Coronavirus, la proposta ai sindaci: una struttura per ospitare i pazienti in quarantena. Oggi la riunione con Asl e Prefettura (Foto e video)

Una struttura a livello provinciale che possa accogliere i casi di persone sotto sorveglianza, positive (o in attesa degli esiti del tampone) al nuovo coronavirus. È una delle proposte lanciata oggi pomeriggio da Asl e Prefettura, su indicazione della Protezione Civile, agli amministratori della provincia di Imperia incontrati oggi pomeriggio all'auditorium della camera di commercio.

L'incontro, a porte chiuse, si è tenuto all'auditorium proprio su disposizione del decreto ministeriale per il coronavirus, che prevede l'incontro con gruppi di persone in aree che possano garantire una certa distanza tra gli interlocutori. La proposta è rivolta prevalentemente al settore alberghiero. Ai sindaci è stato chiesto di individuare uno o più hotel inutilizzati, ma agibili, che possano ospitare le persone in quarantena, in un'ottica di un aumento dei casi da qui ai prossimi due mesi, con lo scopo di non ingolfare le strutture ospedaliere e di regolamentare la sorveglianza attiva che viene svolta volontariamente nelle abitazioni, ma senza un presidio di controllo che possa evitare eventuali contagi con familiari non sottoposti a sorveglianza.

Sul punto, il prefetto Alberto Intini e il direttore generale dell'Asl1 imperiese Marco Damonte Prioli, hanno incassato la perplessità di qualche sindaco che ha chiesto l'individuazione di una struttura pubblica. Si è fatto il nome del Barellai di Costarainera, tra i beni di Arte in cartolarizzazione, che però non risulta agibile e priva anche dei sanitari. In mancanza si parla quindi degli alberghi, e verrà chiesta una disponibilità a Federalberghi. La proposta è di scegliere una o più strutture per circa 6 posti in tutta la provincia. All'albergatore verrebbe garantita la somma per l'occupazione dell'intera struttura, anche in caso non si ritenesse necessario l'utilizzo. 

Tutto dipenderà dal trend di positività che al momento sembra in ascesa. Damonte Prioli durante la riunione ha però invitato a evitare la psicosi. "Si tratta di un'influenza, quattro ceppi del coronavirus sono inseriti nel vaccino antinfluenzale, solo uno fa parte di un nuovo ceppo. Per quanto riguarda il contagio è di uno a due, ovvero una persona ne contagia in media due. Un malato di morbillo ne contagia quindici, e questo è un problema maggiore perché cominciano a mancare le vaccinazioni, e come malattia è potenzialmente più letale del coronavirus".

Damonte Prioli, però ammette che i casi potrebbero aumentare e da lì la necessità di reperire una struttura. Con l'aumento delle terapie intensive sarà necessario svuotare alcuni reparti e riorganizzare la macchina operativa sanitaria, e servirà la collaborazione di tutti, in primis dei cittadini. "A tutti faccio un invito: non recatevi al pronto soccorso, non rischiamo di contagiare gli operatori sanitari", ha detto Prioli che poi è intervenuto anche sul caso dell'audio fake sui diciotto operatori del pronto soccorso di Imperia positivi al tampone. "Un comportamento da stigmatizzare", ha sottolineato. Il prefetto, ha commentato la proposta fatta ai sindaci: "in un'ottica di step di programmazione a livello preventivo, si pensa in maniera corretta che possa esserci l'individuazione di strutture che deflazionano i posti letto negli ospedali, o addirittura di strutture di quarantena. Se si trovasse una struttura ricettiva vuota, non utilizzata, in un ambito extracittadino, laddove ci fosse un'emergenza, sì sarebbe pronti già da ora a ospitare delle persone, mentre nell'emergenza sarebbe più difficile perdere del tempo e trovare la struttura idonea".