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Al Direttore | 27 febbraio 2020, 14:25

Coronavirus e controlli per chi arriva dalla Lombardia, il lettore Longordo risponde a Carlo Bottino

Coronavirus e controlli per chi arriva dalla Lombardia, il lettore Longordo risponde a Carlo Bottino

Un lettore risponde all’intervento del sig. Carlo Bottino in merito agli spostamenti in Liguria ai tempi del coronavirus.

"Effettivamente condivido che ci sia molta ignoranza sulla situazione di emergenza causata dal Coronavirus. Ma (e qui voglio parafrasare un suo ‘onorevole’ conterraneo) mi consenta una considerazione. La popolazione in questi giorni viene bombardata da dichiarazioni che a volte contrastano tra loro e, vorrei evidenziare, rilasciate da esperti della materia che in alcuni casi criticano il troppo allarmismo creato (v. l’infettivologo del s. Martino) mentre altri (dr.ssa Capua pure infettivologa) che addirittura prefigurano la necessità delle aziende di organizzare un lavoro da casa.

Credo voglia concordare che quasi nessuno della popolazione media sia in grado di poter stabilire l’attuale grado di emergenza e tutti si affidano alle notizie che vengono trasmesse, sperando che venga detto veramente tutto quello che c’è da sapere. Nel dubbio su chi dare ragione e nell’attesa che le cose comincino a risolversi, la gente preferisce prendere ogni precauzione sperando che il comportamento della collettività sia rivolto al benessere comune, visto che si parla di salute e disgraziatamente con alcuni casi terminati col decesso.

Ora, o lei sa qualcosa che gli altri non sanno e che la tranquillizza o altrimenti non si capisce su quali basi dia dell’ignorante (nel significato accusativo) a che si permette di sollevare qualche obiezione sul comportamento di alcuni ‘spavaldi’. A questo punto vorrei porle un duplice quesito: assodata dal suo punto di vista la nostra ignoranza, se chi si muove ritiene che il virus non sia così pericoloso perchè andare in zone non contaminate invece di restare dove il pericolo non esiste? Se, invece il virus è ritenuto pericoloso (e così si giustifica la perplessità dei liguri) perché andare volontariamente in un posto esponendo al contagio chi non ne può nulla?

Anche perché, sempre da quanto riportato dai media, i casi riscontrati nelle varie regioni vengono ricondotti nella stragrande maggioranza a suoi conterranei che in modo sconsiderato si sono spostati in altre zone fino a quel momento non colpite e non credo per fare il bagno al mare.

In buona sostanza i veri ignoranti forse non sono in Liguria, ma in posti dove l’arroganza trova la sua massime espressione nel fare ciò che si vuole a dispetto di regole, che forse non si condividono ma esistono, ragionate nell’interesse di tutti.

A. Longordo".

Redazione

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