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Attualità | 21 aprile 2020, 19:00

La Croce Bianca di Genova si conferma anche in questa emergenza un riferimento di aiuto al prossimo

La Croce Bianca di Genova si conferma anche in questa emergenza un riferimento di aiuto al prossimo

La Croce Bianca Genovese nasce nel 1905 e dopo 115 anni è ancora una delle più importanti associazioni di volontariato che si dedica al trasporto, all’emergenza/urgenza ed al soccorso in ambulanza. Da oltre un secolo i militi della Croce Bianca Genovese rappresentano un punto di riferimento sicuro costituito da un gruppo di professionisti del settore, ormai amici, al servizio del prossimo.

Abbiamo chiesto al vicepresidente, l'avvocato Benedetto Gritta Tassorello, come la Croce Bianca Genovese stia affrontando l'emergenza Coronavirus.

All'interno di una situazione drammatica sono venute ad allinearsi alcune coincidenze che non solo creano un nuovo modo di aiutare chi è in difficoltà, ma che danno anche speranza per il futuro. Personalmente rivesto la carica di vice presidente e sono anche socio del Club Rotary San Giorgio: un connubio che ha dato vita a nuove idee e soprattutto a disponibilità. Se da una parte la Croce Bianca Genovese è anche impegnata in prima fila per tutte le situazioni sanitarie legate al Covid-19, il Rotary San Giorgio lo è sul territorio: l'insieme di questa unione ha dato vita ad alcune importanti soluzioni sulle quali stiamo lavorando”.

Quante chiamate ricevete in media?

Da quando è scattata l'emergenza sono calate inesorabilmente le chiamate per situazioni-non-coronavirus, mentre abbiamo registrato alti numeri legati al Covid19: nel solo mese di marzo legati al Covid -19 abbiamo eseguito 235 trasporti e 63 trasporti per tamponi. Nel mese di marzo possiamo dire che tra il Covid-19 e le urgenze ed emergenze le movimentazioni sono state 1621, al di là delle altre attività e convenzioni”, un lavoro quindi veramente importante, non privo di rischi per i nostri operatori e volontari e sicuramente molto oneroso".

Quali sono le principali attività e chiamate che la Croce Bianca Genovese riceve, Coronavirus a parte?

“Rappresentiamo una delle pubbliche assistenze di maggior importanza sulla piazza genovese e ovviamente ci occupiamo di tutte le urgenze ed emergenze, di tutte le forme di assistenza tipiche delle pubbliche assistenze e del trasporto dei dializzati. Tra le altre cose abbiamo un servizio che copre a 360° l'assistenza degli anziani e delle persone in difficoltà o comunque fragili; soprattutto chi in questo momento non ha la possibilità di uscire di casa. Da anni ci dedichiamo al telesoccorso: apparecchiature che vengono consegnate a persone in situazioni particolarmente fragili. Premendo un tasto si innesca una catena di soccorsi in cui noi interveniamo telefonicamente o di persona. Mai come oggi questo servizio è divenuto utile perché consente all'anziano di essere monitorato e stare a casa. A questo servizio abbiamo anche aggiunto la consegna della spesa e dei medicinali porta a porta e di nostre mascherine: ad oggi ne abbiamo consegnate più di 600. Cerchiamo anche e per quanto possibile di mantenere un approccio green ed infatti parte della consegna dei medicinali è stata fatta da volontari su mezzi monoruota o segway. La cosa è piaciuta talmente che perfino Google, tra le altre cose e per ringraziare tutti i vari operator attivi sul Covid-19, ha scelto di pubblicare i militi della Croce Bianca Genovese a bordo di questi mezzi".

In che modo il Rotary sta contribuendo?

“Insieme al R.C. San Giorgio alcuni altri Rotay Club stanno fornendo un contributo, anche assieme al Distretto, aiutandoci ad acquistare apparecchiature importanti nelle nostre attività quotidiane e soprattutto in questa emergenza. La Croce Bianca Genovese è stata inizialmente l'unica associazione autorizzata a trasportare i malati Covid-19 anche grazie ai presidi in uso. Il Rotary si è messo a disposizione per fornirci dei fondi per sostenere i costi di queste attività in qualsiasi modo legate all’emergenza Covid 19. Un supporto fondamentale di cui il distretto si sta facendo carico e di cui abbiamo estremo bisogno anche in considerazione della abnorme usura di mezzi e delle attrezzature dovute ai processi di sanificazione con sostanze molto aggressive che rovinano e deteriorano ambulanze e presidi".

 


Stefania Orengo

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