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Attualità | 02 marzo 2020, 07:21

Sanremo: una sera al ristorante cinese, per fortuna non c'è il deserto anche se in città il calo è evidente (Foto)

Il titolare: “Abbiamo notato un forte calo, ma non ci lamentiamo. Teniamo duro e ringraziamo la nostra clientela che ci dà fiducia. Sicuramente stiamo subendo la ‘psicosi’ che c’è in giro. Capiamo chi ha paura ma ricordiamo che tutti gli ingredienti che usiamo vengono comprati qui. Pericoli non ce ne sono”.

Sanremo: una sera al ristorante cinese, per fortuna non c'è il deserto anche se in città il calo è evidente (Foto)

La chiusura di molti ristoranti (ma anche store) cinesi e la presa di posizione della Confesercenti di sabato, ci ha portato a scegliere proprio un ristorante 'con gli occhi a mandorla' per trascorrere il sabato sera. Lo abbiamo fatto per sfatare la psicorsi da Coronavirus, ma anche per vedere se nella nostra provincia si vive così tanto il problema.

Fermo restando che il lavoro è calato un po’ ovunque, come dimostrato dalla situazione che si è venuta a creare al mercato del sabato di Sanremo (senza dimenticare quello del venerdì a Ventimiglia) abbiamo fatto un giro per la città dei fiori, sicuramente quella che al sabato sera vede il maggior numero di turisti e residenti che cercano un locale dove trascorrere la serata e mangiare in compagnia.

Stessa cosa che abbiamo fatto sabato scorso e, effettivamente, a distanza di una settimana abbiamo notato un calo delle presenze nei ristoranti e nelle pizzerie, a conferma che la psicosi e salita nella testa di tutti. In molti restano a casa, sia per la paura del virus ma anche per il timore di una possibile recessione proprio per i timori di questi ultimi tempi.

Scegliamo un ristorante da noi già conosciuto, ovvero ‘Il giardino di Giada’ nella zona vicino a Santa Tecla. Prenotiamo, per sicurezza, anche se siamo certi che anche senza telefonare avremmo trovato posto: “Siamo in 5 per le 20, va bene?” Dal locale ci arriva la conferma e, quando arriviamo in zona, il porto si presenta sempre stracolmo di auto e nei locali c’è gente, ma senza ressa.

Al ‘cinese’ ci sono diversi tavoli vuoti. Certo non c’è la clientela dei primi tempi, ma pensavamo decisamente peggio. Appena ci sediamo anche gli altri tavoli si riempiono e, pur essendo sabato, il locale è quasi pieno. Ordiniamo e ne approfittiamo per parlare con il titolare: “Abbiamo notato un forte calo, ma non ci lamentiamo. Teniamo duro e ringraziamo la nostra clientela che ci dà fiducia. Sicuramente stiamo subendo la ‘psicosi’ che c’è in giro. Capiamo chi ha paura ma ricordiamo che tutti gli ingredienti che usiamo vengono comprati qui. Pericoli non ce ne sono”.

Un moderato ottimismo per il futuro: “Speriamo che passi in fretta, sia per noi che tutti gli italiani, che hanno sempre dimostrato affetto e vicinanza nei nostri confronti. Buon appetito”. Al nostro tavolo arriva sushi, sashimi e prodotti cotti cinesi e giapponesi. Si mangia bene come al solito mentre arrivano altri clienti. Ripetiamo, pensavamo molto peggio ed ora bisogna stringere tutti i denti per superare un momento di crisi che, ci auguriamo, tra qualche mese avremo dimenticato.

Carlo Alessi

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