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Politica | 05 marzo 2020, 13:46

Coronavirus, Regione Liguria: i dipendenti regionali con figli minori e quelli domiciliati a Savona o in Piemonte, Lombardia ed Emilia Romagna potranno attivare smart working

Toti e Berrino: "La nostra Regione vuole dare così il buon esempio e sensibilizzare le aziende liguri, che in base al DPCM del 2 marzo hanno ampie possibilità di attivazione dello smart working e sono incoraggiate a farlo"

Coronavirus, Regione Liguria: i dipendenti regionali con figli minori e quelli domiciliati a Savona o in Piemonte, Lombardia ed Emilia Romagna potranno attivare smart working

Regione Liguria ha inviato questa mattina una comunicazione ai propri dipendenti per l'attivazione dello  smart working. "Due situazioni, in particolare, sono all'attenzione dell'amministrazione in questo momento - spiegano il presidente Giovanni Toti e l'assessore al personale Gianni Berrino - una è quella della provincia di Savona, inclusa tra le aree a rischio nel DPCM del 1 marzo: i dipendenti regionali con domicilio in quella zona o nelle regioni confinanti con la Liguria menzionate dal decreto del Governo (Piemonte, Lombardia ed Emilia Romagna) potranno richiedere l'attivazione dello smart working previa approvazione del loro dirigente, fino a nuova disposizione. Stessa possibilità, con le stesse modalità, per tutti i dipendenti con figli di minore età per tutta la durata di chiusura delle scuole e dei corsi di formazione professionale, in modo da assicurare la presenza a casa di uno dei due genitori".

"Regione Liguria, fin dall'inizio dell'emergenza - commenta Paolo Sottili, Direttore Generale della Giunta - ha ulteriormente agevolato l'attivazione dello smart working: ha già accolto tutte le domande arrivate finora e oggi invita tutti quelli che rientrano nei casi descritti a considerare tale opportunità, nei limiti delle esigenze di servizio. Si tratta, vorrei sottolineare, di una formula di lavoro a distanza che va oltre quella prevista nell'ordinario: non due giorni a settimana, ma tutti i giorni lavorativi fino alla fine del periodo di attenzione indicato dai decreti del Governo e dalle ordinanze regionali. La sperimentazione già avviata da tempo ci mette oggi in condizione di attivare questa innovativa modalità di lavoro con la massima tempestività". "Regione Liguria - concludono Toti e Berrino - vuole dare così il buon esempio e sensibilizzare le aziende liguri, che in base al DPCM del 2 marzo hanno ampie possibilità di attivazione dello smart working e sono incoraggiate a farlo".

C.S.

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