopo l’abitato di Pieve di Teco - prosegue la nota di Confindustria Imperia - chiediamo all’ANAS, la quale ha comunque messo in essere importanti interventi di manutenzione sia ordinaria che straordinaria, di intervenire immediatamente per concludere i lavori eliminando il semaforo che genera pesanti rallentamenti e code. Auspichiamo altrettanto l’avvio dei lavori del traforo Armo-Cantarana che rappresenterà , una volta concluso, una valida alternativa per il traffico delle merci. Il problema non è solo locale o regionale ma bensì nazionale. La Liguria rappresenta una via di accesso e di collegamento internazionale e da anni le imprese lamentano un deficit infrastrutturale pesante, non solo stradale, ma anche ferroviario. Oltre a questo si deve aggiungere che  mancano due settimane dall’inaugurazione del terminal di Vado Gataway, un’opera che, per la sua importanza, dovrebbe modificare  lo scenario portuale e logistico del Nord Italia ed essere da volano per la creazione di un importante snodo logistico europeo.  Abbiamo le medesime strutture stradali da mezzo secolo e un governo nazionale che non ha capito la necessità di un loro adeguamento a partire dall’asse autostradale Albenga Carcare Pedrosa,  fino poi  ad arrivare al raddoppio ferroviario Finale – Albenga. La conseguenza sarà uno spopolamento, oltreché di abitanti, anche di aziende, condannando il nostro territorio ad una crisi economica senza precedenti e irreversibile”.

Pietro Zampedroni

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