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Politica | 01 dicembre 2019, 12:34

Gestione rete idrica locale, Leda Volpi (M5S): “Totale contrarietà alla privatizzazione dell’acqua nell’imperiese”

"Una decisione che va contro la volontà dei cittadini, che si sono espressi nel Referendum del 2011 con una schiacciante maggioranza"

Leda Volpi

Leda Volpi

“L’acqua è un bene primario e un diritto universale. Non può e non deve essere oggetto di lucro. La decisione, di una maggioranza ‘ristretta’ dei sindaci dell’ambito imperiese, di permettere l’ingresso in Rivieracqua di soci privati sino al 49% del capitale va contro la volontà dei cittadini, che si sono espressi nel Referendum del 2011 con una schiacciante maggioranza”. A dirlo la deputata del MoVimento 5 Stelle Leda Volpi che spiega: “La situazione disastrosa in cui versa Rivieracqua ha dei responsabili che auspico siano individuati e puniti e in ogni caso non deve essere messo in discussione il principio dell’acqua come bene pubblico: nella gestione del servizio idrico integrato occorre tutelare esclusivamente gli interessi dei cittadini, azzerando gli sprechi e promuovendo un’amministrazione virtuosa.
I privati invece hanno interessi diversi perché perseguono finalità di lucro e i dati parlano chiaro: nel periodo 2010-2016 le quattro principali multiutility del Paese (Iren, A2a, Hera e Acea) hanno distribuito ai loro azionisti 2 miliardi e 983 milioni di dividendi. Il reddito prodotto dalla gestione è passato, nello stesso lasso di tempo, dal 17,4% al 24,6% e di tutti questi utili ben il 91% è andato agli azionisti in dividendi. Mentre le tasche dei gestori privati si gonfiavano, gli investimenti calavano dal 58% del 2010 al 40% sei anni dopo. Il privato ha poco interesse nell’investimento a lungo termine".

"Mi duole il fatto - continua Volpi - che il caos derivante dalle incapacità nell’amministrazione dell’acqua nell’imperiese produrrà notevoli rincari che pagheremo noi cittadini. La prima stella del simbolo del MoVimento 5 Stelle rappresenta proprio l’acqua pubblica e in Parlamento è in corso l’iter della nostra legge che si prefigge l’obiettivo di favorire la definizione di un governo pubblico e partecipativo del ciclo integrato dell’acqua, in grado di garantirne uso sostenibile e solidale, nel quadro delle politiche complessive di tutela e di gestione del territorio, senza finalità lucrative. Proprio in questo momento storico in cui le conseguenze della privatizzazione dei beni pubblici - vedi autostrade - stanno emergendo anche con risvolti pesanti e drammatici tanto da indurre il governo a pensare a scelte di rinazionalizzazione - conclude la deputata del M5S -, appare folle questa scelta di alcuni sindaci della provincia di Imperia di andare nella direzione opposta”.

Il testo sull'acqua pubblica in discussione in Parlamento QUI.

C.S.

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