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Politica | 27 febbraio 2020, 15:10

Imperia: presentato il progetto del primo lotto del nuovo acquedotto, Scajola "Problema idrico in provincia enorme" (foto e video)

Durante la presentazione il sindaco di Diano Castello Romano Damonte ha dichiarato che avrebbe preferito che i lavori partissero dal versante dianese. Ne è nato un piccolo battibecco con Scajola

Imperia: presentato il progetto del primo lotto del nuovo acquedotto, Scajola "Problema idrico in provincia enorme" (foto e video)

Il problema complessivo di tutta la provincia di Imperia sull’acqua è enorme”. A dirlo è stato il sindaco Claudio Scajola che questa mattina ha presentato insieme ai tecnici di Amat e Ireti, la partecipata di Iren, il progetto del primo lotto dei lavori del tubo di collegamento Roja bis che passerà sul vecchio sedime ferroviario.

Si tratta di un lotto per i lavori che partiranno da borgo Prino e arriveranno fino alla Rabina. Un punto delicato in cui l’acqua esercita maggior pressione, che porta ai numerosi guasti che si verificano d’estate, con danni che si ripercuotono sul capoluogo e sul dianese, dove l’acqua manca per ore in periodo di maggior afflusso turistico.

Il progetto parte all’altezza di via Antica della Giustizia, passa per l’ex sedime ferroviario fino alla Rabina, proiettato fino a Diano Marina. I lavori per il primo lotto, finanziato per due milioni di euro dalla Regione, partiranno a breve. L’affidamento è andato alla ditta crotonese Chisari Gaetano. Come tempi di realizzazione si stimano 120 giorni. Per il rimanente lotto, da circa 7 milioni di euro, è stato chiesto a Ireti di anticipare il finanziamento per permettere ad Amat di realizzare l’opera.



Il problema complessivo di tutta la provincia di Imperia sull’acqua è enorme, perché è un territorio che ha acqua, ma non riesce a distribuirla. - ha spiegato Scajola - Quella che distribuisce costa troppo caro. Quindi il problema è intervenire sulle reti, sulle condutture di approvvigionamento, riuscendo nei tempi più brevi possibili a recuperare un periodo troppo lungo di inerzia. La parte relativa all’imperiese, e cioè dal Prino al dianese, ha una conduttura molto vecchia che si rompe troppo spesso, e crea nel periodo estivo di maggiore afflusso turistico e quindi di maggior necessità di approvvigionamento idrico, delle interruzioni che sono molto dannose per i nostri cittadini e per i nostri turisti. Ecco perché con delega come comune capofila, dei comuni del dianese, siamo partiti con una progettazione che faccia una nuova conduttura del Roja, che garantisca quindi un approvvigionamento sicuro. Ci siamo affidati ad Amat che ha fatto una buona progettazione divisa in lotti che partendo da Imperia debba arrivare fino ad Andora. La prima parte è quella relativa a Imperia e Diano Marina. Su questo percorso abbiamo ottenuto dalla Regione un primo finanziamento di due milioni importante. Siamo già nella fase di appalto, e quindi di inizio lavori. Poi ci sono gli altri punti che dobbiamo portare avanti e abbiamo chiesto a Ireti se può fare una anticipazione finanziaria, cioè anticipare ad Amat delle risorse economiche che potrebbero permetterci senza interruzione, di partire dal Prino e di fare un nuovo acquedotto fino a Diano Marina. Primo stralcio di un’opera che dovrà proseguire fino ad Andora, anche con la parte di collegamento fognizio tra Andora e Diano Marina, che oggi non c’è e non si può collegare al depuratore di Imperia. quindi un’opera complessa, difficile che non può essere affidata alle chiacchiere, ma ai fatti, e noi abbiamo il dovere di portare acqua, costi quel che costi”.

Durante l’incontro di questa mattina il sindaco di Diano Castello ha detto che avrebbe preferito che la conduttura partisse da Diano Marina. Questo ha fatto nascere un piccolo battibecco con Scajola, il quale, anche in merito alle critiche del comitato tecnico di Rivieracqua sul fatto che sia un privato come la partecipata di Iren ad anticipare le risorse, ha poi detto:

Non so queste cose, non mi interessano. Mi interessa dare l’acqua ai cittadini, e se qualcuno fa anticipazioni di somme di denaro a una società pubblica, a conduzione pubblica, per riuscire a risolvere un problema, per me è un benemerito e ben venga che arrivi. Non ci sono critiche, c’è qualche mugugno, però anche stamattina c’è stato un necessario e utile chiarimento per far capire che quando c’è un problema di rotture si vanno a sistemare quelle che si rompono prima, e questo non lo dobbiamo decidere noi amministratori, ma i tecnici, e abbiamo affidato ai tecnici di iniziare un nuovo acquedotto nelle parti maggiormente deteriorate, e che sono dimostrate quelle che si rompono più sovente”.

Il sindaco infine ha commentato la notizia del ritiro dell’istanza di fallimento da parte di Amat nei confronti di Rivieracqua.

Ci siamo sentiti molte volte con Amat, abbiamo messo insieme le parti e devo dire con piacere che si è trovato una buona soluzione che ha fatto sì che Amat ieri ritirasse l’istanza di fallimento verso Rivieracqua. Questo non significa ancora che si sia chiusa questa vertenza, perché si dovrà arrivare e mi auguro in tempi brevi, a una nuova società di gestione provinciale dell’acqua che possa garantire investimenti e manutenzione a un prezzo di bolletta che non debba essere eccessivamente caro”.

Non ho portato nessuna perplessità, - ha poi spiegato il sindaco di Diano Castello Romano Damonte - ho solo ribadito quello che avevamo detto in tante riunioni: premetto che sono contentissimo che si riesca a raddoppiare il tubo e arriviamo a Diano Marina. Continuo a ribadire che l’importante è che arriviamo allo stacco di Diano Marina, poi che si inizi da un punto o da un altro l’importante è che arriviamo a quello. Noi del dianese abbiamo sempre puntato a quello, adesso non vogliamo fare la parte di quelli che pongono delle pastoie o che vogliono fermare l’opera. A noi sta bene che venga fatta, l’importante è che arriviamo al dianese. Noi conosciamo le problematiche del nostro territorio, del tubo che si rompeva nel nostro territorio, ho solo ribadito quello. Sono contentissimo che si faccia questo tratto di conduttura, l’importante è che arriviamo nel dianese in tempi abbastanza brevi perché quando sono iniziati questi discorsi, erano iniziati perché c’era la problematica del dianese che tutte le estati restava senza acqua. Forse Diano Castello l’ha patita meno avendo delle centrali di pompaggio e delle vasche di accumulo, però mi sono sentito in dovere di precisare queste cose. Poi, se abbiamo trovato il finanziatore e chi porta l’acqua nel dianese sono ben felice”.

Files:
 archivetemp PRESENTAZIONE AMAT 4-3-finale 01 (10.8 MB)

Francesco Li Noce e Angela Panzera

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