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Eventi | 25 febbraio 2020, 09:14

Il 10 marzo a Saronno l’alpinista imperiese Stefano Sciandra per presentare ‘I miei primi 40-4000’

Proporrà all'Auditorium Aldo Moro di Saronno ‘I miei primi 40-4000’, spettacolo, realizzato in collaborazione con Paola Frugone e con la supervisione tecnico-grafica di Edoardo Agnese.

Il 10 marzo a Saronno l’alpinista imperiese Stefano Sciandra per presentare ‘I miei primi 40-4000’

“Riparto da Saronno dopo un 2019 che, forzatamente, per me è stato un anno sabbatico”: Così l’alpinista imperiese-crissolese Stefano Sciandra che, nella serata di martedì 10 marzo alle 21 (al momento l'evento resta confermato ma sarà rivalutata la situazione alla luce dell'emergenza coronavirus, ndr) proporrà all'Auditorium Aldo Moro di Saronno ‘I miei primi 40-4000’, spettacolo, realizzato in collaborazione con Paola Frugone e con la supervisione tecnico-grafica di Edoardo Agnese.

“Intanto un grande grazie al CAI di Saronno e al suo presidente Luigi Lattuada per il gradito invito – continua Sciandra – perché, dopo Valle d'Aosta, Piemonte e Liguria, per la prima volta porteremo questo spettacolo dedicato al magico mondo dei 4000 in Lombardia. E' motivo di grande orgoglio poter presentare a una platea importante come quella di Saronno, sede di un CAI che conta oltre 1000 associati, un lavoro che è il seguito del primo spettacolo ‘Un Sogno chiamato 4000’ proposto nel 2014”.

Luigi Lattuada illustra l'iniziativa: “La nostra Sezione ha colto l'opportunità di offrire un viaggio tra i giganti delle Alpi e di far conoscere il Club 4000, riservato agli alpinisti che abbiano scalato almeno 30 degli 82 4000 delle Alpi, ufficialmente riconosciuti dall’UIAA (Unione Internazionale delle Associazioni Alpinistiche, n.d.r.). Un'occasione per vedere fotografie in alta quota e di parlare non solo di Montagna, ma anche dei cambiamenti climatici che stanno stravolgendo la vita quotidiana e anche il modo di fare alpinismo”.

Per Sciandra un punto da dove ripartire dopo un anno di stop: “Il 2019 è stato decisamente sfortunato – dichiara – per una serie di gravi problematiche legate alla salute dei familiari ed un serio guaio muscolare, capitatomi proprio all'inizio della stagione estiva, mi hanno di fatto impedito di proseguire il mio cammino verso l'obiettivo a medio termine di raggiungere i 50 4000 scalati. I miei primi 40 4000 abbraccia le vette salite dopo l'accesso al Club 4000 che ho ottenuto nell'agosto 2013 e si ferma a quota 40. A oggi ho salito 45 cime over 4000 e la speranza è di raggiungere lo step successivo costituito dal numero 50, che se coronato mi darebbe l'opportunità di realizzare un terzo spettacolo dedicato al magnifico mondo dei 4000 delle Alpi, un patrimonio da conservare, al pari dei ghiacciai, sempre più in sofferenza e che ogni anno perdono estensione, vittime di un processo che sta producendo danni enormi, non solo alla bellezza della natura ma anche alla quotidianità della vita di tutti noi”.

Redazione

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