/ Attualità

Attualità | 28 febbraio 2020, 16:38

Imperia: itticoltura a largo della Galeazza, parla l'A.D. di Aqua "Certi della correttezza dell'iter, pronti a tutelare l'azienda"

"Abbiamo investimenti programmati per 3 milioni di euro, di cui diverse centinaia di migliaia di euro già spesi. Non c'è giusto rapporto costi-benefici? Potevano dircelo un anno fa"

Imperia: itticoltura a largo della Galeazza, parla l'A.D. di Aqua "Certi della correttezza dell'iter, pronti a tutelare l'azienda"

Siamo certi della correttezza dell’iter e dei titoli che abbiamo in mano, abbiamo investimenti programmati per 3 milioni di euro, di cui diverse centinaia di migliaia di euro già spesi”. A parlare è Roberto Co, amministratore delegato di Aqua, la società di Lavagna che ha in mano la concessione per la costruzione di un impianto ittico per l’allevamento di orate e branzini a largo della Galeazza.

Questa mattina in comune si è tenuto un incontro tecnico al termine del quale il sindaco Claudio Scajola ha annunciato il rinvio dell’iter per richiedere alcuni pareri, già espressi ma considerati non più attuali, e convocare una nuova conferenza dei servizi. Scajola ha anche detto di non percepire il giusto rapporto costi-benefici.

Ci tengo a precisare che le mie sono dichiarazioni a titolo personale, perché con il resto dell’azienda dobbiamo ancora riunirci per decidere il da farsi. – continua Co – Sull’analisi costi-benefici, diciamo che il comune poteva dircelo un anno fa. Credo sia sbagliata la posizione del sindaco, perché ci sono tantissime connessioni tra le attività alimentari e il turismo, basta viaggiare per rendersene conto”.

Sulla vicenda – spiega ancora Co - ci sono due aspetti: quello procedurale, che come dicevo ci vede certi della correttezza dell’iter e dei titoli che abbiamo in mano: abbiamo un accesso blindato, già firmato nel 2018. Poi c’è una valutazione di tipo politico che dobbiamo capire, e su cui dobbiamo meditare”.

Il sindaco e l’assessore regionale al demanio Marco Scajola hanno dichiarato che si potrebbe valutare di trasferire i futuri impianti in un altro punto della regione.

E’ un tipo di attività che non si può fare da qualunque parte, ci sembra una soluzione poco praticabile per la realtà del territorio ligure”.

Aqua ora si trova davanti a una scelta, cioè portare avanti un contenzioso o trovare una soluzione alternativa. “Certamente cercheremo di tutelare l’azienda, vedremo come agire”.

La società da vent’anni opera a Lavagna. Anche lì alla vigilia del posizionamento degli impianti le proteste non erano mancate. “Ma in tono minore, e comunque anche quando è stata inventata la macchina a vapore ci furono proteste, senza innovazione ci sarebbe un paese fermo, e forse questo è il motivo per cui le aziende decidono di investire all’estero. Quello che porta sviluppo è l’innovazione, e noi spesso restiamo fermi”.

Uno degli argomenti che porta avanti il comitato del no è la possibile presenza di Poseidonia, una pianta acquativa considerata specie protetta che potrebbe essere danneggiata dalla presenza delle vasche.

La Poseidonia non c’è, è già stato accertato dagli esperti. Ci sono persone che hanno studiato, che si sono laureate, che hanno fatto dei concorsi e che sono deputate a valutare e decidere. Lo hanno fatto spiegando che quel problema non esiste. Non capisco perché qualunque persona disinformata possa mettere in dubbio chi ha più titolo, usando le parole in maniera strumentale”, conclude Co, lasciando intendere che la battaglia di Aqua non si concluderà oggi.

Francesco Li Noce

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A APRILE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.

Telegram Segui il nostro giornale anche su Telegram! Ricevi tutti gli aggiornamenti in tempo reale iscrivendoti gratuitamente. UNISCITI

Ti potrebbero interessare anche:

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium